L'AMORE DELLE TRE MELAGRANE (narrazione di Nanni Omodeo Zorini Qfwfq, anticipazione…) I testi completi compariranno nel mio blog "nanniomodeozorini.blogspot.com
«Un figlio di Re mangiava a tavola.
Tagliando la ricotta, si ferì un dito e una goccia di sangue andò sulla ricotta.
Disse a sua madre: — Mammà, vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue.
— Eh, figlio mio, chi è bianca non è rossa, e chi è rossa non è bianca. Ma cerca pure se la trovi.
II figlio si mise in cammino.
Cammina cammina, incontrò una donna:
— Giovanotto, dove vai? — E sì, lo dirò proprio a te che sei donna!
Cammina cammina, incontrò un vecchierello.
— Giovanotto, dove vai?
— A tè sì che lo dirò. zi' vecchio, che ne saprai certo più di me. Cerco una donna bianca come il latte e rossa come il sangue. E il vecchierello:
— Figlio mio, chi è bianca non è rossa e chi è rossa non è bianca. Però, tieni queste tre melagrane. Aprile e vedi cosa ne vien fuori.
Ma fallo solo vicino alla fontana. Il giovane aperse una melagrana…
(da Italo Calvino, Fiabe italiane; L’amore delle tre melagranae.)
PRIMA
MELAGRANA
E non ci aveva proprio fatto caso. Riattivando
il computer aveva visto comparire in alto un numero 1 sulla mascherina in alto
a destra che raffigurava due sagome umane. Ci aveva cliccato sopra. Era una
richiesta di amicizia. Il nome Artemisia non gli diceva nulla. Scelse conferma
richiesta amicizia, poi continuò a curiosare sulle pagine del socialnetwork.
Doveva
essere stato ai primi di luglio.
Diversi
giorni dopo un altro numerino rosso evidenziato sopra l'icona dei messaggi.
"Chissà
se ti ricordi ancora di me, Artemisia xxxxx, molte decine di anni fa… Ci
conoscevamo… Mi avevi anche scritto dei versi…"
Rimase
lì interdetto a rimuginare.
Provò
ad affondare nei ricordi lontani. Dai quale emerse uno sguardo azzurro intenso.
Che riuscì ad associare a quel nome.
Andò
subito a frugare nella cartellina delle poesie vecchie scritte a macchina.
L'aveva
scannerizzata molto tempo prima.
Era stata salvata in quel carattere tipico delle
macchine da scrivere di una volta.
“Dove
l'hai nascosto,bambina,
il
tuo sguardo al fosforo
che
di sorpresa scoprivo,
in
piazzetta,certe sere inattese
che
mi frustavi di sguardi acerbi ?
Annego
nella mia solitudine
cantano
le ore dove sei tu?
Biciclette
nervose mordono l'aria
per
un cono cioccolato e limone
che
rimane lì
ad
aspettare
che
io ti baci la bocca
un
pomeriggio di sole
26.VII.’81”
L'immagine
non riusciva ad apparirgli completamente a fuoco.
Solo quello sguardo
fosforeggiante.
LA
BAMBINA
Minuta
e graziosa.
Come
il suo sorriso aperto e spalancato , un cielo di primavera…
Poco
più che adolescente.
Compariva
diverse volte nel gruppo dei giovani che lui frequentava allora. Eterogeneo.
Pochissimi della sua fascia di età. Gli altri di una decina di anni di meno.
Qualcuna giovanissima. Si erano compattati e assemblati insieme in un corso di
animazione teatrale. Mimo, gestualità, la voce, le posture… Dilettantesco ma
condotto da professionisti.
Avevano
continuato a trovarsi per sua iniziativa e lui si era improvvisato animatore. A
turno tenevano un diario dei vari incontri. Ogni volta con un tema prestabilito
e concordato in precedenza insieme.
Fino
a quando l'aggregato naturale si era da solo smembrato e si erano persi di
vista.
Un
gruppetto più piccolo si era cementato in modo abbastanza stabile.
Si trovavano
insieme ai cineforum. Alle sagre di balli popolari e di musiche celtiche. Alle
manifestazioni corali a scandire slogan, portare bandiere, striscioni.
Volti
ormai sfumati e confusi nella nebbia del ricordo.
Uno
in particolare era rimasto vivido nella memoria.
La
ragazzina bionda. Minuta e graziosa.
Come
il suo sorriso aperto e spalancato , un cielo di primavera…
Molte
volte avevano incrociato gli sguardi.
Con
turbamento lui. Per quella giovane età e per il fascino pudico e insieme
intrigante come un profumo di vento di marzo.
Quando
incrociava il gruppo, ascoltava distratto le loro chiacchiere. Un po' estranee
per lui, molto più grande di loro.
E
ogni volta cercava quel volto, quel sorriso, quell'intenso guardare turchino e
luminoso, con intenzione. Fin quando lo vedeva spuntare tra gli altri volti
anonimi e privi di significato. Ammiccante. Sornione. Fascinoso. Con il gusto
del proibito.
Si
erano accostati quasi casualmente l'uno all'altra. Sguardi e parole fusi
insieme. Le frasi seguivano un ritmo interiore. Sotterraneo. Mellifluo.
Intenso.
LA
PIAZZETTA
Tutte
le città piccole di provincia hanno sempre avuto una “piazzetta” e amanao
chiamarla così. Per antonomasia. Talvolta questa veniva chiamata piazza delle erbe, per via
degli insediamenti di secoli addietro dei tendoni che ne sfruttavano lo spazio
per il mercato, che qui offriva verdure.
Il
cuore della piccola città di provincia si trovava vicinissimo all'incrocio tra
il cardo e il decumano della vecchia struttura romana. A forma leggermente
triangolare, contornata da ogni lato da portici. Ora occupata da insediamenti
di bar con relativi tendoni ombrelloni seggiole. Allora era sgombra. Ci si
veniva a piedi o in bicicletta. E ci si restava seduti sul sellino poggiando i
piedi a terra, scambiando parole sorrisi sguardi sospesi… O restando alla
ricerca diffusa di conferme di presenze.
Non
era raro arrivarci recando in mano un cono gelato.
LE
SERE INATTESE
Potevi
incontrarci nessuno, o un brulicare di estranei…
A
volte ci incontravi volti inattesi con piacevole sorpresa.
SGUARDI:
ACERBI
La
grazia minuta di quello sguardo adolescente.
AL
FOSFORO
Con allusione
alle scritte luminose fosforescenti.
Avevano
luce propria e riflettevano le luci serali.
SGUARDI
CHE FRUSTANO
Si fiondavano
intorno cercando risposte e consensi.
SOLITUDINI
Evasioni,
golose di immergersi in volti amici, fuggendo dal proprio guscio solitario.
Un
giro a zonzo, senza meta, con regalo reciproco di un cono gelato.
A
cavallo delle proprie biciclette.
Per
tornarci reggendo il cono. Da leccare e succhiare, prima che colasse.
Quello
di lei aveva uno strano (per lui) accostamento tra le palline al limone e
quelle al cioccolato.
Poco
distante l'alloggetto da scapolo, che si era inventato dopo la prima separazione.
Certamente lui era molto più grande di lei.
L’aveva
sistemato stendendo nei vari locali una moquette a pelo corto, sui tavolati di
legno. Dalla saletta dell'ingresso, si comunicava a sinistra con la camera da
letto; da questa a una piccola sala da pranzo; di qui alla cucina con attiguo
bagno doccia; e di lì si ritornava da un'altra parte di nuovo all'ingresso.
Mancava
il citofono. Da solo si era sistemato un campanello che dalla strada lo
chiamava su al secondo piano.
Una
turca coperta da un telo afgano stampato.
Per
schienale morbidi cuscini che sempre scivolavano da tutte le parti.
Una scrivania studio era formata da tre massicce tavole
di larice, assemblate insieme e sopra piallate. Poggiate su due cavalletti. Coperta
con un altro telo tovaglia orientale.
Lampade
alogene, a stelo o parete. Regolabili, dalla luce più intensa che veniva
riflessa dal soffitto bianco di calce, fino a quella più diffusa, smorzata, soporosa,
per creare una penombra più intima.
Lei
ci era venuta volentieri.
Forse
un po' perplessa e titubante.
Incuriosita
forse.
Poteva
essere rischioso però.
UN
POMERIGGIO DI SOLE
Quello,
il sole, era rimasto là, in quel tempo
remoto, a carezzare i suoi capelli lunghi ricciuti, di un tempo. I jeans e le gonne zingaresche delle ragazze. A
brillare e riflettersi sulle parti cromate delle vecchie biciclette. A rendere più vivo quel ricordo ora così
congelato.
IL
BACIO SULLA BOCCA
Quello
era stato il gesto imprudente di lui. Ricambiato. Ma subito lei era fuggita via arrossendo. E perdendosi nella
nebbia del tempo.
