Ridotta
la velatura dal pennone
inusitatamente
erto nel trionfo
a
porre mano agli ormeggi
effluvi
di salino profumato di mirti
e
ligustri tra pale di fichi d'India
manovrare
il timone rallentando
scivolare
di chiglia su fondali
d'azzurro
intenso nel tuo sguardo
sabbie
d'oro fino sfrigolanti
al
contatto dei legni antichi
entriamo
insieme nella rada
il
cuore spalancato e sereno
distende
la pace vibrante
della
meta finalmente raggiunta
Itaca
non più miraggio ora
rifugio
certo ed alcova
remota
ansia perduta cancellata
rimango
al giaciglio tiepido
consolato
della tua presenza
miracolosa
Artemisia
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