NUVOLE AMEBE PIOVRE
la matrice celeste da millenni addetta a costruire
inventare e proiettare paesaggi sul velario azzurro
aveva avuto un inghippo un guasto un salto della scocca
e stavano uscendo soltanto fioccosi batuffoli giganti
cuscini extralarge di bambagia ovatta sintetica
buttati in fondo al panorama ai bordi dell'orizzonte
ma alla rinfusa come proliferazioni batteriche insane
che con occhi torvi e ciechi si guardavano in giro
cercando nuove inondazioni alle strade
ai viottoli alle mulattiere come torrenti indiavolati
ruscelli sfrenati assatanati malvagi quasi
pregni di ricordi che provavano a bisbigliare
all’osservatore rombante sul suo maxiscooter
e quella volta là rimasto senza benzina
sulla cinquecento blu per andare a borgosesia
e quell'altra che solcavi le alture odorose di ligustri
tra cocuzzoli bianchi di graniti e micascisti di sardegna
e quell'altra e quella altra e quell'altra
ancora
raccontavano balbettando con brontolii rabbiosi
quasi
e dall'alto e dai bordi della scena preparavano nuove lacrime
per i ghiacci disciolti e colanti per i cetacei spiaggiati
per il cieco malvagio coronato virus devastante
per i mapuche allo stremo e le foreste incendiate
per il veleno diffuso ovunque a distruggere eradicare
fare scempio insieme alle batterie rombanti di guerra
nuvole e ancora nuvole e nuvole ancora
irridenti per te che scatti le foto a lato della strada
con gli sghignazzi sonanti dei clacson di fuoristrada imbecilli
colmi e saturi dell'insipiente ricerca continua di movide
inani e festaiole a ingozzarsi di sangria e di birra da rutto
che li chiamano i suv le auto transatlantico ingorde di carburante
le musiche a tutto volume i cervelli vuoti a perdere
nuvole fioccose grosse amebe piovra
simulacro del disastro imperante
una volta le avremmo definite
di panna montata
o di zucchero filato
mostri fantasmi concreti ora
lo scooter continua avanza procede
documenta con foto a colori
la gimcana tra l'ovatta sintetica
calabroni feroci per scosse elettriche lancinanti
ma non si può arrestare fermare sostare
la strada per ora continua
per ora
poi si vedrà
e non va in nessun luogo la moto
con la strada le nubi e il suo fiato
la meta è già questa qua
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