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domenica 30 dicembre 2018

ARCHEOLOGIA LESSICALE. Babele-2
Evoluzione delle parole, dei loro significati e dei loro simboli.
[Senza piccarmi un ruolo da linguista, per il fatto che mi piacciono le parole e l'uso che se ne fa, mi permetto qui di regalare alcune riflessioni in proposito. Qualora risultassero imprecise e inesatte sarò grato a chi me lo farà rilevare]
Mi permetto di nuovo, qui , una rapida carrellata di alcune espressioni.
Ho in mente di continuare il mio intervento dal punto di vista linguistico semiologico etimologico. Termini da analizzare oggi: democrazia, socialismo.
È un dato abbastanza assodato: sempre meno gente legge, si documenta, e soprattutto conosce il significato dei termini delle parole e dei concetti. Da vecchio maestro di scuola elementare provo a fare un'azione di tipo divulgativo. Volontariato di alfabetizzazione. Naturalmente con tutti i limiti che mi sono propri. Sarò grato a chi dopo aver letto queste mie notazioni mi aiuterà criticando e correggendo. Naturalmente si tratta di un'impresa ardua: come le mie amiche, conoscenti e amici possono rilevare, non potrò che essere riduttivo e semplicistico. Rinviando, chi ne ha bisogno, soprattutto se si rende conto di ciò, a successivi livelli di studio e di approfondimento personali. Quello dell'educazione dell'istruzione è un processo infinito senza termine…
(Ho in mente il modello del celebre "maestro Manzi", quello che attraverso il media televisivo allora a luce azzurra, riuscì a fare con la sua stupenda e inimitabile trasmissione di alfabetizzazione: "non è mai troppo tardi".
Provo a cominciare dal termine democrazia. Dove nacque esso significava governo del popolo. Con tutte le varie accezioni sfumature e modalità possibili. Gli avversari di Pericle ad Atene tendevano a dargli una connotazione negativa. Intendendola e interpretandola come "dittatura del popolo". Ovviamente di quella parte di popolo che aveva e godeva dei diritti civili.
Due esempi abbastanza recenti di utilizzo del termine democrazia per denominare e identificare una organizzazione politica: "democrazia cristiana", "democrazia proletaria". (Forse il termine cristiana meglio sarebbe stato fosse sostituito da "cattolica").
Non basta utilizzare un termine perché ciò significhi che si sta praticando e attuando quello che il termine stesso dichiara sostiene e afferma.
O anche quello abbastanza recente del cosiddetto "partito democratico". Erede del criticabilissimo ma glorioso partito comunista fondato da Gramsci circa un secolo fa. Che credette di superare gli ostracismi che gli impedivano di partecipare in prima persona alla gestione della cosa pubblica, facendo harakiri. Con la famosa e a mio vedere assolutamente ingloriosa: "svolta della Bolognina".
Lo stesso Pericle, inventore ad Atene di un regime che venne definito "democrazia", riconosceva il ruolo di leadership che la città attribuiva a lui personalmente.
Ciò a dire, senza particolare vis polemica, che la democrazia diretta, assoluta, è una pura illusione anche quella recentemente millantata on-line. Di fatto limitata dalla mancanza di una rete informatica adeguata; e da forme di controllo e verifica sulla sua sostanziale correttezza di procedure.
Possibile in piccolissime comunità. Ma allora è altra cosa…!
Talvolta il termine è stato mescolato in "social-democrazia". Come in altri casi il problema di comprensione e sempre quello della possibilità per nulla remota che chi decide di utilizzare una espressione, intenda brevettarla a uso proprio. In esclusiva. In monopolio.
L'idea di socialismo era ed è molto ambiziosa. Come illustra la nota riportata sotto da Wikipedia.
Anche qui vi furono e potrebbero continuare ad esserci casi di appropriazione e utilizzo indebito del termine. Basti per tutti l'esempio della denominazione del partito nazista: che si autodefiniva "nazionalsocialista".