-Ti ricordi ancora di me?
Ma
come poteva dire di conoscere davvero quella persona, che si vestiva di
sorriso…?
«BUONGIORNO
donna...
del mondo... della galassia...
vegana e di Antares...
donne conosciute ( è mai possibile conoscere la donna...?)
e quelle che non ho mai incontrato...
per attendere di incontrarle....
(provare a conoscerle? capire?
O meglio la sana visione laica...
con un'unica fede: speranza,
entusiasmo,amore, poesia...)
"Stat incontaminata rosa nomine, nomina nuda tenemus"»
del mondo... della galassia...
vegana e di Antares...
donne conosciute ( è mai possibile conoscere la donna...?)
e quelle che non ho mai incontrato...
per attendere di incontrarle....
(provare a conoscerle? capire?
O meglio la sana visione laica...
con un'unica fede: speranza,
entusiasmo,amore, poesia...)
"Stat incontaminata rosa nomine, nomina nuda tenemus"»
Al massimo
poteva limitarsi ad affermare di averla incontrata… Di esserne rimasto
intrigato, turbato, preso, trascinato… E di averla poi completamente persa. Ma
conosciuta?
L'immagine molte
volte gli era tornata da allora, come un ricordo fuggevole. Come un fotogramma
un po' stinto, un po' sfocato .
Anche se ora era con un certo turbamento che lo
incontrava quel nome, quello sguardo, quegli occhi, quella luce.
E dunque mai possibile conoscere davvero una
persona? Una donna? Avrebbe forse potuto provare a incontrarla di nuovo,
scrutarla, studiarla dentro, cercare di vederla almeno.
O era troppo
sperarlo?
-Giovedì,…
No forse venerdì… Aspetta… Devo vedere prima che sono impegnata o no… Comunque,
guarda, ci tengo molto, mi farebbe tanto piacere…
Che
bello, pensa, sarebbe tornare indietro…
Quei
messaggi in chat balbettavano dentro. Andavano a tentoni. Incespicavano. Titubanti.
Smarriti smarrivano la strada. Il ritmo. Si ritrovavano.
Nel primo
incontro l'aveva raggiunta che l’aspettava seduta su una panchina. Aveva appena
parcheggiato l'auto lì vicino. Insieme erano andati per una gita all'isola.
Nella
basilica erano scesi giù nella penombra della cripta . Il santo steso nella sua
teca. La maschera d'argento gli copriva quel che restava del volto.
Quel
corpo minuto rinsecchito da secoli e secoli.
Avevano riso davanti alla cassa di cristallo e lui
aveva detto stupidaggini colossali facendola ridere. Lei si premeva la mano sul volto, abbassava gli
occhi che ridevano, gli stringeva la mano sul braccio…
Voleva
affascinarla. Conquistarla. Rubarle l'anima.
- la vede
signor Santo, questa ragazza qui l'avevo
conosciuta millenni e millenni fa ...ci siamo rivisti adesso …sono stupito,
affascinato, col batticuore,l’
extrasistole... spaventato della sua bellezza... fascino... della sua grazia...
della sua voce, con quel tono cadenzato che mi ricorda quella di allora …
Come dice…?
Era davvero quella destinata a me…. Da sempre…? La ringrazio, signor santo, e
scusi se siamo così indecenti con la nostra allegria, qui, davanti a lei, che
dorme disteso… Si sta davvero divertendo? Ma allora ci sta aiutando? Ci da una
mano? Grazie grazissime sa, non osavamo sperarci… Ride anche lei, muto sospeso
nel tempo infinito… Allora, se permette, ci ringrazi anche il suo capo, il
principale, il nazareno…No, non fa nulla se io son agnostico-ateo, sa, si può
sempre fare un eccezione… ovvìa… L’avevo già fatto anni fa… quando la mia bimba
era malata… Gli avevo detto:” signor dio, si lo so, io non ci credo, ma se ci sei
ci credi almeno tu, no? È la cosa più bella che ho avuto nella vita finora,
questa bambina piccina piccina, il frutto della terra e del cielo, con i suoi
piedini e i calcagnini di maiolica, fai il bravo, se puoi, se senti, se vuoi…
Dai ti prego…!"
Signor
Santo, la ringrazio, preventivamente, sento la magia che si sta diffondendo…
Sento il TU TUM TU TUM TU TUM che mi batte dentro… Grazie per la sua santa
magia… Grazie per questo regalo… Buon riposo…"
PREGHIERA
Sotto
la maschera d'argento un vibrare
di
sorriso antico gustava il riso
che
con petali di rosa sgorgava nella cripta
con
mano calda lui cingeva il fianco di Artemisia
bevendo
quel fresco pulito stillato giù dalla fonte
stupendo
stupito gustava con calma
Lo so
lo sai lo sappiamo
miracolosa
magia con accordi
di
liuti e di tiorbe
Il
concerto correva danzando
sguardi
cercavano sguardi
labbra
sfioravano labbra
ritrovandosi
per perdersi ancora
inseguendo
emozioni cantate
di
acqua di rosa sonante
Pensò che
forse conosceva soltanto o aveva conosciuto quello sguardo, quegli occhi, quel sorriso, quella voce.
Come
sempre lui aveva parlato a raffica, le aveva raccontato tutto e molto di più di
tutto... Lei lo guardava affascinata e
ogni tanto sorpresa… rideva rideva con quel suo riso argentino grazioso, amava
parlare poco ascoltava, e le poche parole che diceva erano pregnanti molto significative.
- Avevo immaginato che tu fossi così come sei, come ti
racconti, come appari dalle tue parole, dai tuoi ricordi ed esperienze; devo dire che sei proprio la persona che
avrei desiderato da sempre incontrare, per viverci ... sai che bello sarebbe
davvero poter tornare indietro nel tempo per inventare tutto da capo.... ma non
è possibile... io ormai sono una donna di mezz'età… faccio una vita piccolo
borghese...e tu hai passato migliaia di esperienze, di avventure...
raccontami... mi piace ascoltarti... Sì, al 100% sei l'uomo che avrei voluto
avere... ah... che peccato non poter tornare indietro...
- Ma, se
vuoi, io avevo costruito una macchina del tempo fantastica per tornare ai
ricordi passati e riviverli... ti regalerò un mio libro che è proprio
intitolato così: Wormhole, la galleria del bruco mela... poi te lo spiego...è
sulla teoria della dimensione dello spazio-tempo... Ma è più che altro un'invenzione fantastica...mentale...
Possiamo tornarci indietro...se vuoi ci reinventiamo la tua e la mia storia...
Ci divertiamo nel descriverla, nell'inventarne i particolari... sognarla...
[A questo punto forse sarebbe opportuno che
il lettore andasse a curiosare la parte successiva quella intitolata: la seconda melagrana… Ma faccia pure
con comodo… Può farlo anche in un secondo tempo…! Non c'è fretta… Come
preferisce…]
Lei continuava a ridere contenta, lo guardava ammirata estasiata. Lui
continuava a sentire un blocco al plesso solare che si stringeva, e un battito
cardiaco forte...
Avevano consumato uno spuntino in un localino in
quelle viuzze del borgo storico, al ritorno dall'isola.
Sul battello lei si era aggrappata al suo
braccio e continuava a guardarlo.
Le aveva
poi mandato la foto di quel localino tipico di quelle stardine stertte, coi tavolini di ferro battuto e lei ne aveva riso, nella chat, ricevendola.
(3) Nanni TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM, CANTANO I NOSTRI CUORI ALL'UNISONO INNAMORATI FOLLEMENTE
Ed erano iniziati, da allora intensi scambi di pensieri parole e frasi…
Se li era ritrovati lì, palpitanti e vibranti… messaggi in chat, micronarrazioni, poesie…Attualissimi… Mai spenti o sopiti… E solo a rileggerli gli si riempiva il cuore di emozioni ancora accese all'inverosimile…
Se li era ritrovati lì, palpitanti e vibranti… messaggi in chat, micronarrazioni, poesie…Attualissimi… Mai spenti o sopiti… E solo a rileggerli gli si riempiva il cuore di emozioni ancora accese all'inverosimile…
Nanni-Lo sapevo, Artemisia, sono perduto, non c'è rimedio... Inguaribile! Che bello perdersi così per ritrovarsi...! Per ritrovarti! Un tempo l'avevo creduto impossibile, improbabile, inopportuno... La speranza covata dentro stava però germogliando...pudica e silenziosa. La sorpesa mozza il fiato, con garbo, gentile... Il gioco è fatto....
" le sussurrava con occhi lucidi. Sapevano entrambi cos'era successo... E si guardavano complici. Ridendo. Felici.
Come puoi tenere nascosto un amore...che ci trattiene nelle sue catene...
