scegli argomenti:

mercoledì 26 settembre 2018

NOTIZIARIO DEL TEMPO PERDUTO...e

NOTIZIARIO DEL TEMPO PERDUTO...e





anche di quello ritrovato

ANTARES, anno galattico 6417,c2E! Anno del sistema del sole e corrispondente sul pianeta Terra: 2018, 26 settembre ore 08.19

"viene segnalata in questo momento la partenza del navigatore extragalattico duca QFWFQ. Pare stia muovendo per andare a cercare il suo amore nella terra tra i laghi le colline e i monti"
(Dal che è dato desumere che L'AMORE ancora esiste e c'è chi lo va a cercare...!)

«Ahahahahahah… Comincia presto al mattino a raccontare le sue fantasie…
Vuol dire che allora fra un po' me lo vedrò arrivare, con la sua andatura molleggiata da camelosauro. Con la sua borsa termica zeppa di leccornie, e un sacchetto pieno di bonbon fantastici, coccole, tenerezze, sorrisi e smargiassate…»
Allora preparò il suo repertorio di sguardi e di sorrisi azzurro cielo. Accordò le tonalità della sua voce al clavicembalo ben temperato che lui prediligeva. Indossò una tuta molto attillata. E basta. A lui piaceva così.
Le colline non volevano decidersi di fare cadere le foglie gialle rossastre dei boschi. L'estate aveva procrastinato sine die l'autunno. Anzi, continuava a compiacersi con nuovi boccioli di fiori che si aprivano stupiti e quasi vergognosi di continuare fuori tempo massimo a inondare la campagna.
Il cielo era percorso da drappi di nuvole multiformi, che giocavano continuamente le proprie mutazioni. Bizzarre. Nei loro trasformismi che raccontavano figure immaginifiche. Un cavallo alato grigio fumo diventava una chioma antica di capelli. Uno scoiattolo si stemperava fino a diventare uno scarponcino alto. Una zebra, si camuffava da asinello, e alla fine faceva riposare lo sguardo diventando una poltrona frau.
I cigni segnavano il territorio lacustre alzando le piume delle ali inarcate. Ma subito diventavano papere. Gabbiani. E pozzanghere di pioggia.
Il duca, intanto, faceva rombare i motori della sua navicella spaziale a gas propano liquido. Il climatizzatore bofonchiava sullo sfondo della trasmissione a onde medio lunghe della emittente extragalattica. Antares, raccontava il notiziario, compiacendosi ad ironizzare le vicende del pianeta azzurro comunemente chiamato Gea.
"… Buffi personaggi indossano parrucche gialle di paglia… Minacciando distruzione di massa, dall'alto della propria sempre più anemica potenza economica… I produttori dell'oro nero continuano a trivellare la crosta terrestre, inquinando di fango scuro i fiumi e le onde degli oceani... In un paese a stivale che scalcia un pallone triangolare, gli umani hanno deciso di scegliere un leader da pantomima, che sorride fingendo allegria, e minaccia con sguardo rabbioso gli ultimi della terra… Gioca a girotondo con altri personaggi che dicono amenità col tono molto serio, pronti a dire poi che erano stati capiti male, e che stavano scherzando… Altri orridi personaggi, altrove, inneggiano alla farsa tragicomica che stanno ripetendo… Minacciando. Incutendo terrore. Con echi di un recente mostruoso passato di devastazioni sistematiche…
Si invitano tutti gli esseri viventi in ascolto, di Antares e delle altre galassie confinanti, a non varcare mai i bastioni di Orione. La costellazione del cacciatore vada considerata off limits. Chi lo farà sappia che sta agendo a proprio rischio e pericolo.
Le entità umanoidi e tutti gli altri mutanti nei quali alberga un animo buono, continuino pure a ricercare e praticare l'amore dovunque. Le menti sagge di questo quartiere dell'universo, formulano voti affinché il contagio possa un po' alla volta operarsi…
Nulla però è certo.
All'umanoide Qfwfq viene consigliata perseveranza mista a prudenza. Viene segnalato a muoversi verso le colline i monti e i laghi della sua contrada. Che la forza, la sapienza, gli amorosi sensi, lo sorreggano benignamente. Racconta, sogna, vive, verseggia  storie d'amore, di nostalgia, di ricordo, di speranza… Ripete come un mantra quel che ha appreso da un lontano maestro illustre del suo passato: "amor ch’a nullo amato amar perdona… Amor ch’al cor  gentil ratto s'apprende… "
Che questo sentimento pervada sistemi e galassie…
E che gli urlanti ratti di fogna ricomparsi famelici e lugubri, vengano messi in sordina. Silenziati. Derisi. Disattivati. Cancellati.… Restate in ascolto di questa emittente se volete salvarvi l'entusiasmo, l'ottimismo, la speranza, e l'allegria…"

