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domenica 18 dicembre 2016

GIOCHIAMO ANCORA...?


GIOCHIAMO ANCORA...?
ma pensavo che anche ora a tornare ti trovavo
che tu c'eri sempre finora ci contavo
e sono rimasta lì interdetta
disorientata e faceva male
anche non averti pregato prima
di stare ad aspettarmi ed ora
scoprivo che non c'eri più forse
probabilmente non c'eri mai stato
né io c'ero stata mai per te
va bene si lo so che era solo un sogno
ma un sogno malato
tu anche fuori dal sogno sempre
 mi mandi saluti con la mano
mi rassicuri dicendo ogni volta
bambina ritorna
bambina ci sono
bambina siici
è la regola del gioco sai bambina
e ora con questo sogno sanguinante in mano
risento le mie parole che non rispondevano nulla
e ti dicevano soltanto che poi ne parlavamo
anche allora stupidamente interdetta
mi mancavano parole pronte
mi mancava il si che voglia dire si
o i forse che non dicono nulla
rimandando a un domani
che intanto va a fare altri girotondi
e altre capriole in altri altrove
così senza motivo perché tanto
tu c'eri come sempre e credevo
fosse impossibile che tu non ci fossi più
ma neppure nel sogno
e mi ero girata intorno
a fare altre cose
delle cose così veder gente
ma al ritorno non pensavo potessi non esserci più
ora ti dico però bambino
quello che questa bambina che sono
un po' ingenua e sprovveduta
scioccherella forse
ha pensato del nostro giocare infinito
te lo voglio dire subito senza aspettare
un domani e un altro dopodomani
sta pronto ad ascoltarmi
bambino
eccomi
ora ti dico...
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq

giovedì 15 dicembre 2016

OSSERVO UNA FOTO





SUL RETRO GUALCITO...

sul retro gualcito
di note della spesa
 
e minuscoli scontrini fiscali
miniature sghembe di versi
d'amore o di lacrime
urlate sottovoce
col cuore in subbuglio
tremante e palpitante
ritrovate poi nelle tasche
con polvere di tabacco e cenere
di pipa fumata
ancora di nuovo compulsive
parole qui digitate
da buttare al vento di ascolti
differiti distanti eppure vicini
e mani protese
così
di nuovo
ancora
fin quando il fiato dura
ostinato e cocciuto
con sguardi di intesa
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
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TU-TUM

Tu-tum
dei tuffi al cuore infiniti
intermittenti e asincroni
amari e dolcissimi
Tu-tum
zoppicano claudicanti
salmodiando litanie
angosce di speranze
Tu-tum
attese urgenti
sui corrimano balbuzienti
di scale mobili psicotiche
Tu-tum Tu-tum Tu-tum
pizzicano clavicordi stonati
incespicando nelle proprie rime
finché la sera non è definitiva
nebbie unte
trasudanti sudari
di ombre sporche
velari sospesi
Tu-tum Tu-tum Tu-tum
infine appari
tra murmuri sorrisi
accorati sguardi
dilaganti certezze
l'allegria prende il sopravvento

FIORITURE DELL'ANIMA

FIORITURE DENTRO L'ANIMA
come quando maturavano all'aria
grappoli di capelvenere
lasciando sospesi odori
e gelsomini
confusi di glicine
passiflora
e caprifoglio
inebrianti da ubriacarsi quasi
di profumi e fantasie
nei giorni primi degli incontri
spalancati gli occhi e i sensi
stupefatti e senza parole
tremanti così
e compiaciuti insieme
da mozzare il fiato e lo sguardo
a quel modo 
certo 
senza rimedio alcuno
increduli ancora restavamo
come ora
qui
dove gli istanti si dilatano
e perdurano definitivi
senza tregua
possibile
come quel giorno 
che non si è mai stancato
di essere il primo per sempre
come tutto ciò che fa vivere
rigenera
fa rinascere
tra le macerie di polvere del presente
sconcertati
attoniti
vivi
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
[Foto prese dal web]
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L'immagine può contenere: fiore, pianta, natura e spazio all'apertoFIORITUREDELL'ANIMA

ALLONSANFAN...!