Io lo urlo ogni giorno ogni istante in ogni mio gesto parola sguardo... Ti amo con gusto profondo, mi compiaccio, mi ci crogiolo, me ne vanto, lo ostento come il mio gioiello preziosissimo...
Me ne faccio un vezzo... un vestito raro... lo indosso anche nei giorni feriali... chi mi guarda lo vede da lontano ne ride e sorride... Me lo invidia... ne ha nostalgia per non averlo per sé... fa gesti e ammiccamenti... sa che sono con te il ricchissimo re del tempo e dello spazio... come il sole... che regala sguardi di raggi e sorrisi generosamente... e non se ne impoverisce mai... ma che più ama e regala...più è ricco...!”
Cappuccetto rosso, con la sua anima di volpacchiotta stava per entrare nel suo bosco... col batticuore... il suo lupo la stava aspettando... fiutando, nell'aria tutta, i cenni di odore
profumato che ne annunciavano l'arrivo... gli occhi accesi... l'anima tesa... allo spasimo... con calma determinazione esultante.... finalmente realizzava appieno la sua natura e il suo destino di lupo delle steppe di tutte le galassie...
Amava la sua preda e l'aspettava tranquillo... col batticuore....
" le sussurrava con occhi lucidi. Sapevano entrambi cos'era successo... E si guardavano complici. Ridendo. Felici.
Come puoi tenere nascosto un amore...che ci trattiene nelle sue catene...
Io lo urlo ogni giorno ogni istante in ogni mio gesto parola sguardo... Ti amo con gusto profondo, mi compiaccio, mi ci crogiolo, me ne vanto, lo ostento come il mio gioiello preziosissimo...
Me ne faccio un vezzo... un vestito raro... lo indosso anche nei giorni feriali... chi mi guarda lo vede da lontano ne ride e sorride... Me lo invidia... ne ha nostalgia per non averlo per sé... fa gesti e ammiccamenti... sa che sono con te il ricchissimo re del tempo e dello spazio... come il sole... che regala sguardi di raggi e sorrisi generosamente... e non se ne impoverisce mai... ma che più ama e regala...più è ricco...!”
Cappuccetto rosso, con la sua anima di volpacchiotta stava per entrare nel suo bosco... col batticuore... il suo lupo la stava aspettando... fiutando, nell'aria tutta, i cenni di odore
profumato che ne annunciavano l'arrivo... gli occhi accesi... l'anima tesa... allo spasimo... con calma determinazione esultante.... finalmente realizzava appieno la sua natura e il suo destino di lupo delle steppe di tutte le galassie...
Amava la sua preda e l'aspettava tranquillo... col batticuore....
Artemisia-Tu mi hai detto che ti piace tutto di me. ...
A me di te piacciono....i tuoi pensieri...la tua visione del mondo... la musica che ascolti.....che sei di sinistra.....la tua originalità....
A me di te piacciono....i tuoi pensieri...la tua visione del mondo... la musica che ascolti.....che sei di sinistra.....la tua originalità....
Nanni-
SOGNO
E lì, da dentro il sogno in cui si trovava ora, non riusciva ancora a capire bene che cosa potesse significare "entrare più nel profondo"... Era come se si trovasse in una grande caverna, sapeva che lui doveva trovarsi lá dentro, ma non sapeva come si potesse fare ad entrarci... temeva ci fosse il buio,... che lui non l'avrebbe accolta volentieri ...Le sembrava addirittura di conservare un ricordo del genere, ... così, da dove si trovava dentro quel sogno nuovo... Ricordava, certo o forse credeva soltanto di ricordare, che in un passato remoto, in un'altra dimensione, in un altro mondo lui doveva forse averla perduta,...o aver dato a vedere di farlo...qualcosa del genere insomma ...
Imbarazzanti a volte i sogni, si disse dentro di sé, sembrano così reali eppure dentro ti dicono delle cose in un linguaggio strano, che può voler dire tutto oppure niente....
È lo stesso aveva detto anche lui, il maestro con quale aveva giocato al lupo e Cappuccetto, al leone che cerca la zebra per montarle in groppa e baciarla piano sul collo..., che lei aveva, tempo prima, ritrovato come congelato pietrificato sul bordo della collina, che stava studiando di diventare montagna... L'aveva tirato fuori da quel mondo che stava per fossilizzarsi per sempre, salvandolo con un suo sguardo,col suo sorriso luminoso e caldo... di cielo...
Le loro due anime erano ora legate da un filo vibrante... E lei si era lasciata gentilmente e dolcemente leggere, amava molto diventare trasparente ed essere letta tutta, un po' come quando se ne stava sdraiata tra le braccia del suo amore, mentre il sole baciava i loro corpi... E lui poi le diceva che la sua luce e i suoi raggi da dietro il capo le formavano come una aureola e intanto il suo volto diventava come trasfigurato, luminoso, magico ...a volte le aveva detto che era diventata addirittura una ragazzetta... ma, lui , lei lo sapeva, amava sempre sognare la realtà e raccontarla, intanto...
Da dentro il sogno stava prendendo una decisione. Con passo lento e calmo si decise ad entrare nella caverna. Che non era già più così buia come se l'era immaginata.... Cominció a sentire il suo odore .. lui c'era, poteva incontrarlo potevano incontrarsi finalmente.... rise così nel suo sogno e sapeva che era vero tutto quello che stava sognando. Un fremito delicato e morbido la pervadeva, dall'inguine sin su, a raggiungerle i capezzoli, gli occhi i lobi delle orecchie, tutta l'anima ...sorrideva contenta risvegliandosi quel mattino....
E così, entrando nel profondo della caverna sapeva che stava uscendo dal sogno, per entrare però in quello reale di ogni giorno nel quale si sarebbe affrettata... portandosi dietro quell'alone magico... che sapeva le avrebbe colorato la vita e l'anima tutta .... l'avrebbe arricchita tingendola ulteriormente della magia... ormai sapeva che la realtà era diventata radiosa assoluta.... L'eterno suo sogno di ragazza ora camminava, con i propri piedi, non aveva più nulla da temere , se ne andava risoluta ferma determinata, sapeva dove stava andando... lanciando dai suoi occhi sguardi luminosi e tersi, come bagnati di rugiada....
Incerto il mattino si stropicciava gli occhi, guardandosi intorno.
"Un'altra alba, un altro risveglio, un'altra giornata, dái...".
Il cielo era terso e limpido, promettendo sorrisi e canzoni d'aria. Si decise a togliersi il pigiama color blu notte. E riprese a guardare intorno, la terra degli umani... Giù in fondo, dove la pianura era fin troppo pianeggiante, le nebbie sembravano diradate, scomparse... La ragazza se ne stava ancora arrotolata su se stessa. Avvolta ancora nel proprio sogno.
E dentro ad esso stava camminando, piano... Aspettava di avvicinarsi al folto del bosco, dove terminava la radura... là sarebbe avvenuto l'incontro... Ancora, sempre. Era scritto così. Ne era certa. Sarebbe comparso all'improvviso. Come sempre. L'avrebbe presa per mano. Sapeva che le sarebbe piaciuto. Conducendola, come sempre, verso un lembo di prato morbido. Il letto sul quale si sarebbe distesa. Dove il suo nudo si sarebbe adagiato. Dove mani sapienti e antiche avrebbero disegnato fremiti e melodie!
Il sogno continuava piacevole e attraente. Ed era insieme fantasia e realtà. Con lui gli avrebbe di nuovo dato concretezza e consistenza.
Un'ultima volta si girò sul fianco. Però, ormai aveva scelto. Sognare prima quel che avrebbe poi fatto. Farlo infine, tremando sempre di tenerezza.
Aspettava, dentro il suo sogno. Come in un film. La sequenza in cui lui sarebbe arrivato. L'avrebbe presa, con disinvoltura. L'avrebbe fatta volare all'infinito. Come sempre è da sempre.
Il sogno, sapeva, anticipava e raccontava la sua realtà. E in quella, pure, si sarebbe lasciata condurre e guidare.
Lo voleva. Lo sapeva a memoria. Era scritto. L'aveva scelto e deciso. Avrebbe ancora regalato la sua libertà e sensualità. A lui. Che avrebbe guidato il gioco. Regalando anche lui per libera scelta tutto se stesso. Si sarebbero totalmente regalati a vicenda. Il dono totale all'altro. E intanto restando integri e liberi ciascuno.
"Ti do tutto, prendi, amore... tanto so che tutto uscirà ancora ugualmente. Anzi, più arricchito..."
Il mattino, aveva ascoltato e letto ancora… anche quel sogno. Sapeva che era reale. Che presto avrebbe assistito a quel film. Lo aspettava anche lui...
Allora si decise: avrebbe fatto cominciare per davvero il giorno. Allungò un gesto col quale dava il segnale... La vita per gli umani sarebbe stata raccontata. Come era già previsto. Da sempre.