La fanciulla aveva ascoltato il notiziario. Immaginava che certamente ci fosse lo zampino del suo duca bizzarro e fantasioso. Fra poco l'avrebbe visto. Lo avrebbe inondato dalla luce dei suoi occhi sorridenti. Avrebbero almeno per un po' messo in sordina e in stand-by i timori, le sofferenze, le ansie, le paure che galleggiavano a mezz'aria.

domenica 23 settembre 2018

LA FORMICA, LA MELA E LA RAGAZZA CHE A VOLTE ERA TRISTE

LA FORMICA, LA MELA E LA RAGAZZA CHE A VOLTE ERA TRISTE






Può  darsi che una volta ci fosse una ragazza che era un po' triste. Aveva avuto i malanni e aveva avuto la bua. Forse perché si dimenticava spesso di andare a farsi curare dal mago che abitava nella terra delle acque e delle risaie. Però il male lei lo sentiva davvero! Solo quando lui le faceva i suoi trattamenti e le imponeva le mani provava un grande sollievo e giovamento. Fatto sta che ogni tanto, a giorni alterni diventasse un poco mogia. In uno di questi giorni si era messa a tavola per mangiare la sua solita mela con un po' di semolino e di quinoa bollita. Aveva già terminato la sua sobria cenetta, dopo avere aggiunto l'olio extravergine magico che le aveva dato il suo mago che era anche maestro di coccole e di poesia, e stava preparandosi a sbucciare la mela. Una mela davvero fantastica. Lei preferiva sbucciarla perché temeva come le aveva insegnato una volta la mamma che sulla buccia restassero frammenti di anticrittogamici. Rinunciando così alle ricchezze di vitamine e di sostanze che essa contiene! Ahimè!
Aveva già cominciato a intagliare la buccia come faceva da bambina, cercando di farne un lungo nastro infinito dall'inizio alla fine (bisogna precisare che quella ragazza era rimasta nell'anima molto bambina per fortuna!) quando…
Dalla tovaglia, si era arrampicata sul piatto e sulla mela una piccola graziosa formica. Teneva le antenne dritte perché cercava di sentire e ascoltare tutto quello che avveniva intorno, e in particolare cercava di sintonizzarsi con i pensieri della ragazza bambina…
"Ma tu cosa ci fai qui…!? Va bene che siamo in autunno e nel cambio delle stagioni voi formiche cercate di entrare in casa per fare provviste di cibo, di briciole e di cose da portare nelle vostre casine scavate nel terreno… Ma io qui avevo pulito e scopato alla perfezione… Cosa ci fai tu qui allora?"
La formica rimase in stand-by qualche secondo. Meravigliata che la ragazza si fosse messa a parlare proprio con lei. Provò a risponderle ma non le usciva la voce della sua boccuccia. Che non era adatta per la fonazione come gli umani. E allora… Dato che era una formichina graziosa e gentile e anche molto intelligente e scaltra, pensò di mandarle con le sue antennine un messaggio mentale…
«Scusami, non volevo disturbarti… Speravo di trovare qualche briciola ma tu non le lasci mai in giro neanche una! Ho una famiglia da mantenere là sotto… E adesso visto che avevi qui una bella mela, e speravo che sbucciandola qualche piccolo frammento cadesse sulla tovaglia e così me lo potevo portare nella mia tana… Mi chiamo Anselma, se vuoi possiamo diventare amiche…»
Dopo tutte le pratiche magiche che il suo mago terapeuta le aveva praticato e insegnato, parlandole mentalmente e telepaticamente, la ragazza si accorse di avere sentito ascoltato capito perfettamente il messaggio della formica… E allora le rispose così:
"Cara Anselma, il mio nome è Artemisia, almeno nei racconti uso questo di nome… È un pochino come il mio account. Mi fa piacere conoscerti. Certo che voglio diventare tua amica. Ora guardo se trovo nel cestino del pane qualche briciola per te… Ecco, delle verso qui vicino alla porta a vetri che dà sul giardino. Così dopo tre potrai portare nella tua casina. Sai, io ogni tanto ho un po' di malanni…! Non ti sto raccontare quanti ne ho avuti, anche se tutte le volte con la sua straordinaria magia il mio maestro di magia e terapeuta me li fa passare. Non vorrei rattristarti. Che begli occhioni grandi e neri che hai! Lo sai che non avevo mai fatto amicizia ho conversato con una formica? E soprattutto con una formica carina e graziosa come te!
Forse fra qualche giorno il mio magico curatore mi farà di nuovo guarire… Ci vuole del tempo… E lui dice sempre che bisogna: PROVARE, PROVARE, PROVARE… Ma alla fine ci riesce sempre! Non ti posso raccontare il suo nome, chi è, e dove vive… Perché lui deve tenere il segreto… Dice che ha paura che poi tutti la vanno a cercare ... anche le formiche magari… Comunque non abita qui…