O anche, a mio modesto parere critico, l'utilizzo inappropriato e la definizione della propria nazione come: Stato socialista. Che caratterizzò moltissimi paesi dell'Europa orientale. Fino alla caduta del muro di Berlino almeno. Più che non di "dittatura del proletariato", con le dovute differenze tra Stato e Stato, si trattò di governo autoritario gestito dall'organismo che si autodefiniva con varie differenziazioni e sfumature: "partito comunista". Meglio definirle forse forme oligarchiche. La cui oligarchia o aristocrazia nasceva per partenogenesi. Autogenerazione. Cooptaazione o esclusione al proprio interno. Altro esempio rapido: la nazione attualmente più ricca, potente da tutti i punti di vista, la Repubblica popolare cinese, viene retta da un organismo che si chiama: "partito comunista". Si ricorda mestamente in questi giorni la dolorosa vicenda di piazza Tienanmen. Cuore simbolico della nazione cinese.. Vide la "primavera democratica cinese", 1989. Famosa la foto dello studente che si pone davanti a un carroarmato cercando di fermarlo durante la repressione. Imprecisato il numero delle vittime.
Democrazia popolare e Stato socialista, non solo in quella realtà e in quell'episodio, vennero a conflagrare. Molto drammaticamente.
Altri esempi di utilizzo del termine "comunista/socialista" nella versione vulgata: aver attribuito tale termine alla predicazione del Nazareno; o alla gloriosa ma insieme dolorosa azione di fra Dolcino da Novara; o quella di Don Cracchi in Val d'Ossola più di un secolo fa.
Non essendo assolutamente, il presente, un trattato di sociologia politica (Ahahahah!), invito tutte le persone buone che vogliono leggermi qui, a prendere assolutamente con beneficio di inventario queste mie considerazioni alla buona.
Se le mie generose e benevole lettrici e i miei lettori me lo consentono, regalo loro, sperando di non farli troppo sorridere, una mia sintetica considerazione.
Considero il messaggio cristiano, quello socialista e comunista, insieme naturalmente a tutti gli altri di segno positivo, soprattutto prevalentemente o addirittura soltanto idealità. Modelli. Bandiere. Vessilli. Significativi soprattutto per indicare la strada e la meta. Difficilmente raggiungibili e perseguibili in toto o addirittura in parte.
Con tutti gli aspetti positivi, i pregi ma purtroppo anche i limiti, delle visioni utopiche.
Mi permettano ora i miei saggi e pazienti lettrici e lettori, una battuta a mò di conclusione. Quando andiamo con l'auto, ora abbiamo già in dotazione come navigatore, oppure ci serviamo di Google Map. Sono strumenti e rappresentazioni per darci un'idea di dove stiamo andando e di quale strada stiamo percorrendo. Non stiamo realizzando il "navigatore", ma come la bussola, il teodolite e l'astrolabio, si tratta di strumenti per orientarci. Non sono essi il fine. Pertanto anche le utopie, sulle quali verrebbe ingenuamente da dire: "si, ma già, ma l'amore universale, l'uguaglianza, il rispetto del prossimo, l'attuazione dei diritti, mica le prepari così in padella su due piedi belli pronti, come due uova con la pancetta affumicata…" No, di certo, nulla è già bello pronto. Basta superare la propria pigrizia. Saper leggere la realtà. Voler guardare con occhi puliti, guardare la rotta, e… "Provare, provare, provare…" Prima o poi c'è rischio di andare davvero nella direzione giusta. Magari come nella metafora del granchio che fa due passi avanti e uno indietro, un po' alla volta è forse possibile andare nella direzione giusta. Basta volerlo. Esserne convinti. Non farsi distrarre da schiamazzi, distrattori, elementi di disturbo. La meta a quel modo diventa il viaggio. Viaggiare in una certa direzione, diventa l'obiettivo. Uguaglianza, tolleranza, accettazione, integrazione, attuazione dei diritti. Battenrsi per conquistarli, è il modo migliore di provare a realizzarli e raggiungerli.
GARZANTI- DEMOCRAZIA= forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, che la esercita direttamente o mediante rappresentanti liberamente eletti: democrazia diretta, indiretta, parlamentare, rappresentativa, costituzionale |democrazia cristiana, movimento politico di ispirazione cristiano-sociale, sviluppatosi in vari paesi europei alla fine del secolo XIX (anche, ogni partito nato da tale movimento)
WIKIPEDIA- LA DEMOCRAZIA etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato con l'insieme dei cittadini che ricorrono ad una votazione.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione[1] o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare e ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni e applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare
Nell'antica Grecia la parola democrazia nacque come espressione dispregiativa utilizzata dagli avversari del sistema di governo di Pericle ad Atene. Infatti kratos, più che il concetto di governo (designato da archìa) rappresentava quello di "forza materiale" e, quindi, "democrazia" voleva dire, pressappoco, "dittatura del popolo" o "della maggioranza". I sostenitori del regime ateniese utilizzavano altri termini per indicare come una condizione di parità fosse necessaria al buon funzionamento di un sistema politico: "isonomia" (ovvero eguaglianza delle leggi per tutti i cittadini) e "isegoria" (eguale diritto di ogni cittadino a prendere parola nell'assemblea). Peraltro, a queste forme di eguaglianza si legavano i principi di parresìa (libertà di parola) ed eleutherìa (libertà in genere). La democrazia ateniese si contraddistingue per due peculiari caratteristiche: il sorteggio nelle cariche pubbliche e l'assemblea legislativa a democrazia diretta composta da tutti i cittadini.
TRECCANI- DEMOCRAZIA : forma di governo in cui il popolo esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi: grazie cara
Wikipedia-La democrazia ateniese è la prima forma di governo democratico attestata nella storia. Imitato da altre città, il sistema ateniese prevedeva che un limitato numero di cittadini, adulti e di sesso maschile, dai 30.000 ai 50.000 su una popolazione di 250/300.000[1], potesse proporre disegni di legge e votare quelle di iniziativa di un organo esecutivo, anch'esso selezionato tra la popolazione. Non è da sottovalutare, inoltre, il ruolo del teatro e della satira politica come strumento di propaganda di influenza della pubblica opinione[2].
WIKIPEDIA- IL SOCIALISMO è un ampio complesso di ideologie, orientamenti politici, movimenti e dottrine che tendono a una trasformazione della società in direzione dell'uguaglianza, o comunque della proporzionalità, di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico. Si può definire come un modello o sistema economico che rispecchia il significato di "sociale", che pensa cioè a tutta la popolazione.
Originariamente tutte le dottrine e movimenti di matrice socialista miravano a realizzare degli obiettivi attraverso il superamento delle classi sociali e la soppressione, totale o parziale, della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio. Fino al 1848, i termini socialismo e comunismo erano considerati intercambiabili. In quell'anno, nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, si opera la suddivisione tra "socialismo utopistico" e "socialismo scientifico", che essi chiamano anche "comunismo" per evidenziarne polemicamente le differenze col primo.
Il partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci circa un secolo fa, fu sciolto.
[Wikipedia. Bologna, 12 novembre 1989. Durante le celebrazioni per il 45º anniversario della battaglia di Porta Lame, il segretario del Partito Comunista ItalianoAchille Occhetto annuncia a sorpresa la cosiddetta "svolta della Bolognina", primo passo del processo che porterà allo scioglimento del PCI e alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.
Con svolta della Bolognina (o semplicemente "svolta" o, più comunemente, "Bolognina") si indica quel processo politico che dal 12 novembre 1989, giorno dell'annuncio della svolta, a Bologna, al quartiere Navile (ex Bolognina), porterà il 3 febbraio 1991 allo scioglimento del Partito Comunista Italiano e alla sua confluenza nel Partito Democratico della Sinistra.]
Nanni Omodeo Zorini
immagini rinvenute nel Web
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO VOLUTO AUGURARMI BUON COMPLEANNO.
in questa piattaforma, o con messaggi attraverso vari canali.
Dimostrandomi e raccontandomi che leggono le cose che scrivo.
Li ringrazio di leggermi. Sarò loro grato se vorranno, al caso, criticare quanto scrivo. (Essendo già stato vittima di anonima delazione e di censura immotivata, qui e anche nella Agorà di Piazza del Duomo...sono risultato per diverso tempo assente da questa piattaforma virtuale.)
OSTRACISMO. detto così dal frammento di terracotta ( óstrakon ) sul quale il nome del concittadino inviso veniva scritto da coloro che votavano nell'assemblea popolare. (Qui avviene con azioni di hackeraggio anonimo)