" ALLONSANFAN…!"
per un farmaco da rinnovare
la guardia medica e lì
e si stringe il cuore ancora
ad aggirarsi tra quelle casematte
di nuovo imbiancate
cui han tolto le sbarre feroci alle finestre
allineate e sparse come apparivano allora
anche se non di legno come quelle di Buchenvald
accompagnavamo la mamma
alla musicoterapia per i suoi ragazzi
e c'era Nicolino ricordo
con le sue tre cravatte
e lo sguardo pietoso
di bambino maturato male
con la barba rasata
e quell'altro che portava i suoi geroglifici
calligrammi di spirali concentriche
e diceva ti ho portato un regalo maestra
massicci guardiani infermieri
imponenti come montagne
con pesanti chiavi di ferro alle cinture
stai bravo tu dicevano e non t'avvicinare troppo
ponendo le mani possenti sul collo triste
col circolo Rosa Luxemburg
dal Broletto di corsa al trotto
a scandire col fiato corto e affannato
ergoterapia carne umana
si gridava ritmati
ma la voce profetica aveva sentenziato allora
attenti perché la sofferenza psichica esiste davvero
e ci perdoni dottor Basaglia
delle ingenuità di quel tempo
dei donchisciotte che sognavano già un mondo nuovo
con liberazioni dai lager e dagli orfanotrofi
progetti ancora molto di là da venire
sul modulo color arancione
sta scritto ora quel farmaco che era stato terminato
e anche l'evocazione termina qui
con la sua mestizia di sogno
con le ingenue fantasie e speranze
mentre molti pazienti psichiatrici
anche quelli miti che parlavano ai santi sui treni
lasciati letti di contenzione
punture di zolfo e scosse elettriche cerebrali
si aggirano mescolati tra i finti sani disumani e senza anima
che dominano il mondo
in questo pianeta sconsolato
che non ha posto abbastanza
per sguardi pietosi e buoni
e folli criminali vestiti della festa
vengono osannati sugli altari della realtà
basta cercare ora la farmacia di turno festiva
tenendosi dentro quei ricordi lontani
di un tempo che pare non essere neppure
esistito
mai
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
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DOMANDA BIZZARRA

«Domanda bizzarra invero, signor barone,
che pone con quella sua aria trasognata...
mi risulta difficile accontentarla mi creda...
perché quella che lei definisce la sua solitarietà
non vedo come possa conciliarsi
col desiderio intenso che Ella manifesta
per la sua fantomatica duchessa Artemisia, che, mi creda,
non è dato comprendere a noi comuni mortali
che altra consistenza abbia se non nel suo sogno…
D'altronde il nostro modesto esercizio
non tratta questioni siffatte… Posso, se Vostra Eccellenza
si vuol contentare, fornirle raperonzoli, caciocavalli freschi,
pane appena sfornato e ancora odoroso,
fiasche di aleatico appena spillate, frutti di bosco,
o, se gradisce, orate appena pescate…
Mi par di capire che Ella, anziché generi alimentari,
richieda alla mia modesta bottega consigli
quasi impossibili a dare… Ama il suo vivere romito
e nel contempo vagheggia la presenza graziosa
della nominata nobildonna... appresso a lei costantemente…
Con lei soltanto, qualora realmente esistente in carne
ossa e sorrisi, dovrà dunque vedersela
Barone Eccellentissimo… Digiuno di letture colte
mi permetto soltanto di suggerirle, se il mio ardire non è troppo,
di consultare la sua biblioteca di tomi eleganti
rilegati in pelle... o di studiarsi a puntino il suo sogno,
per dargli corpo e gambe per camminare nel mondo…
Si intende accanto alla pregiatissima dama di cui tesse
lodi infinite… Dimenticavo poi di menzionare che in bottega
sono appena giunte deliziose lonze affumicate, anatre
e beccaccini… Qualora fossero di suo gradimento…»
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
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CI SONOMOMENTI...

Ci sono momenti
che il cielo diventa terso come le maioliche
di Isfahan
Con le mani infarinate di polvere gelata,
con la neve fino ai ginocchi
facendo risi sciocchi di vapore grigio giocavamo
dei momenti distesi di sereno abbandono
Tenevo la tua piccola mano magra 
tra queste mani di legno ruvido
Spira un'aria fredda e decisa
Senza fretta camminavo respirando con te. 
Ho conservato i frammenti
di foglie di castagno
che ho trovato
aggrappati al mio golf
come un souvenir
invernale.
4/11/77
Nanni OMODEO ZORINI Qfwfq
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