Abita nella terra delle acque e delle risaie… E perché sarebbe un cammino troppo lungo e faticoso per andare a trovarlo… Praticamente lui e anche il mio sposo, ogni volta che lo vedo ci sposiamo, ma di nascosto… Perché io ho paura che tutti qui dove abito lo sappiano e lo dica in giro… Non so voi formiche, ma qui e anche in tutti posti dove vado credo proprio che la gente vada in giro soltanto per curiosare, guardare, spettegolare… E il nostro patto e di essere sposi si ma in segreto…
Lui scrive poesie e racconti fantastici perché e un po' matto… Ma un matto buono! E forse anche il racconto che in questo momento io e te stiamo vivendo lo sta scrivendo lui… È proprio un birbacchione! Prima di conoscerlo non ero mai entrata in nessun racconto. Vivevo così una vita un po' grigia… Poi lui mi ha insegnato a entrare nei racconti… Me li costruiva apposta addosso su misura… Io sono il suo racconto… Con tutti i miei sogni le mie fantasie i miei pensieri… Da quando l'ho incontrato, conosciuto, sposandolo ogni volta, lui e il mio narratore che mi narra, racconta me, le mie vicende, le mie allegrie, le mie euforie, i miei entusiasmi, le mie malinconie e le mie disavventure… E dato che lui è l'autore del mio racconto che sto vivendo, sa tutto di me, anche quando per caso rubo la marmellata, io non gliel'ho racconto mai, ma basta un suo sguardo e capisco che lui ha già individuato il cucchiaino con la marmellata di mirtilli, e allora io lo guardo e lui mi sorride perché mi capisce in tutto e per tutto ...
E  tu, Anselma, piccina piccina come sei e tutta nera, ce l'hai uno sposo segreto? Però non voglio sembrarti indiscreta…"
Un fremito percorse la lucida sagoma nera che la stava guardando con i suoi occhi intensi… Teneva la boccuccia spalancata e faceva uscire ogni tanto la sua piccola lingua a pennello… Poi fece vibrare le antenne:
«non voglio rattristarti Artemisia cara… La nostra vita di formiche è diversa dalla vostra… Per un certo periodo credevo di essere innamorata ed amata da un formico che mi piaceva tanto. Avevamo anche deciso di trovarci una nicchia del formicaio tutta per noi. Ma poi… Dato che sei mia amica te lo racconto… Mi sono accorta che dopo i primi tempi lui aveva perduto ogni interesse per me.… Non aveva premure o attenzione se non quelle rituali e di maniera. Ho sofferto molto, ma un po' alla volta mi sono abituata. A lui bastava che io tenessi in ordine la nicchia… E poi pensava sempre ai fatti suoi…
-Buongiorno-buonasera… Hai preparato delle briciole al forno per me? Adesso da fare… Ci vediamo più tardi…-
E si ritirava in un angolino per conto suo a succhiare delle gocce di sidro di cui era ghiotto e che lo inebriavano…
Io lo considero ancora il mio sposo. Ma…
Lasciamo perdere…
Se qualche volta il tuo mago poeta maestro delle parole ti viene a trovare qui, dal giardino me ne accorgerò subito, lo sentirò con le antenne e proverò anche a guardarlo… Immagino sia grandissimo per me… Forse anche per te che sei abbastanza minuta e piccina… Ora ti lascio tranquilla a mangiare la tua mela. Non avevo mai visto delle mele denudate della buccia… E tu con la buccia ne hai fatto una bella striscia lunghissima attorcigliata… Si vede che ci sai fare con le mele e con i maghi maestri poeti… Grazie della bella conversazione… Se qualche volta esci in giardino io ti vedrò e ti manderò dei pensieri dolci affettuosi. Ma non verrò mai più a disturbarti qui… A presto dolce e simpatica ragazza… Ha proprio ragione il tuo sposo magico ad amarti come ti ama e a curarti così.
Vedrai che i tuoi malanni un po' alla volta spariranno tutti. Una mia nonna formica mi diceva che le avversità, le disavventure, sono delle prove che ci fanno diventare più forti…la chiamava “resilienza…
 Vedrai… Tanta felicità Artemisia cara…!»
E mentre la ragazza addentava il primo spicchio di mela che si era tagliata, non vide più la sua amica formica… Lasciò la porta a vetri aperta… E più tardi si accorse che le briciole che aveva preparato per lei erano scomparse…
Sorrise dentro di sé… Era un'esperienza nuova quella di parlare e di fare amicizia con una formica. Si ripromise di raccontare questa esperienza a lui quando sarebbe venuto fra qualche giorno… Ma poi si mise a ridere tra se: lui era l'autore di lei e del racconto che lei stava vivendo… E quindi sapeva già tutto ... sorrise e gli mandò un bacio mentale!

