Ed eravamo imbarazzati, sai, forse, un po',
ad incontrare te, prete, temendo parlassi un linguaggio
straniero alle nostre orecchie atee; ma solo un po', sai?
Il tuo volto antico, sotto il berettuccio nero; lo sguardo
come due lame di luce. E ritrovammo il messaggio
accorato e sferzante che parlava il tuo rabbi, là
in Galilea. La voce stentorea raccontava le miserie
abbracciando calda e misericordiosa, sferzando la pigrizia
e frustando chi tradiva il profetico crocifisso.
Abbiamo bevuto golosi la tua predica laica. Come
un comizio politico, ascoltavamo la tua fede. E le
parole quotidiane che invitavano alla ribellione,
nuove beatitudini partigiane. Laicamente
ci scoprivamo la stessa fiducia e speranza
di giustizia e riscatto. Anche con un groppo alla gola,
con un fondo di mestizia, non sono affatto triste, sai
compagno prete? Mi canta dentro una canzone ribelle
come la tua. In letizia sofferta abbraccio con tutti
la tua immagine cara. Che altri fuggivano spaventati
e domani, forse, metteranno nel ripostiglio.
Non c'è lutto nel grido coraggioso che ancora
risuona. Né oggi, né mai! Nel tuo sorriso canta
la resurrezione. Compagno di strada!(22 maggio 2013 Nanni Omodeo Zorini(©))
