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sabato 31 agosto 2019

SOGNI E INCUBI DI DINOSAURO
e scrutava riflessivo e assorto
le pendici della collina
prefigurando ricordando prevedendo
anche lui l'estinzione probabile
aveva mirato in una pozza d'acqua
la propria immagine immensa e spaventosa
per gli altri viventi che l'avessero incontrato
altri esseri non davano un'immagine
migliore da vedere ma forse
qualcuno riusciva a leggergli dentro
incurante dell'aspetto
si disse
gli umani non li avrebbe mai incontrati
che erano ancora di là da venire
e anche quelli tra loro magari
sarebbero stati capaci di sorvolare sull'aspetto
che alcuni nei millenni futuri
sarebbero stati derisi odiati e temuti
solo per l'immagine offerta
altri dietro le buone maniere
avrebbero celato il cuore feroce e duro
pensò prima ancora della propria estinzione
il pachiderma verde muschio
raccontandosi con la sua fantasia
la storia del pianeta verde azzurro
ma già intuiva e sentiva nell'aria
lo sconquasso del masso di roccia
che presto forse avrebbe fatto addormentare
tutto il globo in una nebbia scura
il meteorite stava ancora viaggiando
negli spazi intergalattici
e nessuno l'aveva avvistato coi telescopi
che i dinosauri ancora non avevano concepito
rise dentro la sua immensa pesante mole
dei sogni che a volte gli capitavano
e degli esseri che ci vedeva
piccini minuscoli e modesti
ma che avrebbero un po' alla volta
portato all'agonia gea e tutta la sua vita
presente passata e futura
rise stupito per aver concepito il pensiero
rise per il proprio sogno tremendo
rise per l'incubo che si era da solo regalato
e triturò gli ultimi ciuffi di arbusti
tra i denti di roccia e basalto
nessun triceratops o archaeopteryx
l'avrebbe scovato lì nel suo cespuglio
di angiosperme e fanerogame giganti
si disse di nuovo
e rise
addormentandosi

venerdì 30 agosto 2019

CON LE PIVE NEL SACCO
soffermati sull'arida sponda
volto il guardo al varcato ticino
con il ghigno colante nutella
mista a sugna ingozzata con birra
a sognare chiusura dei porti
con le menti già chiuse al pensiero
o mirare le squallide schiere
inneggianti col palmo proteso
solo italia e talia o mai più
dentro l'animo bieco e meschino
rimpiangendo pelouche trafugati
nell'infanzia perduta e lontana
ai piddini imputando i ribalti
per ritorni improbabili ahimè
impugnando alabarde di tolla
elmi e corna posticci del nord
affilando le spade di latta
digrignando rabbiose le fauci
i consensi fasulli inventati
si scioglievano già come brume
e le mani ghermite e rabbiose
che stringevano in pugno le mosche
nuove felpe per le sceneggiate
da arraffare un po' qua e un po' là
ma il ticino rideva beffardo
indicando sorgenti padane
da ingozzare coi fiaschi di vino
gli sceriffi ed i loro scagnozzi
già riposte crocette e rosari
mugugnavano mesti lamenti
da mai morti e sordidi ratti
rintanandosi ancor nelle fogne
per decenni o forse di più
ehia ehia perbacco ullallà
pesteremo di nuovo i tapini
da vigliacchi annegando i migranti
dentro l'onda italica e cupa
mesta scena ed epilogo vero
la crociata svanita nel nulla
imprecante ma mai rassegnata
col suo virus mutante ramengo
già stringeva le schiere a raccolta
ma dal colle svettava di nuovo
per fortuna la CARTA PREZIOSA
regalando i suoi cieli puliti
[Libero adattamento da Manzoni, I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA…, Marzo 1821]

mercoledì 28 agosto 2019

«… O DI CASTELLA E VIGNE SUOL DI-NOVARA-…»
Non sempre è agevole e comodo passare il tempo a leggere e scrivere… (Mentre attendo interventi risolutivi, per farlo al meglio...!) con il mio scooter mi faccio i miei girazzi.
Lunedì scorso, il 19 agosto, ho atteso comunicazioni importanti che mi stavano a cuore, e poi quando il caldo andava leggermente calando, sono andato a trovare alcuni dei castelli della bassa novarese.
In quelle zone, molti decenni fa, ci ero andato con la mia Dyane 4 (402 c.c. di cilindrata! La stessa con la quale ero poi andato a fare quel viaggio di decine di migliaia di chilometri in Iran, fino all'oceano indiano, nel caldo micidiale che superava a volte i 50/55°!)
Con lo scooter non sono riuscito ad arrivare in uno di quei posti. Era una stradetta tra i filari di vigne. Con il fondo molto antico di secoli lastricato di sassi rotondi di fiume. La Dyane era molto più molleggiata: lo scooter si è trovato in difficoltà e mi faceva traballare tutto…!
Il castello di Briona; quello di Agnellengo; quello di Morghengo… Alcuni trasformati in ristoranti di lusso raffinati e carissimi. Ma sempre lì, a farsi guardare, fotografare, riprendere…
Così, pubblicando ora qui, posso accontentare anche quelli che non leggono (preferisco non nominarli…!) proprio perché non sanno leggere… Insomma quelli che magari vogliono curiosare cosa dice questo vecchio balordo, e sono accontentati così almeno si possono dilettare a guardare solo le figure… Ahahahah…
Ovviamente sto scherzando per prendere per i fondelli… Regalo foto, immagini varie, parole, alle mie amatissime fans e ai miei amici che mi leggono…
Così, almeno, questa piattaforma può rendersi un pochino utile… E poi, visto che non pubblico immagini ritenute inopportune dal sistema censorio qui vigente , non corro rischio che mi venga bloccato l’accoumt… Ahahahah… Si sa che gli algoritmi sono severi e non guardano in faccia a nessuno… Ohibò …!
[Il titolo, l'ho estrapolato da Carducci-Piemonte… Aggiungendo al posto di un'altra località la mia Novara… Che lui in quel contesto definiva brumale, ma in quella mia giornata estiva e torrida, di nebbie e di brume non ce n'era per niente!]