sabato 29 dicembre 2018

ARCHEOLOGIA LESSICALE. Babele

ARCHEOLOGIA LESSICALE. Babele


Evoluzione delle parole, dei loro significati e dei loro simboli.
[Senza piccarmi un ruolo da linguista, per il fatto che mi piacciono le parole e l'uso che se ne fa, mi permetto qui di regalare alcune riflessioni in proposito. Qualora risultassero imprecise e inesatte sarò grato a chi me lo farà rilevare]

Mi permetto qui una rapida carrellata di alcune espressioni.
Fascio. Lega. Amore. (Non necessariamente collegate tra loro; le ho scelte perché mi andava!)
N.B.-In  calce al termine riporto elementi tratti da Wikipedia, dizionario Garzanti on-line, dizionario Sabatini- Coletti.

Nelle parole e nei termini usati, sopravvivono reminiscenze delle loro origini storiche.
Molto spesso essi però sono diventati qualcosa di diverso da ciò che erano e che sono stati.
Il termine "FASCIO" e il suo derivato, FASCISMO, hanno origine da un elemento simbolico inventato dagli antichi romani; ripreso dalla simbologia della rivoluzione francese, con tracce nelle immagini presenti in varie civiltà. Continua a conservare valenze antidemocratiche, derivante dall'esperienza del ventennio italiano.
Il termine "LEGA", dalle associazioni tra comuni per combattere l'impero nel medioevo, è poi diventato sinonimo di struttura sindacale e embrionale. E infine fatto proprio da un movimento politico.
Il termine "AMORE-AMARE" , da pulsione di attrazione fisico erotica, si è poi elevato a significare predilezione scelta. Scadendo infine, nell'espressione "FARE L'AMORE" , in sinonimo di rapporto sessuale. Che nel rapporto amoroso permane, senza essere assoluto o prevalente. Utilizzato correttamente anche come: amare il prossimo, amare Dio, amare il bello…
Nel linguaggio corrente, si usa benché impropriamente, il termine FASCISTA per indicare atteggiamenti o comportamenti violenti, prevaricatori, antidemocratici. Con un traslato è stato applicato anche a comportamenti di sistemi e regimi politici che intenzionalmente volevano esserne l'opposto.
Il termine LEGA sta prendendo sempre più connotati e valenze affini a quello precedentemente qui illustrato. L'affinità più che linguistica, dipende dall'avvicinamento storico contemporaneo tra tali visioni del mondo. Avvicinandosi ad un'altra espressione, che qui però non starò ad esaminare, di DESTRA. Soprattutto perché a mio parere manca un riferimento di segno contrario: essendo molto difficile definire cosa sia politicamente oggi di SINISTRA.
Altra espressione che mi sta a cuore è quella relativa a che cosa voglia dire: AMORE, e conseguentemente FARE L'AMORE. Nella accezione comune prevale la interpretazione e il significato di RAPPORTO SESSUALE.
Talvolta compare il termine composto: FASCIO-LEGHISTA. Assimilando sbrigativamente i due termini e quello che gli sta dietro.
TENTATIVO DI CONCLUSIONE:
La realtà si evolve.
Il linguaggio strumento vivo di pensiero e di comunicazione, si evolve anch'esso.
In un'epoca in cui soprattutto nel nostro paese, definito da Dante Alighieri: "lo bel paese dove il sì sona", è imperante una profonda ignoranza, che si manifesta anche nei concetti, nelle idee, e nelle parole che ad essi si riferiscono. E perciò ai significati.
SIGNIFICATO-SIGNIFICANTE-SEGNO, si mescolano e si confondono insieme con prevalenza talvolta dell'uno, talvolta dell'altro, talvolta dell'altro ancora…
Al di là della brutalizzazione della lingua, tutto ciò comporta grande confusione mentale. Estrema difficoltà a comprendersi. Insomma, UNA AUTENTICA MODERNA BABELE!

Le parole servono per comunicare. Ma prima ancora di essere utilizzate nel linguaggio verbale sono oggetti che permettono di strutturare il pensiero.
Ritengo utile e interessante, e per me anche divertente, analizzarne alcune.

[ fonti e riferimenti esterni: Wikipedia, dizionario Garzanti, dizionario Sabatini-coletti]
FASCIO-Nell'antica Roma era un oggetto formato da bacchette di legno di betulla, legate insieme con una striscia di cuoio intorno ad una scure.
Simbolo del potere. Di punire. Imperare e comandare.
Presenti già nella Francia di Luigi XIII, 17º secolo, e fino all'impero di Napoleone, vennero adottati soprattutto come richiamo alla rivoluzione francese.
Nel 19º secolo vennero creati i fasci siciliani, un movimento di lavoratori della terra che si batteva per i propri diritti. In seguito il termine fu utilizzato dal movimento socialista, per il fascio della democrazia.
Nel medioevo alcuni comuni dell'Italia settentrionale costituirono la Lega Lombarda. Un'alleanza  militare contro lo strapotere imperiale.
Al tempo della nascita del partito socialista e del sindacato, il termine fu utilizzato per definire i vari settori e frammenti della sua organizzazione.
Ce n'è una reminiscenza in un canto popolare di quell'epoca.
Nel 1870 si formarono delle associazioni , leghe di resistenza; strutture sindacali embrionali. Che infine si fusero insieme.

