Inane
vano frugare
in
cassapanche desuete
echi
flebili di parole
vergate
di suoni muti
cartocci
di mappe di mais
fumano
lente da piatte risaie
a
zanzare ubriache
soffocate
di caldo
odore
di lontananza
a
soliloqui dilatati
orfani
di responsi sacrali
annegati
nel proprio tempo
vaticini
improbabili
si
recitano addosso
da
soli da antenati
troppo
occupati nella propria assenza
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