«CAHIERS DE DOLÉANCES» (quaderni delle lamentele)
Non c'è come nei momenti più gravi come questo della pandemia, per far saltar fuori ed evidenziare tutte le anomalie… O almeno, cominciare a elencarne qualcuna ogni tanto…
Si può raccogliere l'elenco, naturalmente sempre incompleto e provvisorio.
BUROCRAZIA (endemica malattia dell'organizzazione delle cose pubbliche attraverso le lentezze degli uffici, bureaux e le loro procedure)
SISTEMA SANITARIO taglieggiato da decenni vergognosamente
RISORSE ECONOMICHE: quelle pubbliche gravate da un deficit mostruoso, e insieme dalla evasione ed elusione fiscale; per fortuna leggermente meno grave per merito della moneta unica europea
LAVORO: precario comunque per la cancellazione dello statuto dei lavoratori; anche per effetti della stagnazione economica; precario per le invenzione dei vari tipi di contratti volutamente a termine; iperprecario per la manovalanza clandestina manovrata dai caporali, e conseguente anche al non riconoscimento di moltissimi migranti: ad opera dei caporali, mafie e imprenditori sciacalli (a volte anche i singoli cittadini sfruttano manodopera irregolare per colf, badanti evitando contributi e quindi il riconoscimento fiscale; con minori entrate nelle casse pubbliche…)
SPAZI PUBBLICI: edifici scolastici, sedi comunali e di quartiere… Abbandonati al degrado… E non utilizzabili di fatto per finalità pubbliche e sociali
SCUOLA E ANZIANI: selvaggio taglio di finanziamenti alle istituzioni scolastiche pubbliche, dirottati per quelle private/paritarie, carenza o povertà di informazione e di strutturazione strumenti per l'apprendimento… Case di riposo per anziani finanziate quasi esclusivamente dagli utenti e dalle loro famiglie…
E ALLORA?
Potrebbe magari essere l'occasione per ripensare al DOPO COVID. I nodi che vengono al pettine vanno sciolti e affrontati per il dopo… E quindi per il sempre, magari…
E INVECE? Una buona occasione pretestuosa di parte dalle opposizioni per imputare tutti questi malanni preesistenti all'attuale gestione governativa e della cosa pubblica.
Ragionamento semplice: i cittadini vivono con fastidio e rabbia le imposizioni sanitarie a tutela loro e di tutti gli altri; potrebbero ripensare a un diverso modo di far funzionare la macchina pubblica; chiedendo un cambiamento radicale… Oppure: seguire l'onda di chi manipola per propria propaganda aumentando il dissenso, ma a fondo perduto!
Ben vengano le lamentele generali. Come negli esempi riportati sopra. Trovare una comunione di intenti finalizzata. Almeno su queste cose il dissenso non può e non deve essere di parte: maggioranza e opposizione possono e devono trovare questi accordi. Ma solo se vogliono migliorare le cose.
Oppure: continuare sterili diatribe rinfacciandosi a vicenda le responsabilità; e tirare l'acqua solo al proprio mulino! E restare, come dicono a Novara, "al pian di babi"… (Chiedo scusa per il mio ottimismo forse buonista… Ma molti esempi già sono diffusi di comunioni di intento e di collaborazione tra parti politiche opposte… A fin di bene…)
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