mercoledì 19 settembre 2018

AMICIZIA D'AMORE

AMICIZIA D'AMORE

sai  mi dicevi amore
tu sei per me anche il più grande amico
e non sembrava strano questo connubio
che dentro alla radice di amicizia
ci sta amore
come nell'anima ci sta il pensiero
come nella carne il sangue
come nei nostri occhi l’entusiasmo
come nelle lacrime il dolore
come nel mare ci stanno le onde
e i pesci e le balene e i delfini
come nel pianeta gli umani
e la vita e la morte e il pianto e l'allegria
e nel guscio dell'uovo galleggia il tuorlo
nella sua bianca camicia di albume
e nel desiderio il tremore e la passione

e dentro qualcosa ci sta sempre qualcos'altro

e dentro le parole ci stanno i significati
e dentro alcune la verità
e dentro ad altre bugie e menzogne
e dentro te ci sto io
e tu abiti la mia esistenza

così
riflessioni bonarie
metalinguismi lessicali
a frugare nel gheriglio del dire

e far l'amore  allora
si può solo amando
che altrimenti diventa un traslato
improprio
come tante volte che dietro le parole
ci sta il vuoto o il nulla
e le maschere raccontano bugie

amico e amante di te
ti sto amando amore mio
ma ti sto amando d'amore

eh già
anche quando camminiamo nei boschi
anche quando ti regalo parole
immagini
battiti cardiaci
nostalgie e rimpianti
saudade e ricordi
tenerezze infinite
e pulsioni e orgasmi
e fremiti
e passione
e tutto il resto

lo sai

certo

Commento che ho caricato su FB "( ad Artemisia e a tutti coloro che stanno studiando la parola amore )"

MANTRA POETICO RACCONTO LA LINGUA PER GIOCARE LA LINGUA PER GIOCARE

MANTRA POETICO RACCONTO                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

