SAN
MARTINO
Ottobre
simulava gli ultimi bagliori tiepidi
di
un'estate di san martino
dove
le rose parevano ancora purpuree
o
candide oltre misura
e il
sogno sembrava quasi reale
il
viaggio riprendeva a singhiozzi
amaro
di cicuta e genziana
melassa
densa
immagini
diafane proiettavano nello scenario
malinconia
rappresa e canti di bordone sfocati
sghembe
in fuori fuoco modesti
tremolate
e mosse per l’emozione
indossando
di nuovo il mantello ricomposto
proiezione
del film interrotta
pellicola
spezzata senza rimedio
incollata
poi di nuovo con la saliva
specchi
dell'anima rimandavano
immagini
vuote e scialbe
mescolate
a riverberi esaltanti
risognate
da un tempo lontano
genziana
amara e cicuta
stemperavano
diluito il retrogusto
già
noto di nebbie e brine unte
in
rugiada di miele
anche
questo si sapeva ed era previsto
neppure
il gusto della sorpresa
inserire
la prima marcia
scaldare
i motori
a
riprendere i peregrinari
di
versi
diversi
(dai
bastioni di Orione , 38 aprilobre, 2613,ora della clessidra, cascata di sabbia)
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