La ragazza si sentiva dentro quell'umido che conosceva bene e che amava, piacevole, sensuale... Tutto Sarebbe accaduto. Lo voleva. Poteva ora svegliarsi...!
SOGNO
E lì, da dentro il sogno in cui si trovava ora, non riusciva ancora a capire bene che cosa potesse significare "entrare più nel profondo"... Era come se si trovasse in una grande caverna, sapeva che lui doveva trovarsi lá dentro, ma non sapeva come si potesse fare ad entrarci... temeva ci fosse il buio,... che lui non l'avrebbe accolta volentieri ...Le sembrava addirittura di conservare un ricordo del genere, ... così, da dove si trovava dentro quel sogno nuovo... Ricordava, certo o forse credeva soltanto di ricordare, che in un passato remoto, in un'altra dimensione, in un altro mondo lui doveva forse averla perduta,...o aver dato a vedere di farlo...qualcosa del genere insomma ...
Imbarazzanti a volte i sogni, si disse dentro di sé, sembrano così reali eppure dentro ti dicono delle cose in un linguaggio strano, che può voler dire tutto oppure niente....
È lo stesso aveva detto anche lui, il maestro con quale aveva giocato al lupo e Cappuccetto, al leone che cerca la zebra per montarle in groppa e baciarla piano sul collo..., che lei aveva, tempo prima, ritrovato come congelato pietrificato sul bordo della collina, che stava studiando di diventare montagna... L'aveva tirato fuori da quel mondo che stava per fossilizzarsi per sempre, salvandolo con un suo sguardo,col suo sorriso luminoso e caldo... di cielo...
Le loro due anime erano ora legate da un filo vibrante... E lei si era lasciata gentilmente e dolcemente leggere, amava molto diventare trasparente ed essere letta tutta, un po' come quando se ne stava sdraiata tra le braccia del suo amore, mentre il sole baciava i loro corpi... E lui poi le diceva che la sua luce e i suoi raggi da dietro il capo le formavano come una aureola e intanto il suo volto diventava come trasfigurato, luminoso, magico ...a volte le aveva detto che era diventata addirittura una ragazzetta... ma, lui , lei lo sapeva, amava sempre sognare la realtà e raccontarla, intanto...
Da dentro il sogno stava prendendo una decisione. Con passo lento e calmo si decise ad entrare nella caverna. Che non era già più così buia come se l'era immaginata.... Cominció a sentire il suo odore .. lui c'era, poteva incontrarlo potevano incontrarsi finalmente.... rise così nel suo sogno e sapeva che era vero tutto quello che stava sognando. Un fremito delicato e morbido la pervadeva, dall'inguine sin su, a raggiungerle i capezzoli, gli occhi i lobi delle orecchie, tutta l'anima ...sorrideva contenta risvegliandosi quel mattino....
E così, entrando nel profondo della caverna sapeva che stava uscendo dal sogno, per entrare però in quello reale di ogni giorno nel quale si sarebbe affrettata... portandosi dietro quell'alone magico... che sapeva le avrebbe colorato la vita e l'anima tutta .... l'avrebbe arricchita tingendola ulteriormente della magia... ormai sapeva che la realtà era diventata radiosa assoluta.... L'eterno suo sogno di ragazza ora camminava, con i propri piedi, non aveva più nulla da temere , se ne andava risoluta ferma determinata, sapeva dove stava andando... lanciando dai suoi occhi sguardi luminosi e tersi, come bagnati di rugiada....
Incerto il mattino si stropicciava gli occhi, guardandosi intorno.
"Un'altra alba, un altro risveglio, un'altra giornata, dái...".
Il cielo era terso e limpido, promettendo sorrisi e canzoni d'aria. Si decise a togliersi il pigiama color blu notte. E riprese a guardare intorno, la terra degli umani... Giù in fondo, dove la pianura era fin troppo pianeggiante, le nebbie sembravano diradate, scomparse... La ragazza se ne stava ancora arrotolata su se stessa. Avvolta ancora nel proprio sogno.
E dentro ad esso stava camminando, piano... Aspettava di avvicinarsi al folto del bosco, dove terminava la radura... là sarebbe avvenuto l'incontro... Ancora, sempre. Era scritto così. Ne era certa. Sarebbe comparso all'improvviso. Come sempre. L'avrebbe presa per mano. Sapeva che le sarebbe piaciuto. Conducendola, come sempre, verso un lembo di prato morbido. Il letto sul quale si sarebbe distesa. Dove il suo nudo si sarebbe adagiato. Dove mani sapienti e antiche avrebbero disegnato fremiti e melodie!
Il sogno continuava piacevole e attraente. Ed era insieme fantasia e realtà. Con lui gli avrebbe di nuovo dato concretezza e consistenza.
Un'ultima volta si girò sul fianco. Però, ormai aveva scelto. Sognare prima quel che avrebbe poi fatto. Farlo infine, tremando sempre di tenerezza.
Aspettava, dentro il suo sogno. Come in un film. La sequenza in cui lui sarebbe arrivato. L'avrebbe presa, con disinvoltura. L'avrebbe fatta volare all'infinito. Come sempre è da sempre.
Il sogno, sapeva, anticipava e raccontava la sua realtà. E in quella, pure, si sarebbe lasciata condurre e guidare.
Lo voleva. Lo sapeva a memoria. Era scritto. L'aveva scelto e deciso. Avrebbe ancora regalato la sua libertà e sensualità. A lui. Che avrebbe guidato il gioco. Regalando anche lui per libera scelta tutto se stesso. Si sarebbero totalmente regalati a vicenda. Il dono totale all'altro. E intanto restando integri e liberi ciascuno.
"Ti do tutto, prendi, amore... tanto so che tutto uscirà ancora ugualmente. Anzi, più arricchito..."
Il mattino, aveva ascoltato e letto ancora… anche quel sogno. Sapeva che era reale. Che presto avrebbe assistito a quel film. Lo aspettava anche lui...
Allora si decise: avrebbe fatto cominciare per davvero il giorno. Allungò un gesto col quale dava il segnale... La vita per gli umani sarebbe stata raccontata. Come era già previsto. Da sempre.
La ragazza si sentiva dentro quell'umido che conosceva bene e che amava, piacevole, sensuale... Tutto Sarebbe accaduto. Lo voleva. Poteva ora svegliarsi...!
QUESTO AMORE QUI
Le tue parole sono tenere
come foglie nuove sui rami,
come nuvole di panna montata,
come sussurri nell'ombra della sera,
come il gheriglio di noci neonate,
come schiuma di mare sulla riva,
come farfalle in sur-place nella brezza,
come il tuo sorriso di ragazza,
come i tuoi occhi che raccontano il sogno
come foglie nuove sui rami,
come nuvole di panna montata,
come sussurri nell'ombra della sera,
come il gheriglio di noci neonate,
come schiuma di mare sulla riva,
come farfalle in sur-place nella brezza,
come il tuo sorriso di ragazza,
come i tuoi occhi che raccontano il sogno
i gelsomini cantano effluvi colorati
le rose indossano il vestito della festa
i grilli accordano violini estivi
la madreperla riflette i suoi turbamenti
la fontana gorgoglia il suo fresco pungente
l'attesa tremante si fa accorata
le carezze indugiano con movenze di gatti
il melograno conta i grani rossi del suo sangue
le rose indossano il vestito della festa
i grilli accordano violini estivi
la madreperla riflette i suoi turbamenti
la fontana gorgoglia il suo fresco pungente
l'attesa tremante si fa accorata
le carezze indugiano con movenze di gatti
il melograno conta i grani rossi del suo sangue
i bambini giocano a campana
i cuscini si addormentano ai sogni
le cornamuse si rincorrono salmodianti
la sera si mette le calze di lana
il ficus beniamina rinverdisce le sue foglie
la cenere culla il tepore rappreso
le lenzuola svolazzano danzando
le labbra baciano roventi l'attesa
i cuscini si addormentano ai sogni
le cornamuse si rincorrono salmodianti
la sera si mette le calze di lana
il ficus beniamina rinverdisce le sue foglie
la cenere culla il tepore rappreso
le lenzuola svolazzano danzando
le labbra baciano roventi l'attesa
i petali si compiacciono del loro morbido
le melanconie lanciano sorrisi intenzionali
l'attesa arrossisce al bacio garbato
le rose si tolgono guardinghe i tailleur di seta
i gatti carezzano le movenze felpate
il tuo sorriso intaglia cammei nella madreperla
la sete inghiotte il fresco di fontana
le parole rubano il tenero della tua anima
le melanconie lanciano sorrisi intenzionali
l'attesa arrossisce al bacio garbato
le rose si tolgono guardinghe i tailleur di seta
i gatti carezzano le movenze felpate
il tuo sorriso intaglia cammei nella madreperla
la sete inghiotte il fresco di fontana
le parole rubano il tenero della tua anima
Nanni: Alcune situazioni, emozioni, persone... che credevamo stessero riposte nel cassetto o nella scatola di latta antica come gioielli e ricordi lontani... riaffiorano sorprendentemente...! Vivi, palpitanti, caldi... attualissimi... Possiamo anche raccontarci che sono solo tracce mnestiche... Però li riconosciamo pieni di vigore, attraenti, e dominano il presente, con pulsazioni e tu-tum di un cuore vivissimo... "CAZZO", ci diciamo... ma cosa mi succede? Che cos'è questo che sembrava solo un affiorare lontano da un rimosso accantonato, messo in naftalina, riposto... ? È un germoglio che non ha mai smesso di esistere, che maturava piano, pianissimo... in silenzio, guardingo e pudico, e di colpo... ce lo troviamo davanti, da averne quasi paura, stregati e affascinati, attratti tanto da non pensar quasi ad altro, magicamente spaventati, sconvolti, soggiogati, intrigati, calamitati, compiaciuti, ... Era dunque possibile? Tutto questo l'avevamo sognato, sperato, voluto, nascosto... alla nostra coscienza, ma segretamente cullato...? Forse sì, forse è davvero possibile, straordinario, gratuito, e ce l'eravamo meritato... Ce lo meritiamo... Stiamo uscendo da un sogno onirico... per entrare in un sogno reale, concreto, tangibile,
Artemisia-Ti starei a SENTIRE per ore... si .... le tue parole non le leggo... le SENTO in maniera ..vivida. .intensa... mi toccano profondamente. .. si credo proprio che tu sia una PERSONA SPECIALE !!!