L'espressione "fare l'amore" richiama il titolo di un libro di  Eric Berne, 1970.
Lezioni  di psicologia del sesso, Università della California. Percorso  verso il benessere sessuale, raggiungibile grazie ad una maggiore comprensione degli atti, dei comportamenti e delle relazioni umane comprensive dei rapporti sessuali.
Nel dizionario Garzanti linguistica:  AMORE-inclinazione forte ed esclusiva per una persona, fondata sull’istinto sessuale, desiderio fisico e piacere dell’unione affettiva.
Nel "dizionario etimologico on-line", amare sta per desiderare; dando al termine una connotazione di trasporto quasi involontario, ardenza di passione, sentimento più animalesco che umano. Quando si riferivano lo stesso desiderio di tipo intellettuale, razionale mentale preferivano il termine : diligere. Avere propensione per, desiderare, preferire, scegliere.

Dizionario Sabatini-Colletti:
segno è un elemento di qualsiasi natura, visibile che sia indicazione o manifestazione di qualcos'altro.
In semiologia, l'unità minima della comunicazione, composta di un SIGNIFICANTE e di un SIGNIFICATO collegati da un nesso convenzionale.
SIGNIFICATO:  Contenuto, senso, messaggio veicolato da un'espressione.
Nella  linguistica moderna, è l'elemento concettuale del segno, cui corrisponde l'elemento formale detto SIGNIFICANTE.

Ultima notazione: le parole e le espressioni verbali hanno una certa forma, (  = "significante") che vuol dire una certa cosa (  = significato). Insieme diventano e sono un "segno". Talvolta il segno diventa qualcosa a sé stante rispetto al significato e alla forma

venerdì 28 dicembre 2018

ALIENI. Guardare da vari punti di vista.




ALIENI.
Guardare da vari punti di vista.
"Stava avanzando sul suolo polveroso e irto di spuntoni di roccia. Là in fondo vedeva sagome evidentemente degli abitanti del pianeta. Coraggioso e impavido si avvicinò.
«Oh alieni, sono venuto per conoscerevi e portarvi la mia civiltà. Vi farò donerò la nuova fede e così sarete colti e salvi…»
Le sagome restavano immobili. Egli pensò che si erano addormentate.
Il suo rilevatore elettronico a infrarossi di attività cerebrale, che lui aveva appena puntato verso le sagome, portava la scritta-
OGGETTI MINERALI-BASALTO LAVICO-
ASSENTE QUALSIASI FORMA DI ATTIVITÀ MENTALE INTELLIGENTE.
Camminando a fatica si allontanò. Gli speroni rocciosi di basalto rimasero immobili per altri milioni di anni
"«Con il consenso che mi stanno donando all'infinito, sempre di più voglio mostrarmi loro più che normale.
Non l'ho letto ma mi hanno raccontato quello che diceva quell'intellettualoide di Umberto Eco rispetto a Mike Bongiorno. Farò quello che si aspettano da me»
E aperte le fauci infilò un immenso frammento di pane spalmato di Nutella.
Il suo pubblico faceva segni esultanti di giubilo alzando il pollice in aria… «Sei grande capitano sei tutti noi… Siamo come te…» (masochisticamente non si accorgevano che stavano offendendo se stessi!)
Il rilevatore elettronico a infrarossi di attività cerebrale, che lui aveva appena puntato, portava la scritta-
MODESTISSIME ATTIVITÀ CEREBRALI. SOPRATTUTTO QUELLE DI RITORNO"
"Negli stadi e nelle adunate ominidi inneggiavano feroci, ostentando vessilli immensi delle tifoserie calcistiche, e alcuni avevano sul capo elmi di cartapesta con le corna bovine…
«TORNATEVENE DA DOVE SIETE VENUTI.
IL DERBY E LA VACANZA SONO FINITI.
SAREBBIMO ORMAI STUFI DI VOI. »
Il rilevatore elettronico a infrarossi di attività cerebrale, che lui aveva appena puntato verso le sagome, portava la scritta-
MODESTISSIME ATTIVITÀ CEREBRALI.
E inaspettatamente, si mise sghignazzare: «AHAHAHAHAH…»
Nanni Omodeo Zorini-foto dal Web