LA LINGUA PER GIOCARE
•ANAGRAMMI METAFORE OSSIMORI E SINESTESIE VARIE GIOCAVANO A SALTA CAVALLINA E A MOSCA CIECA NELL'ARIA SPALANCATA DELL'INCONTRO
•L'INCONTRO AVEVA IL BATTICUORE TREMANDO COME UNA VERGA
•LA VERGA SI ERGEVA POSSENTE COME UNA QUERCIA DI BAMBÙ
•IL BAMBÙ SI BAMBOLEGGIAVA GIOCANDO CON LA BAMBINA BAMBOLA
•LA BAMBOLA BAMBINA RIDEVA DI GUSTO LANCIANDO NELL'ARIA I SUOI SQUITTII DI SCOIATTOLO COME CORIANDOLI
•LA LINGUA FRUGAVA LE PAROLE LE CERCAVA NE FACEVA DEI SALTIMBOCCA E SALTAVA DA UNA BOCCA ALL'ALTRA FACENDO L'ALTALENA CON LA SORELLA AMICA AMATA
•LA LINGUA FRUGAVA L'OMBRA E I RECESSI PROFUMATI DI MUSCHIO E DI FUNGHI E DI LICHENI
•LA LINGUA REGALAVA ALL'OLFATTO IL PROFUMO DI SOTTOBOSCO
•LA LINGUA MUGOLAVA LANCIANDO BARRITI DA CERVO REALE
•LA LINGUA BALBETTAVA RISCIACQUANDO LA PROPRIA SALIVA CON QUELL'ALTRA AMATA
•L'AMATA SI FACEVA AMARE AMANDO
•SI FACEVA LECCARE LECCANDO
•SI FACEVA BACIARE BACIANDO BACIATA
•FIN QUANDO IL TEMPO DECIDEVA DI METTERSI IN STAND-BY SORNIONE RACCONTANDO CHE GLI ERA VENUTO UN PO' SONNO
•E IL SONNO REGALAVA FILASTROCCHE INFINITE CHE RISVEGLIAVANO LO STUPORE E IL DESIDERIO
•RACCONTANDO A SE STESSO GLI ORGASMI E LE RISATE DELLA VEGLIA
•LA LINGUA E LE PAROLE FACEVANO TRA LORO GLI SCIOGLILINGUA PRIMA DI APPISOLARSI SAZI A PROLUNGARE IL PIACERE DIFFUSO
•NUOTANDO E GALLEGGIANDO NELLA SALIVA MESCOLATA
•IL PIACERE SI COMPIACEVA A EFFETTO PROLUNGATO A LENTO RILASCIO
•A VOLTE LA NOTTE ARRIVAVA A IMPORRE CON LA SUA TROMBA SILENTE IL SILENZIO SODDISFATTO DEL RIPOSO
•TALVOLTA ALLORA LA LINGUA PRONUNCIAVA LA PAROLA STOP PER DARE LA BUONA NOTTE

martedì 18 settembre 2018

Le mie mani

Ad Artemisa

le mie mani

mani fresche per dare ristoro
mani calde per dare vigore
mani roventi per riscaldare l'anima e il corpo

ombre
cicatrici
malinconie
da esorcizzare

carezzo la tua anima
Artemisia

lo sai
lo senti

dovunque
ti porti il vento di settembre
nella pioggia o nel sole
i passi
la tua piccola astronave
o quelle di servizio
al momento

sai senti gusta
queste mie
mani antiche di legno
sfiorano con tocco leggero
e morbido insieme
l'essenza prelibata
della tua anima
del tuo fiato
dei tuoi sguardi intensi
del suo corpo di donna bambina

con sussurri di parole
regalate al tempo infinito
mantra d'amore e di sensi
le mie mani
per farti tremare

arpa viva vibrante







sabato 8 settembre 2018

Lingua... Beh, sì...

beh sì certo lo sai
t'avevo insegnato quel linguaggio nuovo
che sa mescolare il silenzio diffuso
e naviga sornione
quell'altra nuova lingua
pervasiva e totale
per ogni dove
e non lascia da solo
nessun recesso remoto
nell'ombra
ricordi spero
altrimenti
il silenzio diventa un altro
sabbia secca e riarsa
nella gola
soffocata
e guarda allora
di nuovo ancora verso levante
dove sorgono soli smisurati
senza sosta
ma ripassa ti prego
la lezione di lingua che ti diedi
e risveglia
l'insaziabile gusto
cui non sai rinunciare
dal tuo maestro di idioma
per dar luce e fremiti
e togliere il buio
dove a volte
impigrita
lo lasciasti cadere




Silenzio sonoro


e c'è se provi ad ascoltare
un silenzio davvero assordante
un frastuono sibilato come un dito sulla bocca
senza orpelli sciocchini di parole vuote
mirando come sempre all'obiettivo
al cuore delle cose
finché batte
certo
per questo impara
se sai farlo
ad ascoltare il silenzio
maestoso e sconvolgente
che rimbomba nelle orecchie anche
a chi non ascolta mai
provaci
almeno
sono qui per questo
se posso ancora
esser maestro in qualcosa
così
en passant


("voce stanca, voce smarrita, col fremito del batticuore" G.Pascoli)

C H I...