Nanni: TI STO AMANDO E STO IMPARANDO LA BELLEZZA SUBLIME DELL'AMORE COME DONO TOTALE....RECIPROCO... CIRCOLARE...CIRCOLO "VIRTUOSO"...
ti mando un altro brano di mie parole...?
Io...invece... VIVO piacevolmente di te e con te... Non mi pongo problema di "non poter vivere senza te" ... perché sei mia xper tua libera scelta e io ti scelgo, amo, cerco, frugo, desidero, assaggio, "conquisto"... ogni momento... e sono ricco facendolo!!! Libero e innamorato..
.
Artemisia- Ciao…Sei dolcissimo... pensieri e sensazioni che condivido con te. ..in questa continua ricerca e conferma dell altro
Con la paura che possa essere tutto un breve ma intensissimo sogno ad occhi aperti!!
ti mando un altro brano di mie parole...?
Io...invece... VIVO piacevolmente di te e con te... Non mi pongo problema di "non poter vivere senza te" ... perché sei mia xper tua libera scelta e io ti scelgo, amo, cerco, frugo, desidero, assaggio, "conquisto"... ogni momento... e sono ricco facendolo!!! Libero e innamorato..
.
Artemisia- Ciao…Sei dolcissimo... pensieri e sensazioni che condivido con te. ..in questa continua ricerca e conferma dell altro
Con la paura che possa essere tutto un breve ma intensissimo sogno ad occhi aperti!!
Nanni: E c'è la fatica immane ma piacevole e intensa di radicare nel terreno solido del reale quel che pare un sogno... un'allucinazione.... ma che forse c'è.... davvero... e il sogno smette il suo vestito di illusione... per danzare radioso... probabile... possibile... splendido... Ciao...mio sogno reale... mia fantasia viva di carne e fiato... mia canzone... Ti sto amando...
Artemisia- Sogno e realtà si mescolano e danzano insieme.... sei reale? Penso proprio che tu esista dentro me...non si spiegherebbe quel leggero batticuore che ho quando sei presente....anche solo virtualmente!!!
Nanni: Io esisto tu esisti la canzone esiste... canta flautata con la tua e la mia voce....noi ESISTIAMO proprio... Non solo nel sogno che sogniamo... Non aver paura... è tremendamente possibile... certo... concreto ... la realtà diventa più bella ancora della fantasia... ci sei, ci sono, ESISTIAMO stupiti, meravigliati... grati... entusiasti... 6 la realtà più reale e magnifica... Ti voglio e ti tengo...stretta...
Abbracciami... mordimi... baciami..
Abbracciami... mordimi... baciami..
Artemisia-: Anche in questo momento.... concentrata qui...con mille problemi....ti sento vicino...TI VOGLIO!!!
Nanni: Perdona se ti disturbo... domani il signor santo ci confermerà che ESISTIAMO... lavora... tieni stretto tra le cosce il profumo caldo che bevo appena posso...! Perchè è mio... lo voglio...
Artemisia- TI VOGLIO ADESSO!!!
Nanni: Favorisci... eccomi... zebretta...! Se vuoi quando e quanto vuoi... io ti VOGLIO anche ieri, ora , alle 9.58, 11,46, 16.42... (dopodomani... il giorno di Pasqua... lunedì dell' Angelo o del diavoletto... scegli tu...) insomma ... praticamente "SOLO SEMPRE"... (o è chiedere troppo...? Io ti voglio troppo ma voglio solo se e purché tu lo voglia... intensamente... col cuore, sangue, inguini, lobi,... insomma... mi contento di tutto ... purché tu tremi, vuoi, godi...)
Artemisia- Mi piaci perché sovverti i miei pensieri. ...i miei percorsi mentali vengono sconvolti....percorrono vie alternative. ...nuove. .più creative! Il mio emisfero destro viene continusmente stimolato e arricchito....
Je t aime mon amour!
Je t aime mon amour!
Nanni: Il tuo corpo/anima... verranno anch'essi continuamente stimolati e arricchiti di sensazioni, emozioni, godimento... piacere...! Sempre vie alternative... creatività costante...invenzione e reinvenzione della realtà circostante e nostra...! Emisfero capezzolo mano fianco labbra destro... verranno sigillati e giocati... senza nulla togliere a quelli di sinistra... Ti voglio inventare... sei, sarai, saremo il gioco più bello piacevole struggente affascinante... dài... vieni... gioca con me bambina... ti divertirai... stupirai... godrai... avrai timori... li supererai... riderai...
Nanni:
…e ci sono attimi in cui temo
che l’ immagine scompaia
e non riesco a metterla bene a fuoco
soltanto rimane il profumo esotico
dello sguardo
degli occhi di cielo intenso
e attendo secoli infiniti prima
di poter afferrare di nuovo il gusto ….
il sapore della saliva
il tremolio
della t voce umida
il pulsare
dell’ anima
l'umido intenso
caldo del corpo
di ragazza
ma so già che nascosta nel verde
dei garbati pendii
di verde
l’ immagine esiste
trema libera nel batticuore
pulsante l’ anima giovane
splendida
luminosa salvezza
sempre
molto vivida
libera
incantata
ebbra
di sole
…e ci sono attimi in cui temo
che l’ immagine scompaia
e non riesco a metterla bene a fuoco
soltanto rimane il profumo esotico
dello sguardo
degli occhi di cielo intenso
e attendo secoli infiniti prima
di poter afferrare di nuovo il gusto ….
il sapore della saliva
il tremolio
della t voce umida
il pulsare
dell’ anima
l'umido intenso
caldo del corpo
di ragazza
ma so già che nascosta nel verde
dei garbati pendii
di verde
l’ immagine esiste
trema libera nel batticuore
pulsante l’ anima giovane
splendida
luminosa salvezza
sempre
molto vivida
libera
incantata
ebbra
di sole
Nanni: " levó lo sguardo antico a quel cielo vibrante... il maestro... compiaciuto... contento... le tese la mano togliendole gli ultimi veli... accostando alle labbra il calice femminile di miele... la prova era superata... la bambina lasciò sulla seggiola le ultime perplessità... sicura e decisa salì all'altare... per farsi per sempre immolare... all'infinito... lui la tenne avvinghiati .... gustando la preda celeste...
Ululati di bordone con flauti ubriachi intonarono alleluia sempiterni.... alla bimba l'orgasmo s'accese duraturo solenne con lacrime felici... ormai.... lo sapeva... era vestale... sacerdotessa del rito cosmico... e cominciò a perdersi... lasciandosi andare... senza ricordi...
Era la sua benedetta... l'unione sacra celebrava profana gli osanna mugolati... senza sosta senza più possibili freni
Era stata iniziata... legata... ghermita... posseduta... presa... divorata... lo era tuttora... senza remissione... tremava... spaventata e contenta del piacere infinito.... all'infinito... certo...
Ululati di bordone con flauti ubriachi intonarono alleluia sempiterni.... alla bimba l'orgasmo s'accese duraturo solenne con lacrime felici... ormai.... lo sapeva... era vestale... sacerdotessa del rito cosmico... e cominciò a perdersi... lasciandosi andare... senza ricordi...