mercoledì 26 dicembre 2018

PENSIERO DIVERGENTE
Anche questa mattina come faccio spesso quando riesco, ho ascoltato Raitre radio.
È probabile che a molti che provano a leggermi ora, non gliene freghi proprio niente. Provo ora a parlare/scrivere solo a coloro che sono interessati a questa tematica.
Come faccio sempre, per correttezza preciso subito che non seguo, non condivido e non professo alcuna religione.
E proprio dalla mia posizione e dal mio punto di vista mi ha interessato moltissimo quanto è arrivato in rete. A cominciare dal conduttore di prima pagina: Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana.
Ho molto apprezzato la professionalità, lo stile, la correttezza deontologica dimostrate.
Queste precisazioni in particolare per qualche persona cara, che quando citavo i punti di vista espressi dalle voci ufficiali del cattolicesimo cristiano, stupita mi chiedeva: "ma, cosa, sei diventato un credente?"
C'ho sempre tenuto ad ascoltare pareri, opinioni, e visioni del mondo diverse dalla mia. Proprio perché non apprezzo, biasimo, e mi permetto di criticare coloro che accettano in modo totalmente acritico punti di vista correnti, solo perché si riconoscono in quell'orientamento in quella matrice ideologica. Coloro che con linguaggio corrente ma abbastanza corretto definisco omologati. Acritici. Coloro che affermano: tutti dicono; la parte che io amo e apprezzo la pensa così; per partito preso sto con loro anche se non ho mai ascoltato, analizzato le loro affermazioni.
Se e fin quando ce la faccio provo a fare il contrario. Alcuni punti di vista decenni fa, sostenuti da forze politiche a cui mi ritenevo avverso, la condividevo le apprezzavo e ovviamente la facevo mie. (Peccato che tali soggetti abbiano nel frattempo sconfessato tali affermazioni e posizioni e facciano ora tutto il contrario!)
Il pontefice attuale, ho avuto modo di apprezzarlo in particolare quando, come d'altra parte onestamente per il suo ruolo è tenuto a fare, ricorda, propugna gli elementi chiave della predicazione del Nazareno. In particolare rispetto all'amore per il prossimo (senza distinguere le etichette di tale prossimo), l'accoglienza, e conseguentemente il dovere etico per i propri fedeli alla coerenza pratica quotidiana.
"Ero straniero e voi mi avete accolto…"
"Fa freddo e io condivido con te il mio mantello…"
" Ho sete e bevo volentieri la tua acqua anche se sei straniera…"
"Armi, aiuti, accogli, sostieni chi è misero e ha bisogno, perciò sei mio amico e lo faccio volentieri insieme a te…"
La bontà, l'amore e il rispetto per tutti, soprattutto per chi è sostanzialmente diverso da me, e cosa decisamente diversa dalla espressione malevola di "buonismo".
Le organizzazioni che perseguono tali obiettivi, vanno sostenute. Ovviamente dopo aver verificato se per caso qualcuna millanta tale ruolo che persegue fini estranei.
Mi sono trovato spesso a compiere pezzetti di strada in comune in questo senso. E solo incidentalmente, per caso, scoprivo poi che avevano una visione ideologica diversa dalla mia.
Cercavo e cerco di "ascoltare" le opinioni degli altri. A prescindere da chi le manifestava.
Ascoltare, comprendere, analizzare tali opinioni. Quello che si chiama comunemente buon senso (purtroppo molto raro nella maggior parte delle persone). Che invece danno consenso in modo acritico. Con pregiudizio. Partito preso gratuito e non ragionato.
Ad esempio, da molte parti lontane da me, si afferma che il fenomeno della migrazione, lungi dall'essere un fenomeno catastrofico epocale solo del nostro tempo, è caratteristico di tutta la storia dell'umanità. E che nel tempo presente è fondamentalmente determinato e provocato dalla situazione di povertà, distruzione, fame, bisogno dei luoghi di provenienza. E che tali povertà di istruzione fame sono stati causati in prima persona e provocati proprio dalle culture e dalle cosiddette civiltà benestanti e occidentali. Agognate come mete da chi fugge dalla propria terra.
Molto recentemente ad una istanza a livello mondiale si è discusso, ragionato, a proposito delle possibili soluzioni al fenomeno. Per evitare che esso rimanga incontrollato, casuale, epidemico e perciò che dia conseguenze ed effetti disturbanti.
Paesi occidentali come il nostro, dove l'opinione pubblica prevalente e dominante è di pura opposizione rispetto all'accettazione dei migranti, a tale istanza sono risultati assenti. Dimostrando che la loro soluzione è puramente di negazione. Rifiuto. Acritico e perciò becero.
Se ad esempio, l'unione europea, al di là di essere quella con valenza quasi esclusivamente economica, che ha determinato la nascita della moneta unica euro, fosse un pochino di più un consesso di stati confederati che provano a studiare la realtà per trovare soluzioni, molto probabilmente verrebbero risparmiate a leader incolti e agli stuoli dei loro fans, di dire e di fare affermazioni idiote.
Apprezzo che ora, in questa occasione, il movimento cattolico e le sue componenti più significative, rivalutino e valorizzino gli elementi più salienti e significativi del loro spirito. E che, favoriti dal carattere internazionale mondiale che sempre di più hanno assunto, si facciano portavoce di questo messaggio. Ovviamente al di là degli aspetti catechistici, di fede e di dottrina più generali che sono loro propri.
Per farla breve, democratico repubblicano convinto e per nulla monarchico, ho apprezzato moltissimo il discorso che il re di Norvegia,Harald V, ha fatto il 1 settembre dal giardino del palazzo reale di Oslo. (Vuoi vedere che i qualunquisti omologati, prevenuti, e in profonda malafede, diranno che questo ottantenne è un "buonista", "radical chic", o, addirittura, un "veterocomunista" camuffato da monarca… ? Ahahahah!)

