Intrigante.
Godibilissimo. Lo lascio gustare senza commenti miei.
Ma mi ha
stuzzicato delle riflessioni.
Stagione ed epoca
di notebook, smartphone, Web e social network.
Vita reale. Fantasie. Approcci virtuali che poi
diventano anche reali carnali e vissuti.
C’è chi cerca
qualcun altro; crede di averlo trovato; lo conosce nella chat, poi al telefono,
e infine nel letto e nell’alcova.
A un certo punto
la vicenda nata on-line, perfezionatasi tra le lenzuola, finisce per battere in
testa, perdere colpi, diventare stantìa.
E allora riparte
la ricerca di profili, immagini fotografiche di account, immagini concrete
incontrate nelle strade, nei sentieri, nella boscaglia. Nessuno di questi
profili può ritenersi il migliore in assoluto. Ma solo relativamente. Fin
quando dura. E allora si mescolano i due terreni, quello on-line della
comunicazione finché sopravvive, e quello geografico. Si possono seguire gli
spostamenti, i tracciati, i movimenti reali. Si può dire addirittura che si è
in un posto, mentre si è in tutt’altro luogo a fare tutt’altra cosa.
Non sempre il
gioco vale la candela. Anche in questa stagione della realtà virtuale, è
possibile, per coerenza con se stessi, dire pane al pane e vino al vino. Solo
gli sciocchi e gli sprovveduti non hanno il coraggio di affrontare la realtà:
tu ci sei stato, è stato bellissimo, può esserlo ancora… Ma c’è anche qualcun
altro. Io non ti nascondo nulla. Tu non nascondermi nulla. Ma esserne capaci,
non è da tutti. Nei miei vissuti personali io l’ho fatto ed è stato bellissimo.
Pulito. Limpido. Se fosse reciproco: sarebbe bellissimo di più ancora!
Comunque:
consiglio la visione del film. Io l’ho gustato tantissimo! (Le mie riflessioni:
sono soltanto un valore aggiunto. Al di là e oltre del racconto filmico di cui
parlo)
Nanni Omodeo Zorini
Nessun commento:
Posta un commento