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martedì 28 aprile 2020

SFIDARE IL VIRUS COVID 19

SFIDARE IL VIRUS COVID 19
Ho trovato poco fa un intervento molto illuminante in questa piattaforma di Marta Bonafoni… Che ha aperto una arricchente discussione. In tale contesto Laura Zanacchi ha riportato una stupenda puntata di questa mattina su Rai3 radio scienza. Contenente una intervista/lezione del professor Carlo Federico Perno virologo al Niguarda di Milano. Non sto a citarla, chi vuole e non è troppo pigro può ascoltarla dovunque. Io l'ho trovata molto utile. (Ho voluto citare i nomi per correttezza e per non che potesse apparire che spacciavo per mia la originalità di quanto invece involontariamente mi hanno regalato…)
per incuriosire e ingolosire: il titolo è dello scrittore fisico Paolo Giordano; il virus predilige in modo assoluto la famiglia, e le RSA; la cura dà anticorpi temporanei che non hanno effetto prolungato e quindi non sono protettivi (tipo Hiv per intenderci…) Superfici maniglie condizionatori eccetera non sono un terreno probabile: quindi sembrerebbe dire che il sacro luogo della famiglia, talamo nuziale compreso e la convivenza, sono assolutamente sconsigliati… Ahahahah

lunedì 27 aprile 2020

"MA MI FACCIA IL PIACERE, MI FACCIA…"