martedì 27 agosto 2019

ECCOCI
ed era stato lo schifo il disgusto la ripugnanza morale
a spingere donne uomini e ragazzi a mollare tutto
impugnando vecchi fucili desueti
e alzando la propria voce interiore
nel canto di lotta
vecchi motivi della risaia
e di lotta operaia e contadina
indossarono la bandiera per resistere
rossa ma anche azzurra ma anche non nera comunque
la ferocia ottusa e scema
dopo l'italicus dopo brescia e dopo piazza fontana
portava ora la felpa scroccata qua e là
ma sempre la propria insipienza
dei mai i morti di un tempo e di sempre
occorreva di nuovo l'antivirus
per la pestilenza mutante
camuffata con falsi rosari e nutella
occorre di nuovo
derattizzare le fogne
eccoci
il cuore con le compagne e sorelle
e con le loro lapidi orgogliose
e coi ricordi le parole i canti
le armi di un tempo
quelle del pensiero e dell'anima
che non hanno terre o confini
dai curdi ai sancara ai nativi di amazzonia
agli affogati tremanti
agli oppressi mai rassegnati
eccoci
[Mi permetto di regalare alle compagne e compagni questi miseri versi… Per cantare con loro RESISTENZA IN FESTA]

giovedì 22 agosto 2019

SOLILOQUI?
(.. e seghe mentali…)
In queste piattaforme, come FB o Twitter, mi pare di notare due diverse opposte tendenze. Come peraltro dovunque… L'impulso più immediato è quello di cercare di scambiare idee e parole con chi è in sintonia con noi… Gratificante certo ma è un circolo vizioso.
Oppure, cercare di ascoltare cosa dicono (e perché lo dicono…) "quegli altri… E molto più doloroso, fastidioso e disturbante, ma permette uno sguardo più lucido. E anche parlando e scrivendo: scambiare idee simili o analoghe a quelle che già sono sintonizzati sulla nostra stessa lunghezza d'onda. Oppure fare il contrario. Se possibile io cerco di evitare pseudo battaglie verbali sterili con chi non ascolta. Mi limito a dire la mia: poi chiudo con costoro. Soprattutto se vedo che non leggono non ascoltano e non capiscono i miei messaggi.
In sostanza è un po' il rischio di fare come chi fa l'amore con se stesso, e non cerca un partner… È una masturbazione mentale. Sterile. Inutile. Anche se al momento sembra appagante.
Lo stesso, perciò, vale anche per la scelta degli interlocutori qui. O nelle piazze. Dire e ripetere le stesse verità sacrosante a quelli che già sono fondamentalmente in sintonia con te. Oppure provare a parlare anche agli altri. O quantomeno, rivolgersi a tutti. Sperando che gli italioti abbiano gli occhi, le orecchie e soprattutto la mente aperti ad ascoltare, o almeno a provarci.
Mi sono e ci siamo spesso trovati con quelli che già la pensano come noi: e che sembrava lapalissiano che fosse così. Era, probabilmente soprattutto, una grande sega mentale…
Ma, d'altra parte, spulciare tra le battute idiote, seriali, in fotocopia da anche un senso di grande frustrazione!
Il problema è sempre comunque quello della lunghezza d'onda. E del provare a trovarsi sintonizzati.
I soliloqui, come le masturbazioni verbali e mentali, lasciano una grande solitudine. Finiscono per non cambiare niente. E non è tanto provare a parlare agli esponenti emergenti con i loro crocefissi fasulli e le loro corone del rosario da ciucciare. Ma con coloro che li hanno partoriti pescando dalle parti più torbide dei propri intestini fecali e malati.
Ma sì, meglio un colloquio che un soliloquio… Magari, faticosamente e un po' alla volta, Riusciremo forre il seme del dubbio in chi non è mai stato inseminato dal pensiero, ed è perciò totalmente sterile…

mercoledì 21 agosto 2019

No, non sono credente... però... quasi quasi... verrbbe da pensare e credere che la scritta della foto di qualche giorno fa sia stata profetica...! AHAHAHAH
["Mattè, la madonna ha detto che sei rovinato...!"
...ritraduco per aiutare a farsi una risata...]
(e, senza voler infierire sull'aspetto fisico, il cosiddetto "RE-IMPERATORE , che era alto 1 m.50!,disponeva di un modestissimo e molto basso livello intellettuale e umano……
La ciclicità dei corsi e ricorsi?
Non possiamo dire certo che il profilo umano, culturale e tanto meno politico degli attuali esponenti sia molto più alto…!)