Era la sua benedetta... l'unione sacra celebrava profana gli osanna mugolati... senza sosta senza più possibili freni
Era stata iniziata... legata... ghermita... posseduta... presa... divorata... lo era tuttora... senza remissione... tremava... spaventata e contenta del piacere infinito.... all'infinito... certo...
Non è una poesia gioia è prosa poetica da innamorato folle, da sacerdote per l'atto iniziatico definitivo perdurante… mio amore stupendo sublime perfetto
" un tempo le aveva detto "prendi cogli tutto questo sarà tuo se lo vorrai..." ... Lei aveva voluto e ora stava volando senza remore nella luce infinita e buia delle galassie e dei sensi amorosi... perdendosi... nell' Unione sacra... spalancata anima corpo sensi voce sguardi.... l'atto era compiuto... piangeva regolando piacere... rideva lacrime di miele dal favo tra le cosce... lui beveva... mai sazio... lubrico... osceno... sacro... di nuovo sempre affondando nel suo mare celeste..."
" un tempo le aveva detto "prendi cogli tutto questo sarà tuo se lo vorrai..." ... Lei aveva voluto e ora stava volando senza remore nella luce infinita e buia delle galassie e dei sensi amorosi... perdendosi... nell' Unione sacra... spalancata anima corpo sensi voce sguardi.... l'atto era compiuto... piangeva regolando piacere... rideva lacrime di miele dal favo tra le cosce... lui beveva... mai sazio... lubrico... osceno... sacro... di nuovo sempre affondando nel suo mare celeste..."
Artemisia-AMO FOLLEMENTE quel bambino che sei stato, con cicatrici profonde... ma che si è saputo trasformare in un UOMO COMPLETO!!! Gli spettri del passato ogni tanto riemergono in lui....ma in lontananza ..intravede una luce... un bagliore... che lo sovrasta e disorienta....lo trasforma. ..lo avvolge. ..
Nanni: Quel bambino ti sta amando intensamente.... fata dagli occhi turchini...
Grazie a chi ti ha inventata e fatta nascere... ringrazia nel cuore a nome mio la tua mamma... tutto l'universo...
La LUCE ormai accesa risplende con la tua voce, presenza, sorris,o tenerezza, calore, corpo, sensualità ,UMANITÀ INFINITA... Ci sei ... ed è finalmente arrivata l'aurora... TU!!! Rimango muto... col cuore tremante... affascinato...
Grazie a chi ti ha inventata e fatta nascere... ringrazia nel cuore a nome mio la tua mamma... tutto l'universo...
La LUCE ormai accesa risplende con la tua voce, presenza, sorris,o tenerezza, calore, corpo, sensualità ,UMANITÀ INFINITA... Ci sei ... ed è finalmente arrivata l'aurora... TU!!! Rimango muto... col cuore tremante... affascinato...
Nanni:
L'essere che gli stava davanti aveva aspetto femminile. I suoi occhi mandavano lampi e riverberi azzurri e fosforescenti al neon. «Dove sei diretto, terrestre?»… «Dalle parti di Berenice… Sai di cosa parlo?»
Le vibrazioni azzurre tremavano incandescenti.
C'era qualcosa di esotico, di eccezionale... Ne aveva una percezione extrasensoriale…
Ad un tratto "Lei" abbassò il lembo della tuta all'altezza dell'ombelico. Lui vide quello che intuiva. Il segno era inequivocabile.
Con un gesto simile mostrò il segno uguale sul proprio corpo…
L'azzurro sorrideva intenso. Lui le rispose con intenzione...
Si ritrovarono di lì a poco all'imbarco galattico per Berenice. Si cercarono, si riconobbero, si avvicinarono… Lei gli prese la mano. L'astronave spazio-temporale li stava già assorbendo… Venivano fagocitati lentamente… Sospesi a mezz'aria… Senza peso… Sapevano già dove sarebbero andati… Il tempo spazio andava lentamente annullandosi… Lui l'aveva già sognato, già lo sapeva… E lei, complice e sorniona, faceva parte del gioco in cui stavano perdendosi...
L'essere che gli stava davanti aveva aspetto femminile. I suoi occhi mandavano lampi e riverberi azzurri e fosforescenti al neon. «Dove sei diretto, terrestre?»… «Dalle parti di Berenice… Sai di cosa parlo?»
Le vibrazioni azzurre tremavano incandescenti.
C'era qualcosa di esotico, di eccezionale... Ne aveva una percezione extrasensoriale…
Ad un tratto "Lei" abbassò il lembo della tuta all'altezza dell'ombelico. Lui vide quello che intuiva. Il segno era inequivocabile.
Con un gesto simile mostrò il segno uguale sul proprio corpo…
L'azzurro sorrideva intenso. Lui le rispose con intenzione...
Si ritrovarono di lì a poco all'imbarco galattico per Berenice. Si cercarono, si riconobbero, si avvicinarono… Lei gli prese la mano. L'astronave spazio-temporale li stava già assorbendo… Venivano fagocitati lentamente… Sospesi a mezz'aria… Senza peso… Sapevano già dove sarebbero andati… Il tempo spazio andava lentamente annullandosi… Lui l'aveva già sognato, già lo sapeva… E lei, complice e sorniona, faceva parte del gioco in cui stavano perdendosi...
Nanni: E potremo raccontarlo urlando al firmamento tutto, tutto questo che sogniamo preventiviamo, godremo, prestissimo... Ridendo delle titubanze ho delle ultime remore o timori che ci facevano vacillare l'anima vero gioia mia tutto sarà possibile tutto sarà fatto all'infinito Fino a quando insieme non saremo esausti cioè mai
Nanni: "Il barone aveva appena vergato con grafia minuta un foglietto che consegnò al suo stalliere perché venisse recapitato
.«Vogliate dunque perdonare, se potete, i miei eccessi verbali, donna mia. So di aver ecceduto per intemperanza. Mortificato e contrito, attendo che Voi disponiate per potermi contattare, quando potrete. Come di consueto. Omaggi vivissimi.»
.«Vogliate dunque perdonare, se potete, i miei eccessi verbali, donna mia. So di aver ecceduto per intemperanza. Mortificato e contrito, attendo che Voi disponiate per potermi contattare, quando potrete. Come di consueto. Omaggi vivissimi.»
C'era una specie di voglia d'autunno
Desiderio diffuso di nebbie
Tepori tiepidi e fumi di legna
Camini crepitanti di ciocchi
Goduti da lontano
Immotivati
Desiderio diffuso di nebbie
Tepori tiepidi e fumi di legna
Camini crepitanti di ciocchi
Goduti da lontano
Immotivati
Gustavamo
Profumi
Di minestre vaporose
Dense di prezzemoli
Patate e porri
Intenso
Sai
Profumi
Di minestre vaporose
Dense di prezzemoli
Patate e porri
Intenso
Sai
Con desiderio del fiato
Che regali
Sguardi lunghi
Betulle bianche
Respirare affannato
Gradito
Prima di vederti andar via
Col groppo di nostalgia precoce
Che regali
Sguardi lunghi
Betulle bianche
Respirare affannato
Gradito
Prima di vederti andar via
Col groppo di nostalgia precoce
Così
Senza motivo alcuno
Nell'aria immobile
Di agosti e settembri sospesi
Sfumati
Incerti
Senza le promesse
Di eternità
Ancora
Senza motivo alcuno
Nell'aria immobile
Di agosti e settembri sospesi
Sfumati
Incerti
Senza le promesse
Di eternità
Ancora
Al davanzale
Attendendo
Qualcosa
E anche tutto
Ma senza fretta
Attendendo
Qualcosa
E anche tutto
Ma senza fretta
Speranze
Di profumo di mele
Di profumo di mele
Nanni: Presente costantemente nella mia vita... ti conosco da sempre anche se solo due mesi fa ti ho incontrata davvero... Tra sei miliardi di esseri umani viventi sul pianeta, c'eravamo... in posti diversi, a fare cose diverse....forse a sognare... ad
aspettarci...con la speranza che andava sempre più delusa.
Tu sei lì nel tuo villaggio... con i tuoi decenni di storia consolidati cui ti aggrappi... Io nel cimitero-campo di battaglia della mia lunga esistenza vuota malata ferita, ricolma di macerie...
Immagino il riquadro in cui mi vedi: alone indistinto in bianco e nero... archeologia dell'immagine e del pensiero... cui regali un'aureola radiosa...
Navigavo a vista... nella speranza... inesausta... cercando d'indovinare aurore sempre differite...
Stupore... extrasistole... sogno permanente... e poi...
Ogni volta ti guardo... sorpreso... entusiasta... paventando nel profondo remoto... nuove devastazioni... possibili... seppur improbabili...