"MA MI FACCIA IL PIACERE, MI FACCIA…"
«NORMALE SARÀ LEI…»
«LEI NON SA CHI SONO IO…»
«SIGNORI SI NASCE, E IO, MODESTAMENTE, LO NACQUI…»
Siamo abituati a sentirne di tutti i colori. Da decenni alcuni di noi guardano con stizza, disappunto, insoddisfazione e insofferenza a quel che accade, a quel che si dice e all'andazzo generale.
Mi permetto di citare lo stupendo Totò, Antonio de Curtis "erede al trono di Bisanzio…"
Rappresentante significativo nella realtà del suo tempo di un'apparente qualunquismo. Apartitismo esplicito. Portavoce ironico ma per nulla superficiale "degli altri". Tutti gli altri, l'altra gente, la gente comune; e le sue frasi più famose rappresentano abbastanza un manifesto programmatico.
"ma mi faccia il piacere, mi faccia…"
«Normale sarà lei…»
«Lei non sa chi sono io…»
«Signori si nasce, e io, modestamente, lo nacqui…»
Accostava espressioni e slogan estreme assolutamente tra loro, da destra a sinistra. Relativizzandole.
Non voglio qui fare l'elogio di chi apparentemente si tira da parte, non si schiera, e non ci crede.
Ma se permettete ci arrivo.
Ieri sera un personaggio (abbastanza insignificante, come pareva all'inizio), l'attuale primo ministro Giuseppe Conte, ha dato a mio parere una prova estrema di concretezza, semplicità insieme e buon senso.
Situazione.
Scoppia un'epidemia. Pare venga dalla Cina. Pare che abbia carattere solo sanitario.
In molti la guardano con sufficienza facendo spallucce. Qualche imbecille dice recentemente che l'unica è fare delle endovena di disinfettante…! Molti paesi per diverso tempo hanno negato il fenomeno e non ne hanno dato notizia come se non esistesse.
Qualche altro paese nobilissimo per millenni di cultura alle spalle, anziché provvedimenti civili, ha imposto di dare bastonate a chi veniva sorpreso senza mascherina e senza rispetto delle distanze.
Non è un problema sanitario…
O almeno: NON È UN PROBLEMA SANITARIO SOLTANTO.
Saltano le relazioni abituali, le consuetudini, l'economia, il modo di vivere viene sconvolto radicalmente.
Chi era già pronto (in qualche paese ex-oltre cortina all'autoritarismo nazifascista), ha colto l'occasione, seguito dalle pecore del suo paese.
Il sultano turco in carica aveva cominciato già anni fa: senza aspettare pandemie, aveva simulato un colpo di stato, mostrando alti magistrati, gerarchie militari, docenti universitari e ufficiali in mutande in palestre o strade bastonati da manganella tori professionali. (La foto che io pubblicai allora mi venne censurata dall'algoritmo di questa piattaforma perché mostrava corpi seminudi…!)
Qui nel nostro paese da molti decenni siamo abituati a fanfaroni che le sparano grosse osannati e seguiti dal proprio gregge di pecore.
Quasi un secolo fa il maestro elementare di Predappio, passò da leader socialista estremo, a uomo per tutte le occasioni: inventandosi un ruolo che avrebbe portato allo sfacelo. (Fino al glorioso 25 aprile...!).
Ma tanti furono gli ominicchi assolutamente privi di alcun merito se non quello di gabbare i citrulli. Non sto a citare Craxi, Grillo, o altre mezze figure salite poi agli onori delle cronache come vati d'Italia.
L'ultimo pateracchio per uscire dalle delle deliranti paranoie del lazzarone politico della nutella e del rosario, vide l'esangue gruppazzo dei dem fare banda e squadra comune con gli ex fans del comico genovese.
Tutti da sinistra e da destra si guardava stupiti, incerti, increduli per vedere cosa saltava fuori.
Venne scelto un personaggio ignoto prima. Che era stato finora in disparte e che rivelò gradualmente un profondo buonsenso.
Dopo la patologia xenofoba e becera dello sceriffo alla birra, seguita con ammirazione anche elettorale da un popolo di pecore disinformate, un leader che prima faceva altro. Un non professionista della politica.
Sempre di più costui si è rivelato davvero, fino a quando riuscirà e vorrà farlo, la persona giusta al momento giusto.
Calma. Senso della realtà e soprattutto buon senso. Niente parole grosse o frasi roboanti alla Totò.
Poi la pandemia. Che da sanitaria si dimostrò totale, totalizzante e invasiva in assoluto.
Invece di andare al Papete a ingurgitare birra e wurstel, si è rimboccato le maniche, ha fatto di necessità virtù, ha messo insieme una squadra credibile. Con pudore, modestia, senza prosopopea, ma con profondo senso della percezione della situazione, correggendo continuamente il tiro come è opportuno in qualsiasi procedimento metodologicamente serio, per tentativi ed errori, è andato via via pilotando un percorso arduo. Inusitato. Imprevedibile e imprevisto. Da noi come negli altri paesi del globo.
Ho letto e visto commenti un po' schifati, delusi o increduli ieri sera dopo la conferenza stampa tenuta.
Aveva alle spalle il mondo dell'economia che gli soffiava sul collo. Ma d'altra parte almeno la produzione dei beni materiali di consumo andava riattivata. O no? Un bel problema fare la minestra di porri e patate se nessuno produce porta in giro e mette in vendita gli ingredienti.
Crepare di covid o perché la zuppiera è vuota?
Non ha detto cose stratosferiche da fase 2 praticamente limitandosi a dire di andare avanti per piccolissimi passi. Non ha detto niente di sostanzialmente nuovo.
Qualcosa di nuovo da dire o da fare toccherà proprio soltanto a noi se ne saremo capaci.
Ma ha detto cose concrete, possibili, probabili. Senza alcuna certezza assoluta (come d'altra parte le situazioni reali sempre presentano). Pronto a rimettere in discussione tutto al momento giusto. Spiegando il perché, il come, e il "dove andare". Non a titolo personale, ma a nome di un gruppo di persone che sembrerebbero fare per davvero.
Piccole stupidaggini demagogiche che venivano ventilate anche da graziose leader europee vennero messe da parte: recludere gli anziani, o qualche altra sotto categoria assunta come capro espiatorio per mettere polvere negli occhi.
A me pare che abbia detto e proposto una strada oggettiva e realistica.
Non voglio ora fare encomi particolari o incensare costui. Che per me era e rimane un egregio sconosciuto.
Gradualità. Regole definite, praticabili e credibili. Evitare di buttare il bambino insieme all'acqua sporca, paralizzando ancora di più il tran tran dell'economia…
Una frase mi pare particolarmente apprezzabile e significativa: «DOBBIAMO ABITUARCI A CONVIVERE CON QUESTO VIRUS. ADATTANDO IL MODO DI VIVERE…»
A lato, sullo sfondo, la revanscista fascistella, lo sbruffone scansafatiche col rosario, lo pseudo direttore di giornale che dice che la colpa è dei meridionali, come lo è stata per i migranti…
I blablabla con il loro coro di papere e pecore, erano previsti e prevedibili.
Ringrazio Giuseppe Conte. Per ora e fin qui mi pare abbia fatto quello che qualcuno avrebbe dovuto fare. Lo ammiro in modo critico. Come mi pare sia il suo atteggiamento nell'affrontare la realtà per modificarla.
Umberto Eco ci diceva che l'Italia del boom ammirava Mike Bongiorno: "… È bello… È giovane ... è famoso… Guadagna tanti soldi… E soprattutto è ignorante come me…"
Il popolo beota spesso ha avuto bisogno di "mosche cocchiere"; di "re travicelli".
Ha inseguito il venditore di tappeti padrone delle televisioni private, (ottenute per un truscio con il dominante, allora, craxismo roboante…).
Credo che non serva mai seguire ciecamente un "capo, leader, guru…"
Ma operare continuamente dei distinguo: conoscendo la realtà, informandosi, esprimendo pareri di consenso o disapprovazione in modo ragionato e pensato.
E mi pare proprio che le parole del proletario principe di Bisanzio, qui, come l'ironia sua saggia e lungimirante ci vadano molto bene.