C H I...

chi ti mette gli spilli nel cuore
chi promette sorrisi infiniti
chi ha già sonno facendo l'amore
chi assicura vedremo non so
chi rimanda e neppure comincia
chi ha timore di essere viva
chi è distratta dicendoti sì
chi è già pronta a partire all'arrivo
chi non osa mai dire di no
chi ha già sonno piantandoti in asso
chi non dorme per tutta la notte
chi ti dice che il meglio sei tu
chi rincorre di nuovo bocconi
chi digiuna dal piatto migliore
chi non osa risponder davvero
chi rifugge al momento opportuno
chi ti lascia di merda perduto
chi ti guarda ma forse non vede
chi ha rubato la marmellata
chi non osa rispondere a tono
chi vuol essere ben castigata
chi nasconde furtivi sorrisi
chi li cerca nell'etere perso
chi ti vuole nei sosia diffusi
chi è già pronta a cambiare discorso
chi fa sempre capricci bambini
chi ti giura che solo tu esisti
chi ti chiede se l'ami davvero
chi non crede che questo sia vero
chi promette domani chissà
chi rifugge dal tempo presente
chi ben sa che la leggi dentro
chi si offende se tu la intuisci
che ti dice che vuole dormire
chi ha paura ad amarti davvero
chi ti conta che il solo sei tu
chi non soffre il tuo lento naufragio
chi già aspetta che ancora tu torni
chi non vuole che tu sia geloso
chi ti chiede chi è quella là
chi ti dice non voglio parlarne
chi ti scrive parole d'amore
chi ti chiede amore infinito
chi lo cerca nell'ombra del bosco
chi ti dice sei pazzo però
chi non soffre la tua deriva
chi i suoi sogni li tiene per sé
chi conosce di te tutto quanto
chi ben tace dietro il silenzio
chi ha paura a lasciarti andar via
chi si gusta il momento fuggente
chi si illude che tu ci sia sempre
chi si morde le labbra in silenzio
chi già spera che torni daccapo
chi ti dice mio unico amore
chi ripete da sempre per sempre
chi è sicura ma forse anche no
che ti attende sul bordo del fiume
chi rinuncia e domani vedrà
chi non sa che il domani finisce
chi non osa già vivere oggi
chi vorrebbe incontrarti di nuovo
che ti viene vicino furtiva
chi si gira e va a fare la spesa
chi c’ha tanti mestieri da fare
chi poi forse domani verrà
chi poi forse domani vedremo
chi è bambina in un corpo di donna
chi ha paura della sua ombra
chi gradisce la sgridino altri
che ti pianta gli spilli nel cuore
chi stupisce che provi dolore
chi ripete sei pazzo non so

2014 (?)