Affiniamo la lingua... scoprendo assonanze... tremando spaventati che sia proprio vero... paurosi quasi... entusiasti... differendo scelte che possano anche lasciare altrove profonde ferite... per regalarci quel paradiso perduto che pure ci era destinato... viviamo innestati nell'anima e nella carne dell'altro... Ogni incontro un miracolo nuovo... camminiamo leggeri sulle acque... profeti della nostra assoluta allegria...
Così stamane alla sei il dormiveglia mi ha fatto sentire il tuo campanello... alle sette... già la porta si apriva per il tuo agognato ma improbabile ingresso...
Tu sogni la "nostra" casa... con ombre femminili che aleggiano ... gentili e non disturbanti... Il sogno nostro è un film di terra, sangue, orgasmi, lancette d'orologio, sabbia minuta che inonda, clessidre... concreto... radicato... autentico... più del quotidiano illusorio...
Ci spaventa... pervade... affascina... inebria...
Ma c'è... eccome se c'è... lo lecchiamo gustiamo, masturbiamo, coccoliamo, osanniamo... ce ne nutriamo bevendolo... sappiamo che è solo nostro... infinito... meritato evanescente come una candela tremante... ma che squarcia il buio con forza e vigore... siamo il nostro alleluia... teniamo i pugni serrati... con pudore... ma pronti ad aprire le dita... afferrandolo ... viviamo in stand bay... volandoci addosso contenti... a ogni goccia che stilla... Siamo ESISTIAMO sappiamo vogliamo gustiamo... invincibili e allegri.... sempre... per sempre
Eccomi amore ... ci sono tanto... ci sei... ci saremo... godendo tremanti... timorosi e determinati... certi come fedeli innamorati dell'amore... neofiti della speranza... paladini e cavalieri teutonici del nostro sacro Graal... vestali del sacro fuoco inesausto...
Buona giornata... ti lascio lì... dove sei….nel tuo mondo... che sorvolo a vista... con volo planato... falcone d'amore, speranza, desiderio, passione, libidine, castità ... tu sei il mio Eden... per nulla illusorio sognato e insieme vissuto di carne sangue orgasmi goduti e osanna laici e carnali... peana... mia canzone inesausta...
aspettarci...con la speranza che andava sempre più delusa.
Tu sei lì nel tuo villaggio... con i tuoi decenni di storia consolidati cui ti aggrappi... Io nel cimitero-campo di battaglia della mia lunga esistenza vuota malata ferita, ricolma di macerie...
Immagino il riquadro in cui mi vedi: alone indistinto in bianco e nero... archeologia dell'immagine e del pensiero... cui regali un'aureola radiosa...
Navigavo a vista... nella speranza... inesausta... cercando d'indovinare aurore sempre differite...
Stupore... extrasistole... sogno permanente... e poi...
Ogni volta ti guardo... sorpreso... entusiasta... paventando nel profondo remoto... nuove devastazioni... possibili... seppur improbabili...
Affiniamo la lingua... scoprendo assonanze... tremando spaventati che sia proprio vero... paurosi quasi... entusiasti... differendo scelte che possano anche lasciare altrove profonde ferite... per regalarci quel paradiso perduto che pure ci era destinato... viviamo innestati nell'anima e nella carne dell'altro... Ogni incontro un miracolo nuovo... camminiamo leggeri sulle acque... profeti della nostra assoluta allegria...
Così stamane alla sei il dormiveglia mi ha fatto sentire il tuo campanello... alle sette... già la porta si apriva per il tuo agognato ma improbabile ingresso...
Tu sogni la "nostra" casa... con ombre femminili che aleggiano ... gentili e non disturbanti... Il sogno nostro è un film di terra, sangue, orgasmi, lancette d'orologio, sabbia minuta che inonda, clessidre... concreto... radicato... autentico... più del quotidiano illusorio...
Ci spaventa... pervade... affascina... inebria...
Ma c'è... eccome se c'è... lo lecchiamo gustiamo, masturbiamo, coccoliamo, osanniamo... ce ne nutriamo bevendolo... sappiamo che è solo nostro... infinito... meritato evanescente come una candela tremante... ma che squarcia il buio con forza e vigore... siamo il nostro alleluia... teniamo i pugni serrati... con pudore... ma pronti ad aprire le dita... afferrandolo ... viviamo in stand bay... volandoci addosso contenti... a ogni goccia che stilla... Siamo ESISTIAMO sappiamo vogliamo gustiamo... invincibili e allegri.... sempre... per sempre
Eccomi amore ... ci sono tanto... ci sei... ci saremo... godendo tremanti... timorosi e determinati... certi come fedeli innamorati dell'amore... neofiti della speranza... paladini e cavalieri teutonici del nostro sacro Graal... vestali del sacro fuoco inesausto...
Buona giornata... ti lascio lì... dove sei….nel tuo mondo... che sorvolo a vista... con volo planato... falcone d'amore, speranza, desiderio, passione, libidine, castità ... tu sei il mio Eden... per nulla illusorio sognato e insieme vissuto di carne sangue orgasmi goduti e osanna laici e carnali... peana... mia canzone inesausta...
Nanni:
“…Tamar stava sognando uccelli nella sua gola
al suono di cembali freddi e cetre lunate
il suo nudo sopra la gronda
acuto nord di palma
chiede fiocchi al suo ventre e grandine alle sue spalle
Tamar cancellami gli occhi con la tua alba fissa
i miei fili di sangue tessono volanti sulla tua gonna
Ecco la prende per i capelli
ecco la camicia le lacera coralli
tiepidi disegnano ruscelli su bionda mappa
Che quantità di pugnali e tuniche strappate… “
(F:G:Lorca- da Tamar eAmmone)
“…Tamar stava sognando uccelli nella sua gola
al suono di cembali freddi e cetre lunate
il suo nudo sopra la gronda
acuto nord di palma
chiede fiocchi al suo ventre e grandine alle sue spalle
Tamar cancellami gli occhi con la tua alba fissa
i miei fili di sangue tessono volanti sulla tua gonna
Ecco la prende per i capelli
ecco la camicia le lacera coralli
tiepidi disegnano ruscelli su bionda mappa
Che quantità di pugnali e tuniche strappate… “
(F:G:Lorca- da Tamar eAmmone)
(3) Nanni TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM TU TUM, CANTANO I NOSTRI CUORI ALL'UNISONO INNAMORATI FOLLEMENTE
Artemisia: !!!!!! !!!!!!! !!!!!!!! !!!!!!!!!
!!!!!!!!
Nanni: MA SEMPRE ANCHE COMPLETAMENTE
PERFETTAMENTE LUCIDI, coscienti, sicuri, determinati… Mirano sempre solo
all'obiettivo
da otto mesi ci amiamo; da otto mesi
chattiamo quasi tutte le sere con immenso piacere reciproco; da otto mesi
facciamo l'amore in modo meraviglioso; per altri miliardi di mesi ti voglio, né
uno di più e uno di meno
Artemisia: NANNI !!!!!!
Nanni: allegria del mio cuore, dolcezza di
miele e di ambrosia, profumo di bosco e di fiori che sbocciano nella primavera
imminente
il giorno dell'arrivo della primavera sui
calendari, o addirittura il giorno prima, ci sarà un'eclisse solare mai vista…
Gli antichi pensavano che le eclissi annunciassero eventi
per il mio cuore antico la Pasqua di
resurrezione è già venuta… TU SEI SEMPRE OGNI GIORNO LA MIA PASQUA
sto cercando un cestino delle parole
qualcuna che meriti sempre di più di elogiare la tua bellezza, di inneggiare al
tuo amore, di raccontarle di cantarlo… Farò del mio meglio, come riesco, per
ora ti urlo TI AMO ARTEMSIA…
c'è una parabola che parla delle ancelle
sagge e coscienziose, che invece di addormentarsi come le altre, attendevano il
loro signore con la lanterna accesa… Tu senz'altro sei una di quelle
Artemisia: TI AMO TIAMO
TI AMOOOOO
Nanni: nuda come sei in quella foto che
regge la luce della tua lanterna luminosa d'amore
sei tu stessa la mia lanterna, la mia
fiaccola, il mio sole la mia luna
sto cercando più che posso di continuare
all'infinito in eterno conquistarti amore mio, credo di essere arrivato già un
buon punto, ma il cammino è lungo, continuerò all'infinito lo sai
volerti bene fa piacere a te ma fa un
immenso piacere anche a me, come anche essere amato tanto sempre di più
immensamente della mia luminosa occhi di cielo
le tue dita sfiorano le corde dell'arpa del
mio cuore e sono una canzone stupenda
Artemisia: Mi hai conquistato..... TUTTA!!!!
TANTO..... INTENSAMENTE....