sabato 25 aprile 2020

CONFORMISMO DI GREGGE

CONFORMISMO DI GREGGE: la colpa è dei 70/90 anni… (! Sic!?)
Maldestro questo tentativo di prendersela con i vecchioni, (pure in "altri contesti" apprezzano molto!), perché osano recalcitrare se li vogliono escludere, (solo loro), da un parziale ritorno a consuetudini abituali di vita, recludendoli di nuovo in castigo in casa.
E anche questo sarcasmo sfogato nei loro confronti qui.
Da parte di chi dall'interno del sistema sanitario non ha mai osato avanzare rimostranze per la inefficienza, limitandosi a borbottare. Sotto sotto, a mezza voce, riconoscendo che anche questo come tutti i SISTEMI CORPORATIVI si autotutela; coprendo i lazzaroni e girandosi dall'altra parte.
I medici scontenti già sono passati alle piccole o grandi imprese di sanità privata finanziata con fondi pubblici come ha fatto la Lombardia e altri di recente.
A parole dichiararsi sostenitori per le scelte dI finevita ed eutanasia; ma sostenere un probabile stupido e ingiusto provvedimento, che ora sarebbe punitivo nei confronti solo di chi è avanti negli anni: governanti e sanità vogliono obbligare chi è a rischio o anziano a togliersi dalla mischia. Autorelegandosi.
Come se fossero proprio loro i 70/90enni ora gli UNTORI e propagatori del virus mutante!
Dovrebbero levarsi di torno. Per favorire la ripresa dell'economia (!?!).
Il passaggio ad una probabile nuova fase meno restrittiva, dovrà invece rispettare criteri di estrema cautela anti contagio.
•Mappatura più precisa possibile dei portatori sani o malati. •Apparecchiature per la riabilitazione pneumologica.
•Tamponi.
•Mascherine e altri dispositivi protettivi.
Le forze imprenditoriali fanno il loro lavoro e interesse forzando la mano per una riapertura.
Inutile e inopportuno che ci si mettono anche incautamente coloro che dicono di aver visto da vicino la sofferenza delle terapie intensive dall'interno della macchina malata della sanità.
O che ne hanno subito o ne stanno subendo conseguenze pesanti sulla propria pelle sulla propria vita.
"Stringiamoci a coorte" dicono; quasi che loro fossero di un'altra parrocchia o di un altro continente. Difendiamo i provvedimenti governativi, sostenuti dall’apparato emergente dei quadri sanitari. Anche quando inutili e stupidi.
Si danno la mano tenendosi a braccetto (guai... è proibito...!) all'interno di ogni corporazione anche coloro che ne hanno fatto e che ne stanno facendo le spese ora.
Questa è davvero una logica di "gregge": le pecore che anziché prendersela con il predatore o il pastore sprovveduto e imbelle, tirano le orecchie ad altre pecore che vorrebbero salvarsi e non soccombere nel gruppo.
Fin quando non ci saranno cure certe, vaccini e rimedi, che la ricerca scientifica e medica è in ritardo a trovare (perché le hanno tagliato i fondi da decenni), l'unico rimedio "meglio che niente" È EVITARE IL CONTAGIO. Con un'organizzazione adeguata: curare, isolare il pericolo, salvare i salvabili, rendere possibile un surrogato di vita per il maggior numero delle persone.
Senza voler a tutti i costi improvvisarsi economisti fautori e fautrici dell'accelerazione della fase due. Impugnando il deterrente di avere visto e conosciuto la sofferenza delle "terapie intensive".
Che non dà merito a chi vi ha assistito. Appoggiando a spada tratta i provvedimenti imposti a tutto il gregge.
Gli anziani a rischio o non, costituiscono ad oggi il 44% dei deceduti per covid; anche per essere stati cacciati e stipati inutilmente in reparti di case di riposo e RAS.
Dove i gestori e sanitari di turno imponevano al personale di non ostentare mascherine per non spaventare i tapini e le loro famiglie. "facciamo finta che...."
Di cattivo gusto definire "moti insurrezionali" (reminiscenze di sussidiari e luoghi comuni desueti?) le campagne per la garanzia dei diritti comuni anche ai vecchioni.
Fare la voce grossa solo ora con quelli avanti in età e vorrebbero non essere RECLUSI INUTILMENTE: sperando che siano totalmente inabili costoro da non osare fiatare se qualcuno glielo impone; spalleggiati da chi non ha mai osato alzare la testa contro abusi e soprusi di qualsiasi genere.
Ingoiando e sopportando situazioni negative.
Limitandosi al mugugno e al borbottamento. (Ma nascostamente e senza assolutamente dare nell'occhio).
Conformismo. Semplicismo. Riduttivismo. Preoccupa abbastanza che ora, come in occasioni simili, torni a prevalere una logica di gregge e di pecora. Chi influenza queste idiozie? Chi suggerisce alle anime semplici queste parole grosse ora come nel recente passato? Emittenti saputelle? Pseudo esperti o pneumologi d'assalto? L'amico dell'amica dell'amica…? Qualche cretinetti ? "Ipse dixit"… Me l'ha detto quello là che ne sa…
Prevale anche la pigrizia mentale del rifiuto di ascoltare le ragioni fondate, dei 70/90enni, preferendo ascoltare e seguire specchietti per le allodole.
"Se l'ha detto la emittente tal dei tali… Se me l'ha detto il dottor tal dei tali… Se lo dicono in tanti… Avranno pur ben ragione, o no?"
Inventare il falso problema della reclusione degli anziani è un modo per evitare di guardare davvero la situazione:
I°nvasione pandemica mostruosa.
°Ritardo colpevole nella ricerca scientifica e sanitaria.
°Strutture e organizzazione sanitaria dissanguata per aver dato soldi ai centri sanitari medici privati.
Change.org sollecita l'annullamento dell'ipotetico provvedimento. Sostituendolo invece con una informazione adeguata sicuramente ben accetta da chi dopo un'intera vita non è pigro o svogliato, si documenta, si informa, e certamente è più cauto degli stupidotti meno avanti in età.