venerdì 7 settembre 2018

TROPPA GRAZIA SANT'ANTONIO
Cito, a mò di esempio trascurando per ora i testi poetici che sono troppo numerosi, le opere di narrativa, e di teatro che ho reso pubbliche nel Web.
•Infiniti racconti, fiabeschi, di vario taglio e genere; saggi, interventi, pensieri letterari e polemiche politiche e di cultura,
•il romanzo “Le pieton de l’air” fantascienza fantapolitica; ricordi di vita miei personali (il cui contenuto per quanto mascherando i personaggi senza dirne i nomi è fondamentalmente vero);
•"la chat", romanzo sull'amore
e sulla fedeltà di coppia e coniugale;
•"Sì,dev'essere così...(o no?)" testo teatrale
•"l'amore delle tre melagrane", fiaba prolungata con inseriti elementi anche autentici ma arricchiti di fantasia;
•"nata nella città" Scheratzade, romanzo di fantapolitica;
•"Olga", romanzo sociale sulla tratta delle donne;
•"Wormhole” romanzo sostanzialmente autobiografico con elementi aggiuntivi di invenzione;
•"cerco il tuo sorriso", romanzo e narrazione di invenzione che riporta elementi autobiografici adeguatamente adattati…
Mi lusinga che le mie lettrici e i miei lettori abbiano voluto favorire leggendoli.
Talvolta però a qualche persona scappa la mano: e crede, si illude, o vuole a tutti i costi riconoscersi in qualcuno dei personaggi… Casualità? Coincidenza? Intuizione mia narrativa?
Al di là e invece di adombrarsi e dimettermi il broncio, invito queste persone a rivolgermi messaggi diretti, di commento, critica, e se proprio tutti i costi vogliono di dissociazione personale dal personaggio in cui hanno voluto riconoscersi!
Naturalmente gradisco e gradirò come sempre commenti, critiche dal punto di vista linguistico letterario, suggerimenti… o, lo spero, incoraggiamenti!
Mi correva l'obbligo fare questa precisazione. Perché di nuovo ho ricevuto fresca fresca una rampogna polemica, arrabbiata e offesa…
Ma va là!
Davvero c'è ci si è riconosciuto?
Davvero crede che io sappia leggere la realtà magicamente anche dentro le menti degli altri?
Magari…!
Grazie per l'attenzione per l'ascolto/lettura.
(ma chi ha qualche rilievo da fare me lo faccia direttamente, prima di volere attribuire le caratteristiche di qualche mio personaggio a se stesso...
AHAHAHAH...!)

Messaggio che carico ora


su FB:
"un mio contatto personale ed umano, purtroppo interviene sui testi miei, che trova sparsi in giro nel Web e talvolta anche qui in FB. Attribuisce al suo vissuto e alla sua persona come elementi autobiografici, quelli che sono elementi di narrazione… Trovo divertente che abbia così tanto interesse per quello che scrivo, ma abbastanza disturbante e limitante rispetto al mio narrare. Purtroppo la mia narrazione risulterà censurata indirettamente, e neppure potrò più liberamente scrivere, perché ci sarà sempre qualche persona che potrà o vorrà riconoscersi nei miei personaggi… Magari addirittura offendendosi o adombrandosi… Chi legge, dovrebbe avere il pudore e la decenza di non credere a tutti i costi che l'autore pensasse, scrivesse, o narrasse parlando proprio e solo di lei o di lui…
Dato che a me comunque in ogni modo e sotto qualsiasi personalità, immagine o profilo piace molto scrivere, mi riterrò per quanto disturbato, invitato a trovare altre forme di comunicazione Web in cui rendere pubblico quello che scrivo"

BARONE DI BARUMINI: FARE FINALMENTE PULIZIA!









