partenza per dove pachidermi buoni
dall'occhio mite e dolcissimo
erano diretti ormai per destino
vocazione rassegnazione sconforto
muovendo l'immenso piede ungulato loro
e noi invece il nostro passo modulato
nelle auto spinte al massimo
su moto che solcavano il vento
ondeggiando comunque nella stazione eretta
tentennando quasi dubbiosi
ricurvi e protesi in avanti
e verso la terra
differita forse sine die
procrastinata per desiderio incontenibile
e potevo rivedere le schiene grigie coperte di foglie
statico dorso là nell'Umbria di Colfiorito
e anche dove passavo col piccolo diesel bianco
per transumanze quotidiane ripetute
da lago a lago a scoprire
il mattino l'azzurro luccicante di sole
con un tuffo al cuore sai
che apriva l'anima offuscata
statici e immobili radicati
plantigradi ursus spelaeus selvatici
"hom salbadg" dell'Ossola
non è tempo ancora non è tempo aspetta
facendo anche mostra di crederci per il voto
per il contratto con il mago tempo
non rassegnato ancora mai almeno
osservavo la polvere grigia minuta finissima
che scendeva in clessidra facendo piccole dune
fino a quando non è dato sapere
per sempre magari ma forse
ti guardo talvolta allontanarti
nel tuo uovo lucente d'ottone
prendere il largo e prendere quota
nel tuo cielo che mi è vietato
vulcani ti bruciano l'anima e le viscere
la fiamma inconsunta del mio pensiero
ti segue ti guarda ti scruta
con desiderio inevaso al gusto di cicuta
a volte galleggio con te nella sfera dorata
ma solo a volte perché il peso della terra nera
trattiene giù il pachiderma
col suo peso immenso di montagna
ti offro da bere per il fuoco che ti divora
le acque gelide di fontana della Frua
ghiotto anch'io me ne ingollo boccate avide
il passo pesante si è fermato
ti sto aspettando amore
[... e mi chiedi per chi? per quella che amo, che chiamo Artemisia, esclusiva, totale, assoluta... ma anche queste sono parole...]
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