PANICO TERRORISMO COERCIZIONE

PANICO TERRORISMO COERCIZIONE... o convincimento proponendo e studiando soluzioni facilmente praticabili?
ANZIANI.
Assicuro che questa non è una petizione o una raccolta di firme... ahaha
Ma se invece di lanciare allarme, come fanno le leader europee o i paesi del nord Europa, venissero fissate regole certe, praticabili la cosa sarebbe più semplice...
Se è vero che i vecchiarelli sono più a rischio specie se hanno patologie pregresse, invece di impedir loro di fare addirittura quello che fanno adesso e uscire a fare due passi, comportamento salutare e benefico, fissare dei criteri per regolamentare le loro uscite
(tipo le targhe alterne con le auto o la lettera iniziale del loro cognome e gli orari...)
E se è vero, ed è anche probabile, che liberalizzando tutto nascano capanelli, l'ordine pubblico intervenga... sanzioni chi non indossa le protezioni adeguate, non tiene le distanze prescritte o si riunisce in gruppetti... Indipendentemente dall'età anagrafica.... o dal colore degli occhi
Quando esistono problemi grossi, come questo ovviamente del covid-19, e sorgono perplessità circa le modalità, l'unica è cercare e trovare delle soluzioni, proporle, sperimentarle ed eventualmente modificarle
invece di ridicolizzare una sottocategoria umana che è già stata falcidiata per il 44% dei morti per il virus nelle case di riposo.
È SEMPRE MEGLIO CONVINCERE E SOSTENERE CHE NON USARE LA COERCIZIONE CHE HA UN CARATTERE SANZIONATORIO AUTORITARIO E STUPIDO...CRETINETTO...

COVID-19 .che fare ora...?