BARONE DI BARUMINI:
FARE FINALMENTE PULIZIA!
Ancora  in vestaglia, davanti alla sua tazza di caffè e la pipa di schiuma accesa, si apprestò a leggere la missiva appena giunta dal suo amico notaio.
"Con rammarico, eccellentissimo mio, ma insieme misto a profondo piacere in prospettiva, le sono a rappresentare le ultime notizie che confermano sempre di più i suoi e i miei fondatissimi sospetti. Come già infinite altre volte sono a suggerirle di liberarsi di questa zavorra. Per rispetto e decoro di lei stesso.
Nonostante i malori ed i malanni variamente lamentati, solamente in minima parte fondati, costei l'altra notte dopo lo spettacolo teatrale si intrattenne a lungo nel landò privato, in uno slargo al bordo della strada.
Con modalità non certo dignitose per una femmina che ha avuto l'onore di gustare i di lei nobili favori. L'accompagnatore, sfacciatamente anche in questo caso ha avuto l'ardire di vantare il fatto: menzionando anche la modalità abbastanza triviale dei favori orali avuti dalla donna. Queste mie, a rincuorare e confermare ella, che il mattino seguente ebbe a dirmi che la fantasiosa malata era di pessimo umore, non aveva chiuso occhio, e aveva avuto anche problemi intestinali. Umore, e dolori di stomaco e intestinali li comprendiamo benissimo direi, consci e consapevoli delle pratiche predilette dalla persona in parola.
Sono comunque anche confermati gli approcci che costei continua anche nei confronti di quello pseudo-medico che invece di occuparsi dei problemi respiratori e polmonari, nell'ultimo semestre ha svolto il compito di becchino nei confronti della donna che gli era stata compagna. Le malelingue sostengono addirittura che lui abbia favorito il decesso.
Benché a parole lei abbia più volte mostrato di disprezzare le idee brutali e incivili del mediconzolo, proprio per questo probabilmente lo ammira e lo venera, cercandolo e prostrandosi a lui, offerente. Come d'altra parte ha fatto con lo squallido figuro che ha deciso di prenderla in moglie. Quando lei è o si mostra malata, lui la redarguisce e la rimprovera! (E va riconosciuto il merito a lei di svolgere il compito di guardarobiera, dama di compagnia, cuciniera… e, a richiesta di lui, di ingoiatrice del suo sesso… Non troppo di frequente, peraltro, vista la natura ambigua di lui che, o non ha attrazione per le donne in genere, pertanto anche della sua badante coniuge, oppure addirittura a predilezione per altri gusti di genere sessuale…)
In ogni situazione di lamentato nuovo malanno, come è immaginabile, una grossa concausa scatenante è determinata dalle pratiche abnormi che costei conduce. Perciò torno come ho già fatto più volte a rassicurarla, eccellentissimo mio, che sono una pura malignità le espressioni con le quali colei attribuisce al suo signore una maniacalità ossessiva di tipo sessuale… Ma, che diamine! Con tutte le dame che lei ha disponibili, e delle quali gradisce abbondantemente e golosamente i favori, avrebbe forse bisogno anche dei modesti, per quanto perversi, approcci di lei? È vero piuttosto il contrario: come dimostrano le continue clandestine furtive subdole scappatelle che lei si concede, tipiche di persona che ha l'idea fissa della sessualità!
Bene fa, a mio parere, Ella, ad anticipare a costei, di non avere più attrazione o desiderio sessuale nei suoi confronti. Soprattutto quando crede di essere lei a negarsi, dicendosi indisposta e non entusiasta di giacere con il suo signore nobilissimo!
Bene fa, a mio modesto parere, a prendere le distanze da questo piacere morboso e malato, disponendo di tante donne bellissime, lascive quanto basta, e che, stimolate come ella sa fare da vero artista da una vita intera, le sanno e le sapranno sempre offrire piaceri degni, adeguati a un vero gentiluomo come ella è!
Se ella dispone, continuerò tramite i miei praticanti e informatori a raccogliere ulteriori informazioni. Per quanto ormai risultino inutili!
Gradisca pertanto i miei più deferenti ossequi, con stima, ed affetto profondo!
Notaro Xxxxxxxxx, nel feudo di Barumini.
Addì…  5 settembre dell'anno del Signore….xxxxxxxx"

Egli si forbì i baffi nel tovagliolino ricamato, si alzò da tavola. Slacciò la cintura della vestaglia. E con un sorriso, convenne seco medesimo che ormai era ora di fare davvero pulizia. Come era stato suo solito modo di agire quando una persona aveva superato i limiti.
Di decenza.
Di insincerità.
Di simulazione angelica, peraltro difficilmente nascosta.


giovedì 6 settembre 2018

DIVERSO È BELLO
(ma è anche l'unica realtà possibile...!)
Chi ha i neuroni avariati crede che "uguaglianza" corrisponda al termine geometrico di sovrapponibilità in fotocopia...
Quella si chiama "congruenza"... Ma esiste soltanto lì... (E non mi vengano a dire che i fascioleghisti hanno studiato la GEOMETRIA EUCLIDEA e l'hanno capita!)
Uguali opportunità, uguali diritti ...questa è un'altra cosa però...!
Cattivi maestri ignoranti fanno scuola male se è vero che gran parte degli italiani la pensano come loro! (Io comunque non ci credo...!
Magari dopodomani, se ho tempo, pubblico anch'io uno pseudo sondaggio di opinione che dice il contrario...! ahahahahaaaaaa... Però non manderò un tweet... Lascio fare queste cose a loro e a quel tipo col ciuffo biondo che gli scende in bocca)
Comunque non basta ripetere 1000 volte la stessa castroneria per farla diventare una verità!