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domenica 24 novembre 2019

BELLA CIAO
BELLA CIAO
BELLA CIAO CIAO CIAO
che viene forse dai canali grigi di fanghi e alghe
dalle vaste pozzanghere vuote di risi
dai fiumi esondati di questo nord-ovest
dall’immensa laguna sempre meno serena
dal lezzo di fiati immondi a predicare odio
dagli urli ghignanti col braccio teso
o viene forse dalle magre e smunte salme
pullulanti nei mari di salmastro e polietilene
o maciullati con ferocia e violati
appesi impiccati a ringhiere di nuovi lager
dai volti emaciati dall'ondata dilagante di morte
della nera luttuosa marea sacrilega
che nega il sorriso e la vita di chi invocava resurrezione
un lezzo ammorbante soffiato da fauci rabbiose
un urlo cattivo estremo che predica buio
un lugubre canto di morte che è virus mutante
un eia-eia brutale che vuole spegnere gli sguardi
il mare ammorbato trema sconvolto
mentre cominciano a pullulare di nuovo
sciami di giovani sardine azzurre
del risveglio collettivo diffuso
e si rincorrono in giravolte ridenti
fugando e facendo tremare i sensi
agli squali malevoli irridenti
e si diffonde sempre meno mesto
un inno che invita al risveglio
e all'infinito ripete
BELLA CIA
BELLA CIAO
BELLA CIAO CIAO CIAO
questa mattina mi sono svegliato
e ho visto fuggire i ratti di fogna
le code vergognose tra le zampe immonde
a covare sordido odio nelle cloache
perché avanza sempre più sonoro e radioso
quel canto che ha ripulito l'Italia
settanta e più anni fa e che ripete all'infinito
BELLA CIAO
BELLA CIAO
BELLA CIAO CIAO CIAOOO

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