COVID-19 .che fare ora...?
A parte alcune manchevolezze e refusi, mi pare che il sistema ,in continua evoluzione e aggiornamento per il controllo dell'epidemia, sia metodologicamente corretto.
CERTEZZE (o quasi!)
• Contagio: evitare:
- contatti ravvicinati, -assembramenti
-igiene, mascherine, -promiscuità
DUBBI:
• anticorpi?
• Cure e vaccini?
• Distanze?
ATTIVAZIONI:
• ricerca in collaborazione
• migliorie x movimenti (luoghi pubblici, scuole, tipologie di persone…)
• Strumenti per il controllo movimenti gente, oltre a quello dei servizi pubblici
• Omogeneizzazione regole sul territorio nazionale, europeo e mondiale
Parrebbe, al momento, in atto una messa a punto in via di ulteriore definizione e precisione, andando ovviamente per "tentativi ed errori" successivi.
Rinviare il più a lungo possibile il luogo di contagio scuola (alternative informatiche on-line).
Ripresa attività economiche e produttive: solo nel rispetto rigoroso dei criteri per evitare il contagio: mascherine, distanziamento.
Attivare il più presto possibile una mappatura dei malati, ex malati guariti, asintomatici…
Dotare tutto il personale (sanitario e forze dell'ordine) di strumenti di protezione, e di controlli continui su di loro affinché non diventino veicoli di contagio.
Sembrerebbe per ora SMONTATA, PRIVA DI FONDAMENTO, e illogica oltre che illegittima, la limitazione di movimento di alcune categorie: maschi, femmine, alti, bassi, grassi, magri, anziani, giovani…
Per le persone a rischio o anziane: supporto e informazione, favorire i movimenti indispensabili per il proprio benessere psicofisico, non considerarle come capri espiatori (gli "over 60" sono circa un terzo della popolazione italiana!)
PERSONE PIU' A RISCHIO: con patologie preesistenti, o più fragili (come gli anziani): informazione, addestramento, criteri oggettivi e praticabili di limitazioni movimento, come l'alternanza in base a criteri (ordine alfabetico, località, tipo di patologia, in modo analogo a quello di anni fa delle targhe alterne per le auto).
SUGGERIMENTI GENERALI: sgombrare il campo da notizie allarmistiche, infondate, proposte sceme (come le endovena di disinfettanti…!). Neutralizzare strumentalizzazioni a scopo politico. Evitare assolutamente "i sentito dire": accettare con beneficio di dubbio notizie, sottoponendole il più possibile a verifica.
Una volta convenute regole di comportamento comuni, impegnarsi comunque ad attenervisi. (Limitare spostamenti inutili, raggruppamenti, usare mascherine e rispettare distanziamenti, controllare il proprio panico immotivato e la diffusione delle cosiddette bufale…; mantenere il controllo della situazione con l'eventuale supporto psicologico…)

mercoledì 22 aprile 2020

“…Ma poeu, la vita va; fa quel che voeur:

“…Ma poeu, la vita va; fa quel che voeur:
chi va, chi resta chi, chi invece moeur...” (El Me Indiris: Enzo Jannacci)
E il senso della vita? Dipende dal tipo di occhiali mentali che indossiamo:
• chi è credente in qualche confessione religiosa, ritiene sia un momento di passaggio, una valle di lacrime, che può avere anche giornate di sole… Ma che siamo nella mano della provvidenza superiore. Che decide per noi. E allora nei momenti difficili e importanti ci si può rivolgere con la preghiera…
• Chi ha altre visioni, soprattutto laiche, cerca di adeguarsi, capire, accettare… Farsene una ragione. Con l'espressione stupenda che ho riportato sopra del magnifico Enzo Jannacci.
Nei momenti drammatici e di sconvolgimento terribile ciascuno si comporta in modo adeguato. Talvolta indipendentemente dall'essere o non essere credenti in un ordine superiore prestabilito.
E in questo momento? Beh, non molto diversamente dagli altri che possiamo avere attraversato.
Malanni terribili, talvolta con conseguenze irreversibili, rischio di perdere la vita…
Oppure la scelta che qualcuno fa, più o meno libero e più o meno condizionato da uno stato depressivo e perciò patologico, di togliersi la vita…
