Seduto in auto
il 20 novembre
guardavo le case
pensandole
Contenitori
di pasti, di sonni,
di ansie, amori,
lutti e tradimenti,
di pianti, di parti e di assenze
scatole rigide
con i davanzali serrati,
ciascuna con la sua
microstoria unica e irripetibile,
universale e identica,
loculi temporanei
abitati da rumori e parole,
da gesti e odori di minestra,
da carezze estenuanti e
batticuore extrasistole
Le pensavo da dentro
le loro anime odorose
di talco e soffritto di cipolle,
respiravo i loro suoni
e i ronzii degli ascensori
che rigavano il silenzio
insieme agli sciacquoni
e al ticchettio delle sveglie
Pensandole, guardavo le case
il 20 novembre
seduto in auto
ad aspettare la sera
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