Nanni: pensi di poter guarire, da questa
malattia che ti ha preso? Per me è impossibile guarire, questo male/bene è
talmente bello che lo ritengo assolutamente inguaribile
ho tanta voglia di suonarti mio splendido
Stradivari
si, vieni, bambina alunna, vieni nel bosco
a suonare il tuo violoncello, ti aiuterò io, disse il lupo con occhi rossi di
fuoco e di desiderio
Artemisia: Penso che sia una malattia talmente
RARA e PREZIOSA da cui è impossibile guarire!!!!nanni è una storia troppo bella!!!!!
Via, via, via, vieni via con me, entra in
questo mondo buio c'è un accappatoio azzurro
entra e fatti un bagno caldo
una sauna rovente che ci scioglie
vuoi continuare ad amarmi infinitamente
SEMPRE DI PIÙ SEMPRE DI PIÙ SEMPRE DI PIÙ? Si!
vuoi
che io a mia volta ti ami sempre di più SEMPRE DI PIÙ SEMPRE DI PIÙ? Si!
vuoi
impazzire d'amore SEMPRE DI PIÙ SEMPRE DI PIÙ SEMPRE DI PIÙ?
Siiiiiiiiiiiiiiiiiii… E anche oltre!
vuoi annegare d'amore in me e che io an
neghi in te? Lo stiamo facendo...
lo faremo sempre all'infinito
Artemisia: !!!!!!!!!!
ton souvenir en moi luit comme un
onstensoir
i veri buongustai amano alzarsi da tavola
conservando ancora un po' di appetito… E io dopo averti divorata mangiata o
sempre un po' d'appetito… E anche tu
ogni volta che abbiamo fatto l'amore
intensamente dopo pochi minuti ho poche ore ci diciamo: HO TANTA VOGLIA DI TE
siamo ingordi, insaziabili, golosi, e
questo è un altro elemento di valore aggiunto stupendo
a me come anche a te, serve avere continue
rassicurazioni sull'amore immenso della persona che stiamo amando
specie nei momenti in cui possiamo sentirci
un po' più fragili, più indifesi più scoperti...
e mi è rimasto qualche briciolo di
condizionamento a cercare di stare abbottonato e di non mostrare le mie
profonde nudità che comprendono le mie fragilità… Ma è un po' da coglione, lo
so, continuerò comunque sempre a denudarmi completamente davanti a te perché ti
amo perché ho estrema fiducia in te stima e soprattutto amore immenso
Artemisia: È
interessante la frase che mi hai detto prima non sono dipendente da te
Per me è
importantissimo questo!!
Un rapporto sano non crea dipendenze
fisiche psicologiche ....
Apriti completamente a me...voglio
conoscere anche le tue fragilita..... non esistono maschere da indossare per
mostrarci all altro cio che non siamo...per paura di perderlo!!!
stavo anche pensando che con queste nostre
lunghe chat, per me più comode perché uso il microfono e il programma di
dettatura, e pure più comodo per te ora che sul tablet in modo più comodo,
stavo pensando, dicevo che facciamo quello che nessuna coppia convivente mai
fa: tutti i giorni passiamo almeno due o tre ore a parlarci intimamente di noi
ed è una cosa meravigliosa...anche in questo dovrebbero, se lo sapessero,
invidiarci tutti gli altri che fanno finta di essere una coppia
Artemisia: NANNI SEI PER ME LA PERSONA PIU IMPORTANTE!
Nanni: amandoti e sentendomi amato, sento e
so che imparo sempre di più ad amarti; per questo ti scrivevo da tempo CHE SEI
LA MIA MAESTRA D'AMORE
Artemisia: Anche questo che mi dici spesso
mi stupisce!!! Io che insegno a te!!! Ma che cosa!!
Nanni: mi insegni L'AMORE, sei una scuola
d'amore per me, imparo sempre di più ad amare meglio, a diventare io stesso
migliore nel rapporto amoroso
ed è un merito e un riconoscimento
naturale: amando aiutiamo l'altro ad amarci meglio; e l'altro fa altrettanto
ad amare meglio l'altro e ad amare meglio
anche noi stessi, come davanti a uno specchio ci vediamo meglio che apprezziamo
meglio e apprezziamo meglio l'altro che il nostro mago taumaturgo
e anche tutte queste riflessioni potrebbero
costituire uno splendido trattato degno di emulare Ovidio nella sua ARS AMANDI,
l'arte di amare
Artemisia: Io ero stupita all inizio e lo
sono tuttora della tua grandissima capacita di donare AMORE!!!
IO NON SONO MAI STATA AMATA DA NESSUNO CON QUESTA INTENSITA!
Nanni: "come è cosa fare per amare
meglio se stessi, amando sempre di più eoh sempre meglio la persona che già
amiamo"
( era il sottotitolo per gioco del nostro
trattatello…)
Artemisia:E NON HO MAI AMATO NESSUNO COME
TE
Nanni: io cerco di amare nel miglior modo
possibile mettendomi in empatia con la persona che amo regalandogli tutta la
mia anima perché sono goloso e ghotto che lei faccia pure lo stesso
Artemisia: COME AMO TE
Nanni: ed è quello esattamente che noi
stiamo facendo Artemisia mia gioia grandissima mio gioiello, allegria e
felicità del mio cuore
Artemisia: Hai scritto delle bellissime frasi!!
Nanni: solo chi ha un immenso bisogno di
amare e insieme di essere amato, riesce a cercare di uscire dal proprio
egocentrismo, dalla sua solipsistica autosufficienza affettiva, e allora si
butta nell'impresa, affascinante, avvincente meravigliosa travolgente
io
l'ho fatto e lo faccio costantemente perché sono nella condizione che ho
descritto; tu hai fatto e fa è altrettanto; io e te come scrivevamo da diversi
mesi fa SIAMO L'AMORE
Nanni:
In riva ai tuoi occhi
frugare l'inguine delle labbra
gusto di marmellata di rosa canina
salmodiare muto di sguardi
pulsare frenetico e calmo
brezza tiepida del tuo respiro
sobrio
desiderio ed ebbrezza
attesa spalancata e umida
profumo di bosco e gardenia
A perdersi nel femminino
pervaso Nirvana
salive d'ambrosia
rosate nubi e cirri
provando a dirlo
con parole
candite
di miele
E restare muto
a sentirlo
pensarlo
e basta
all'infinito
(pensata e scritta da Nanni … Quello che è perso d'amore per te, che ritrova ogni volta che ti incontra,
nell'etere, nel Web, tra le lenzuola, sul suo lungo cammino di caminante del
tempo, nel suo peregrinare di versi, di sensi, di emozioni…)
(Archeologia: versi di molti decenni fa’, quando nasceva la mia Artemisia!)
Consultati i sapienti della terra:
-che donare al mio piccolo fiore di
bosco?
-dalle un teschio semita per riempirlo
di terra,
-dalle una spugna di sangue
come polla di cuore grumoso
-dalle una clessidra di ragnatele
per contarci il tempo capovolto..
Consultati i sacerdoti della terra:
-che donare al mio fiore di fiore?
-dalle la croce e il cilicio
-dalle un sepolcro ai alabastro clausura
Clausura di castità-.
Consultato l'angelo del cielo
bello e nudo col sangue di morto:
-che donare al mio fiore di luce?
Ma l'angelo del cielo sordo ad ogni
preghiera
Sta senza cuore a sfolgorare con le
penne d'argento
e attende l'ordine di suonare le trombe.
E non so più che donare al mio piccolo
fiore di vetro,
al mio fiore—fiore maturo
che odora di glicine di mughetto—.
(E
questa 1961! Quando tu dolcezza mia è ancora saltando un'idea, un pensiero, una
speranza)
Il fiore azzurro
non osa sbocciare
non osa sbocciare
il fiore azzurro non osa sbocciare
aiuto al
Il fiore rosso è già sbocciato
sorride nel sole
Il fiore azzurro
non osa sbocciare
aiutalo tu
aiutalo tu.
1960!!!
Là sopra
hanno gettato
tutta questa neve
sui tegoli vecchi
sui cornicioni sporgenti
delle case,
suicidi della luce
Grava sui rami spogli
e su quelli neri
dell'abete lacrimoso
S'è ghiacciata
nelle strade
Un alito ghiaccio
gela le vene,
e snuda le anime malinconiche
Vorrei che cadesse ancora
copiosa
per seppellirmi
in un mare di silenzio
lontano
dal ritmo incessante
della vita dei mercanti.
Artemisia: AMORE!!!!CIAO
Nanni: Ciao cucciola viene dopo con calma
sono vecchie che ho ritrovato...
Leggile pure dopo con calma
Artemisia: Le leggo poi ...comunque grazie
di donarmele.... anche quelle di quando eri un ragazzino!!
Lei
continuava a leggerlo, ascoltarlo, bere le sue parole… Condividendole.
e
anche nei momenti che trascorrevano insieme era un continuo navigare avanti e
indietro. Indietro in ricordi lontani mescolati in una antologia di aneddoti.
Avanti con voli fantasiosi che inventavano un futuro probabile possibile
onirico.
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