Qualcuno prega e rivolge una prece a colui che ritiene essere l'essere superiore che governa tutto. (Che però anche in questo caso di essere esistente non potrà certo avere tempo e pazienza di stare a vedere caso per caso: questo qui lo salvo quella là invece no…)
Qualcun altro, se riesce ad essere "compos sui", cioè padrone della situazione e in equilibrio con se stesso, prende atto di quello che c'è.
Ho un male gravissimo? È improbabile che io sopravviva? La situazione è disperata?
Cerco di studiare e analizzare se ne sono capace e se ci riesco la situazione. E di comportarmi conseguentemente.
Certo, non è da tutti padroneggiare elegantemente il rischio del peggio, senza il timore amletico di cosa potrebbe aspettarci se il vivere dovesse terminare…
E ora?
Mai successa una cosa sconvolgente di queste dimensioni e portata. Le pesti e le altre terribili epidemie (le influenze mortali di qualche decennio fa o quella definita spagnola del secolo scorso…) per quanto sconvolgenti erano state fortunatamente meno totali e assolute.
E ora?
Una entità malevola, risultato dello sconvolgimento dell'equilibrio naturale, in un lampo si è diffusa su tutto il globo. L'umanità non si era preparata adeguatamente pur essendo stato talvolta previsto: ricerca scientifica taglieggiata nei fondi e nelle risorse; sanità al collasso per lo stesso motivo (il presidente Obama aveva cercato di realizzare un sistema simile a quello italiano del suo paese senza riuscirci…)
Alcune cose sono certe:
• evitare il contagio: proteggere il proprio fiato e quello degli altri; stare lontani fisicamente e coprire bocca e naso; igiene massima
• studiare e cercare rimedi: cure, apparecchiature adeguate, salvare chi si può salvare, inventare vaccini
• evitare il panico ma usare la testa
Altre sono ancora dubbie:
• chi è stato contattato produrrà anticorpi? E avranno effetti costanti e stabili nel tempo?
• per quanto tempo dovrà durare questa paralisi? Quando potrà ricominciare la vita? E con quali modalità e conseguenze?
La fantasia non ci aiuta: al massimo si possono formulare da parte nostra , di gente comune, delle ipotesi, delle proiezioni. Limitandoci a rispettare regole comuni adeguate, nel nostro paese; possibilmente concordate e identiche negli altri paesi del mondo…
Io personalmente, finché ce la faccio e ci riesco, mi adeguo alle regole, le critico positivamente auspicandone di migliori, non mi faccio prendere dal panico irrazionale.
Non prego e non faccio voti a chicchessia.
Nei limiti del possibile cerco di informarmi e di parlarne. Cerco di decodificare informazioni e messaggi per scegliere quelli che ritengo accettabili, scartando le idiozie.
Per mia scelta personale da sempre faccio vita riservata e ritirata. Evito contatti fasulli, promiscuità imbecille, raduni festaioli in stadi e megaconcerti.
Frequento e contatto solo poche persone selezionate.
Se teatri e sale cinematografiche diventeranno sicuri, tornerò a frequentarli. Mi ridurrò in alternativa allo streaming, e purtroppo alle emittenti televisive.
Come anziano e anche a rischio, quando me lo consentiranno le nuove regole comportamentali, continuerò ad evitare promiscuità e contatti inaffidabili. Se potrò riprenderò i miei giri in moto. Rivedrò anche, con “contatti ravvicinati”, le poche persone davvero care e affidabili. Continuerò a vivere: pensare, parlare, muovermi, ridere e far l'amore ...
Penserò con dolore e tenerezza alle persone che questa sciagura ha fatto soccombere.
Senza farmi terrorizzare dalle informazioni relative alle terribili cure estreme a cui alcuni sono stati costretti a sottoporsi. E neppure dalla loro sventurata fine.
Credo di poter vivere una volta sola. Fin quando riuscirò…
Ignoro come sarà il dopo… il Lete che spaventava tanto il principe Amleto.
Ignoro la paura e sofferenza del momento della dipartita…dell’agonia.
“Hic et nunc”. Ora e qui. Finché dura…
“…Ma poeu, la vita va; fa quel che voeur:
chi va, chi resta chi, chi invece moeur...”

