CAREZZA DI LUCE
il raggio sornione cammina e scivola lento
infilando il suo dito di luce nelle cattedrali del passato
e getta ombre diritte orologio immutabile
un nuovo solstizio un altro e un altro ancora
coi giganti di roccia protesa nell'azzurro
e righe nere sui muri imbiancati
a carezzare le ore del mattino e del pomeriggio
con i loro numeri in cifre romane
ed è il racconto del tempo
inesorabile e insieme fuggevole
e dolce nel ricordo
e nella speranza
dei nuovi paradisi
promessi
sperati
attesi
un regalo proibito e inverecondo
augurio e ricordo insieme
a misura dello scorrere continuo
un pezzettino soltanto è il nostro
da ghermire golosi
prima che tutto svanisca e fugga
un frammento di polvere
nell'eternità infinita
del divenire
ti porgo la mano col dono
le dita spalancate a reggere il gioiello
le tue morbide mi regalano il tuo
e tu diventi e sei
mia carezza di luce
mio solstizio
mia canzone
il presto e il tardi
si fanno briciole di fumo e vapore
ti raccolgo
raccoglimi
è il nostro momento
il nostro per sempre
racchiuso
in questa teca d'argento e oro
minuscolo scrigno
astuccio
a termine
limitato
e
per
sempre
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