domenica 23 dicembre 2018

“ÈNNATALE
ÈNNATALE
ÈNNATALE …OOOHP ……”
Ma no, dài, non me ne vogliano, le prego, le care amiche che già più volte mi hanno consigliato comportamenti di scrittura adeguati, per non perdere l'ascolto di numerose lettrici donne…
Non me ne vogliano per davvero però.
Seppure questo incipit può avere disorientato qualcuna di loro esperta e competente di disturbi neuronali e anche della senescenza… Stavo soltanto riportando la solfa, tiritera stucchevole di un referendum pubblicitario. E non me ne vogliano soprattutto i produttori di quella particolare marca di salsa di carciofi, o di materassi o di qualcos'altro… che cavalcavano quello slogan per rendersi simpatici… Il loro "qualcosi" continueranno imperterriti ad essere venduti senza danno per il "PIL", o per lo spread…
Tranquilli!
Partivo semplicemente da quel ritornello noioso e mieloso, perché questa volta l'evento natalizio sta davvero approssimandosi!
E nell'epoca in cui solo in un certo giorno ci si ricorda qualcosa, per poi dimenticarsene definitivamente, provavo a ricordare un pochino…
Tempo fa, ebbi modo di accennare alla ricorrenza della violenza sulle donne.
Poco prima, con danno evidente alla pubblicabilità dei miei noiosi interventi, subendo una prolungata censura (certamente suggerita da invidia malevola), calcai un po' la mano e la scrittura su rituali esteriori di gruppi radical chic, che si facevano gli autoscatti in Piazza del Duomo a Milano, prendendo a pretesto la sciagura dolorosa e autentica delle infinite morti di disperati migranti…
Accennavo allora, alla BRUTALE MASCHIA VIOLENZA SULLE DONNE, mogli, conviventi , che spesso portava alla loro definitiva morte.
Mi riferivo (in via puramente ipotetica ma insieme reale), alla possibilità che donne coraggiose dovessero vedere differito alle calende greche, l'avvio dei procedimenti giudiziari da loro invocati e richiesti. E dicevo colà, che le poverine avrebbero anche potuto rischiare di rivivere "solo" mentalmente, emotivamente, spiritualmente gli episodi brutali e vigliacchi. Ponendo loro il dubbio che non avrebbero fatto meglio a restarsene zitte.
Defilarsi alla spicciolata.
Senza turbare nessuno.
Senza creare scandalo tra conoscenti, parentadi vari, ambiente di lavoro e colleghi…
Senza scalpore.
“ma chi me l’ha fatto mai fare…?!”
È stato più volte affermato che traumi simili, non vengono superati mai. E che anzi il portarne alla luce episodi e particolari, non fa che riacutizzarli. Esacerbandone e risvegliandone la sofferenza.
Disturbando la rielaborazione di quell'inferno!
E se ora, mi permetto qui di dire, proprio perché il refreain ripete: ÈNNATALE ÈNNATALE ÈNNATALE …OOOHP ……”, se provassimo proprio ora, che è quasi Natale, a ricordare per davvero, con sofferenza, dolore, riflessione insieme, le donne uccise o che hanno subito violenza dai propri maschi, magari accanto a donne, bambini, uomini che dopo i peregrinari dolorosi per le varie "libie" del loro esodo, sono miseramente annegati o hanno atteso esangui e sparuti su ponti di navi attraccate al largo, senza possibilità concreta di attraccare a rive e rapporti ostili…