martedì 21 aprile 2020

ALLARME INTERGALATTICO

ALLARME INTERGALATTICO
Harakiri?
voci preoccupate dallo spazio
Rintanato sotto la calotta di cemento, alluminio e vetro, dentro la cupola di osservazione, con il telescopio radar di raccolta informazioni, Keplergalileo, come amava chiamarsi e venire denominato, alias Calvin Andersen osservava la traduzione/trascrizione del criptomessaggio che l'immensa cupola e i suoi raffinati sistemi stava decifrando.
Da qualche tempo giungevano incomprensibili comunicazioni analoghe.
Solo a fiuto ne aveva colto e intuito il contenuto.
Chiese con adeguati comandi alla macchina pensante di riformulare nuovamente quanto pervenuto.
A parte la struttura linguistica che differiva solo per piccoli particolari irrilevanti, il criptomessaggio risultava appieno comprensibile.
Fece calcolare alla macchina mentale provenienza, coordinate cosmiche, cercando di localizzarne la sorgente. Formule. Algoritmi. Mappe stellari cosmiche.
Erano di nuovo loro. I suoi amici spaziali coi quali spesso scambiava faticosamente comunicazioni.
La macchina aveva così tradotto e riformulato:
• «NON POSITIVA SITUAZIONE PIANETA MALATO»
• «ALLARME PREOCCUPAZIONE NEL LONTANO MONDO SISTEMA SOLARE COMPARE»
• «RIPETIZIONE SOMIGLIANZA COL LORO VICINO PIANETA ROSSO PREOCCUPA»
• «SCIAGURA DISTRUZIONE TOTALE FORME VIVENTI CHE LÀ BIO CHIAMANO »
• «BIO È DA MATERIALE INERTE È INIZIO NASCITA DI SVILUPPO AZIONI MALAUGURANTE POI SCOMPARSA CHIAMATA MORTE»
• «DISTRUZIONE GRADUALE ALTRE FORME DI VITA ESISTENTI AVVENUTA È. ORRORE ANSIA TIMORE PAURA PER MORTE GENERALIZZATA AVVIENE»
• « ALTRE FORME VIVENTI NOSTRE AMICHE ALLERTATE»
• «TEMPO INFINITO PIANETA TERRA DOVRÀ ASPETTARE PRIMA CHE LORO BIO RICOMINCI SE RICOMINCIA »
• «UMANO AMICO CALVIN ASCOLTA LEGGE CAPISCE»
• «ALTRI UMANI TERRA NOSTRO ALLARME CAPIRANNO?»
Sorrise, Keplergalileo, per l'ingenuo ottimismo/pessimismo dei suoi amici dell’oltrespazio.
Già si immaginò a divulgare sul suo disperato pianeta, impropriamente chiamato azzurro e che diventava sempre più grigio, che gli osservatori erano preoccupati…
Infilò le dita nei radi capelli bianchi del capo.
Quanti viventi nei millenni precedenti già erano scomparsi ed estinti a causa di altri!
Poi era venuto l'"homo sapiens". Con una massa cerebrale ospitata in un cranio sempre più ampio.
Gradualmente però istinto, sopravvivenza, nutrizione, amicizia, riproduzione avevano smesso di essere essenziali e prioritari.
Quei milioni di neuroni avevano prodotto connessioni bizzarre. Sempre più perniciose.
Proprietà.
Dominazione.
Diversità.
Scambio divenuto interesse. Ricchezza e denaro.
Individuo contro collettività.
Armi non solo per cacciare e procurare cibo.
Uccisioni.
Conquiste.
Prepotenze e prevaricazioni. Distruzione graduale sempre più massiccia.
Oligarchia. Impropriamente chiamata democrazia. Sfruttamento di pochi su tutti i viventi e anche sugli altri umani.
Passò ora le dita dal capo alle guance. Dopo averle tenute qualche istante sugli occhi socchiusi.
Provò ad immaginare se stesso davanti a uno specchio.
Provò ad immaginare anche i quasi 8 miliardi di umani a sentire le sue fanfaluche.
Non l'avrebbero neanche ascoltato!
Provo a immaginarselo lo stesso.
Fece una rapida carrellata sulla sciagura recentissima.
Da secoli e soprattutto negli ultimi anni l'equilibrio delle forme di vita sul pianeta terra era stato inquinato, ferito, spezzato.
E sempre di più in modo irrevocabile.
Le forme viventi e non viventi si erano gradualmente trasformate. Alcune estinte.
Al margine della vita, materiali organici avevano cominciato a farla da padroni.
Scomparsi i rettili giganteschi del mesozoico. E i pachidermi come i mammut e i tori giganti. Carnivori ed erbivori in conflitto tra loro avevano cominciato a soccombere pur essi sotto le armi di selce, di rame, di ottone e poi di ferro.
L'atmosfera sempre meno ricca del prezioso ossigeno.
Sostituito, dalla combustione, con anidride carbonica.
Temperatura, clima, ozono: una mutazione.
Le ultime mutazioni avevano riguardato gli infinitesimamente piccoli quasi viventi: i virus. Non propriamente esseri biologici. Ma in grado di interferire con gli altri esseri viventi.
Nelle loro mutazioni e passaggi da alcune forme viventi che li ospitavano, per una quasi intelligenza malevola, avevano acquisito nuove abilità. Non farsi riconoscere e individuare. Trasformarsi continuamente. Per poter aggredire ancor meglio cellule, organismi viventi di vari tipi e dimensioni. E forse dal topo volante, dal pipistrello o da qualche altro animale, avevano fatto il salto di qualità.
Per loro naturalmente.
Catalogati e stigmatizzati da qualche caratteristica rilevata.
Ricevettero nomi e nomignoli.
Alcune, rare, teste pensanti per davvero dedicarono anima corpo e mente a studiarli.
Individuando di volta in volta il tallone d'Achille di questi esserucoli.
Faticosamente certo. Questi "virus" cioè microrganismi acellulari, parassiti obbligati, incapaci di riprodursi se non ospitati da una cellula a loro estranea, che possono sopravvivere, pronti a recare danno di nuovo.
L'ultimo mostriciattolo era stato definito dall'aspetto, ricostruito al microscopio elettronico. Una pallina di materiale con tanti spuntoni da ogni parte. Quasi una corona.
