Sguardi
buttati in giro qua e là dove viene
su selve su strade e ruscelli
sul navigare ramingo di ciuffi opachi di nuvole
su case cantine recessi e monnezze
a sfiorare luci e ombre angeli e demoni
a curiosare dovunque senza pudore
a infilarsi anche dove s'annidano
blatte pantegane incubi orribili mai morti
nei neri musei da reinventare dei manganelli
dell'olio di ricino dei biechi roghi di pagine
della violenza brutale quotidiana
verso gli ultimi disperati e diversi
a tapparsi il naso con le dita
rifiutando il lezzo morboso e malato
magari riguardare per conoscere ed evitare
guardare con stizza per non rivedere mai più
e provare invece a cercare con l'occhio
sbuffi di speranza e ruscelli di luce
pulviscolo di albe e tramonti
esaltati canti di gioia e d'amore
l'occhio e il vedere non sono né buoni né malvagi
solo fotografano l'esistente
va fatta una cernita una scelta una adozione
questo e quello lì casso quest'altro lo canto lo voglio
regala con me le mani del tuo guardare
chè insieme è più bello e fa bene
lo vedi laggiù quel raggio di luce
il faro dell'itaca felice
e drizziamo le vele a far meta
e puntiamo dove il sole ancora sorge
e stendiamo un velo pudico
su tenebre passate e presenti
con occhi vivi e pulsanti
blu mare
a cercare
il celeste
che pure c'è
laggiù in fondo
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