La sofferenza, il dolore, lo sguardo implorante che chiede giustizia, non hanno etichette, nazionalità, genere… E forse merita proprio che se ne parli qui, ora, nel momento in cui viene celebrata una nascita remota, di un tale che fece una brutta fine proprio perché propugnava amore universale, bevendo l'acqua che al pozzo gli offriva la "straniera" samaritana, destando scandalo.
Pare l'abbiano crocifisso.
E si era lasciato lavare i piedi con le lacrime da una bellissima puttana, che poi li aveva voluti asciugare con i lunghi capelli…!
Magari sì, se può avere davvero qualche significato, al di là dei panettoni e dei brindisi falsamente festosi, proprio perché tutti dicono che è Natale, forse varrebbe la pena davvero di parlarne proprio oggi.
Domani.
Dopodomani…
Ma non c'è fretta: parlarne sempre magari!
E oltre a parlarne riempiendosi la bocca in modo fariseo, mettere in atto un cambio di mentalità. Soluzioni organizzative praticabili. Provare a dare risposte, invece di continuare a dire da farisei: "oh Signore Signore…", magari ostentando nelle mani una corona del rosario...
Provare a trovare soluzioni e accordi per rendere meno violento e traumatico l'esodo e la migrazione…
Provare a trovare modalità concrete perché, pur senza cancellare le ferite profonde delle donne maltrattate e uccise, i procedimenti giudiziari siano il più possibile tempestivi, efficaci, e garantiscono almeno una maggiore sicurezza futura per le tapine malcapitate.
Da non credente, mi permetto di ricordare a chi gioca ancora i festosi girotondi per i 35.000 migranti ammazzati, per le 130 donne uccise di femminicidio, per i disgraziati intirizziti che rischiano di congelare sui marciapiedi delle strade opulente e scintillanti di fasulle luminarie, che forse il messaggio del rabbi può essere ancora valido.
Attualissimo. Magari soprattutto per chi gli si dichiara devoto.
Io, modesto fattucchiero delle parole, ammiro quel messaggio. Lo condivido.
Lo faccio mio.
Non per buonismo, conformismo benpensante, ma perché mi è piaciuto.
Come piacque molti secoli fa all'amato fra Dolcino da Novara…
A Francesco d'Assisi…
Al Papa buono che regalava ai bambini carezze da portare a casa per tutti i cari…
Boh! A meno che sia vero il contrario!
A meno che sia vero che non è assolutamente Natale…
Che è solo un modo di dire quello che aveva predicato il Nazareno 2000 anni fa. Magari anche lui si era sbagliato e si era fatto crocifiggere solo per fare un po' di scena…!?
È un'altra occasione per vendere qualche stupidaggine, come la ricorrenza della festa della nonna, della mamma, del babbo, degli autistici, degli anziani, dei chissàchecosa utili per quel momento lì?
Boh! Io per me faccio finta (da agnostico, ateo, irreligioso), che possa avere magari qualche significato questo nome, questa parola, questo promemoria…
Auguro, (cioè auspico, cioè spero) che la parte migliore dell'animo umano alla fin fine possa magari prevalere…
O no?
Nanni Omodeo Zorini
foto e immagini dal Web

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