RIDE LA GIADA DEL TUO SGUARDO
Imboccavamo sentieri
di fango gelato
timorosi alle svolte
fragili
le parole
appena poco fa'
spavalde
toccandoci le mani
pregne
della gardenia
stregata
del nostro
gioco imprudente
di ragazzi
Dentro
mi canta ancora
la tua
gioia sorpresa
Non voglio indovinarti
nella ignara gabbia che ti crede
trattenuta
ancora
un lago d'azzurro
mi carezza
mentre forte
ti stringo con rabbia
tutta
Buccione, di Gozzano 25.01.1982
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