«Te lo dico da tempo!
Sei stato finora troppo tollerante!
Sappiamo benissimo della sua patologia! Anche per la tua dignità personale.
Ottime ed esatte le tue riflessioni sulle dipendenze: non solo quelle da sostanze. Fai bene ora a muovere il passo definitivo e finale. Che la cacci pure di casa. Non basta definirlo cretinetti: svolga il suo vero compito. Ha diritto di saperlo. E tu comincia anche a tutelare te stesso “igienicamente”!
Sei stato al suo gioco perverso. Mostrando di ingoiare le sue bugie ripetute. Più che inabile fisicamente, è psicopatica. Dopo i piagnistei gironzolava dovunque, consumistica cliente abituale degli iperstore. Passeggiava ore nei suoi abituali luoghi di ritrovo all’aperto. A cercare l’allocco di turno. Trovandolo ancora più ingenuo e fesso di te.
Non è un problema tuo: dalle una definitiva tirata d’orecchie. Malanni fisici mescolati a sventure domestiche! Sono tutti davvero malati, lì!
Da quando hai me, tiratene definitivamente fuori. Avresti accettato che si confidasse riconoscendo le sue tare. Vigliaccamente e subdolamente ha continuato a prenderti per il didietro. Attento soprattutto anche alla tua salute: poteva ingolosirti anni or sono; ora è solo pericolosa e squallida. Molto bravo per ora: continua così.
Io: SOLO TUA (non solo per coazione a ripetere): PER SCELTA!». (fiinchè vorrai)
pubblica pure, se ti va
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