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venerdì 28 aprile 2017

odore di diesel

beh certo lo ricordi anche tu quell'odore un po' aspro
amaro del motore diesel quando lo avviavamo
poi ti accucciavi appollaiata al tuo posto nel camper
prima o poi il tuo sguardo mi chiedeva dolce
se ti contavo ancora le storie mentre ingranavo le marce
noiose narrazioni di vita materiale di egizi e romani
infine arrivavano Pierino Pierone Gallo Cristallo
e Testa di bufala la tua preferita e ascoltavi sognando
col sottofondo borbottio del motore navigando autostrade
perché sai l'ho sentito uguale oggi quell'odore diesel
e mi sono ritrovato con te ancora un'altra volta
a quando eravamo bambini insieme e giravamo il mondo
accompagnati delle fiabe italiane di Calvino
con gli occhi di dentro pieni dell'ologramma fiabesco
e quelli fuori che vedevano alberi pianure e campagne
che volavano via veloci compagni di viaggio
e te lo dico così di sfuggita con la profonda nostalgia
e la tenerezza che ci portiamo dentro per sempre

martedì 25 aprile 2017

QUARTA PARETE

QUARTA PARETE …
e piace sai a volte
soffermarsi sull'orlo della strada
ad ammirare sorrisi sguardi parole gesti
come quando su velluti di poltrone
vediamo fiorire vite parallele e racconti magici
raccontati con l'anima e con tutto il corpo
da restare esterrefatti e attoniti

a volte cì piace gustare racconti vivi
partecipati da partecipare
da confondersi quasi sulla scena
entrandoci dentro con tutto se stesso
nella comunione autentica noi quarta parete
e lo so lo sappiamo bene tutti
che rimangono degli altrovi sconvolti
che pure ci premono sul cuore
ma pure ci piace magari solo a volte
nettarci l'anima così inebriati
ondate di parole gesti luci emozioni sogni
e noi e loro fusi insieme
e il racconto vivo diventa sempre più vero
come quando nuotiamo nello sguardo amato
azzurro al fosforo di cielo
che diventa esso stesso teatro
per perdercisi insieme nell'assoluto
eh sì piace proprio tanto gustare all'infinito
anche questo come scrivere dunque è un atto d'amore

resurrezione,sì

RESURREZIONE-PASSAGGI (vedi, Artemisia? È proprio questo....!)

quasi a simulare un passaggio
da condizione letargica di morte apparente
standby
risveglio resurrezione puoi dire tu
non talmudica non messianica
né evangelica resurrectio
risveglio e passaggio da uno stato larvale
ho visto il tuo sguardo che mi parlava
intenso radioso e pulito come quello
questa mattina che anche il ficus beniamina regalava
con le prime incerte timide neonate foglioline
a raccontarmi la sua allegria temporanea stagionale
perché prima ci eravamo rassegnati nel sonno
torpore antico e attendevamo la sveglia
il suono della tromba
per vivere sorridere correre
buttare all'aria tutto
tenendoci per mano gioia mia e
possiamo buttare le gambe
in giro saltando come matti
finché la stagione della vita
ce lo consente fin quando non avranno
spento le ultime candele
della nostra processione
con il tutum incessante dell'orologio cardiaco
ascoltavo la tua voce unica sognata
attesa sperata autentica vitale
mio risveglio mia resurrezione
mia canzone d'allegria mio fiato vitale mia buona pasqua
laica però
lo sai
molto laica
molto carnale

c'era quel vivere...

c'era quel vivere quotidiano nell'accontentarsi
le routine abituali la lista della spesa lo straccio da passare
il latte da comprare col secchiello ma solo quando c'era
in coda per il pane e la carne e i formaggi
gli occhi sempre bassi a farsi i fatti propri
nelle case le cucine dai pavimenti passati a cera
perché lo facevano tutti e ti sentivi controllata
tra vicini parenti congiunti tutti insomma
dalla scatola di legno grigliata della radio
le valvole luminose come braci raccontavano
con voci roche alternate a frivole canzoni

pericoloso girare la manopola delle sintonie
ascoltando il gracchiare di voci sconosciute
solo volte si affacciavano parole vere libere
abbassando il volume e alzando gli sguardi
timidi e sospettosi per non essere scoperti

tremava il cuore a fantasticare una possibile libertà
di gesti di atti di parole di possibile ribellione
sapevi che era possibile proibito e sublime
uscire dalla gabbia quotidiana finché
i colpi secchi di vecchi fucili annunciarono
che altri per fortuna rischiando avevano cominciato

ci passa ora addosso come un vento rituale
il fugace ricordo di quei primi atti a resistere
altri vanno con bandiere rosse e tricolori
perché è l'epoca delle ricorrenze il nostro tempo

perché rimani dunque ancora legata a gesti desueti
quando sai che vorresti urlare la tua personale
liberazione fuggendo e inventando il presente e il futuro
e covi dentro sogni di speranza e di rinascita
nel tu tum batticuore mormorando a mezza voce
che forse magari vedremo un giorno di questi
prenderai la tua vita il tuo corpo i tuoi sensi nelle tue mani
per farlo anche tu questo atto ribelle totale assoluto
lasciando ad altri le cose che fanno tutti
e butterai fuori le risa che tieni celate di dentro
che regali soltanto nell'intimo proibito e segreto

liberare resistenza liberare parole liberare sogni
non occorre guardare il calendario per scegliere il momento
ti prude la voglia aspetti il coraggio tenti sguardi in su
sornioni e bambini e mormorii che presto molto presto
lo farai certo che lo farai prima o poi lo farai e sai
che la voglia è forte e aspetti che ti venga un raptus
ribelle bizzarro libero di sorrisi e di urla felici

liberazione è pronta
lo sai dentro lo vuoi
lo vorresti forse anche
ma i gesti ancora pigri
rimangono a crogiolarsi
dentro il pigiama
che ti avevano confezionato
su misura
tiepido e comodo
ingombrante
nello sguardo bambino
che guarda in su

 buttare all'aria tutto quanto
afferrare il presente
e il futuro
dire parole ferme
per un eterno
definitivo
assoluto
25 aprile