Perciò chiamato "CORONAVIRUS", virus con la corona.
Una malattia respiratoria acuta provocata dal SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei coronavirus.
Comunemente noto come COVID-19, acronimo dall'inglese.
Beh…? E allora cos'era successo?
In continua mutazione per assestamento successivo, nessun rimedio farmacologico specifico era stato ancora messo a punto.
E di nuovo, alcune rare teste pensanti per davvero, facevano continua ricerca per trovare rimedi. Per mettere a punto un farmaco preventivo in forma di vaccino. O individuare tra i farmaci esistenti qualcosa di efficace allo scopo di contenerlo e combatterlo.
Meglio ancora individuarne e inventarne uno nuovo…
Cose note, borbottò silenziosamente dentro di sé Keplergalileo. Note agli umani. Non certo così dettagliatamente alle intelligenze spaziali lontane e amiche.
Le informazioni, su tutto il pianeta, viaggiavano quasi più veloci del virus. Diverse fondate. Altre frutto di pura fantasia o di malafede malevola.
Ci si giocava a ping-pong scaricando responsabilità gli uni agli altri.
Ufficializzato come malanno in una cittadina cinese, qualche notabile del mondo ne attribuiva la colpa a quel popolo.
Addirittura arrivando a congetture schizofreniche per cui sarebbero stati proprio i cinesi a creare quell'essere.
In molti paesi della terra governanti scaltri avevano colto al balzo l'occasione per assumere pieni poteri. Da monarchi assoluti.
In molti altri il fenomeno mostruoso era stato preso molto sottogamba.
Gradualmente in varie parti venne assunto l'unico criterio possibile per il momento: impedire la circolazione del contagio. La gente dovette starsene per un bel po' di tempo rintanata in casa.
Era un continuo bollettino funebre: col numero dei contagiati, dei guariti e purtroppo anche dei defunti.
E intanto chi per vocazione, scelta e professione si occupava della cura dei mali, rischiava di brutto. E molti medici e sanitari vennero contagiati e persero la vita.
Chi non aveva casa, per assoluta povertà, perché in stato di contenzione carceraria, perché nomade per cultura o per scelta di rifiuto della società, era destinato allo stillicidio mortale.
Il potere politico decise di controllare spostamenti e movimenti in tutti i modi anche informatici e on-line. Usando la coercizione come al tempo in cui erano state inventate le armi per dominare. A mali estremi estremi rimedi, si diceva.
La vita sul pianeta terra aveva rallentato per gli esseri umani.
In parallelo le altre forme viventi, vegetali o animali grandi e piccoli che fossero, ne ebbero un giovamento. Il cielo tornò ad essere un po' più pulito senza gli inquinanti che l'avevano invaso. Anche le acque dei fiumi dei laghi e dei mari temporaneamente tornarono a essere quasi pulite. L'azzurro riprese a caratterizzare il pianeta come colore.
Ma gli scambi di merci, come pure ovviamente le produzioni di essi, ebbero un rallentamento micidiale.
I padroni del vapore, i proprietari della produzione e del commercio, presero a scalpitare.
Non volevano assolutamente perdere i propri interessi economici. Venne fuori la teoria del gregge: nella massa delle pecore è irrilevante se un predatore ne uccide qualcuna, purché il gregge sia salvo nel suo complesso.
I sistemi di cura messe a punto o di contenimento del danno non erano stati previsti per una mancata scellerata pianificazione e previsione.
Essendo più a rischio le persone anziane, più fragili e più afflitte da altri malanni preesistenti, rischiarono di diventare capro espiatorio.
Nelle case di riposo.
Nei limiti per la circolazione prossima futura. Di nuovo la logica del gregge.
E poi gran parte degli anziani dopo avere lavorato un'intera vita ricevevano la sovvenzione della pensione: sfoltire il gregge avrebbe forse risollevato l'economia?
Keplergalileo dopo aver infilato di nuovo le dita tra i capelli bianchi e canuti, le fece scendere sulle palpebre.
Ma cosa si poteva provare a dire agli amici che avevano diffuso il messaggio accorato e preoccupato?
Chiaramente era necessaria una comunicazione sintetica ma insieme efficace. E poi c'era quel problema linguistico: avrebbero capito messaggi in lingua umana?
Intanto la macchina pensante continuava a sfornare il tamtam spaziale.
Dopo averci riflettuto un po', l'astrofisico biologo decise di confezionare un messaggio che potesse risultare chiaro.
Non importava l'idioma: se gli esseri amici d'oltre spazio avevano osservato e capito, avrebbero comunque decifrato qualsiasi lingua del pianeta.
Si accinse perciò a buttar giù qualche frase.
«CONFERMATO. ISOLAMENTO DI TUTTI GLI UMANI
MENTI PENSANTI CERCANO RIMEDIO.
STUDIANO CARATTERISTICHE STRUTTURA CAUSA MALATTIA.
OCCASIONE FORSE PER REINVENTARE DACCAPO IN MEGLIO ORGANIZZAZIONE NOSTRO MONDO.
RIFERIRÒ PRESTO.»
Forse un po' troppo lungo questo messaggio, ma abbastanza comprensibile, pensò.
La macchina pensante davanti a lui trasformò nei codici correnti la comunicazione.
Che partì.
Calvin Andersen era rimasto perplesso.
Si aspettava l'interessamento degli amici lontani.
Ma pensava anche alla propria età anagrafica.
Non era più un giovanotto.