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sabato 31 luglio 2021

 Rai play-RESINA- regia di Renzo Carbonera

Ma sì, lo confesso e lo riconosco… Ho guardato e seguito questo film con “un occhio” particolarmente attento… Presto voglio rivedere film come questi con entrambi gli occhi spalancati.
Luserna, un piccolo Comune montano, in alto Trentino, isola linguistica dell’antica lingua dei Cimbri. A parte il paesaggio fantastico, apparentemente lì non c’è niente. Se non un piccolo coro vocale, che sta morendo su se stesso. Ci torna la violoncellista Maria. Con l’amarezza dei suoi insuccessi concertistici ed esistenziali. La famiglia che ritrova è pure disastrata. La cognata vedova con un bambino piccolo. La madre chiusa in se stessa in un autistico silenzio. Il coro stracco e stentato viene diretto da un bizzarro scultore montano. Curino. Che si aiuta come può succhiando grappa. Quando mostrerà le sue sculture lignee farà notare come il suo materiale plasmato è impregnato di “resina”. Curino spiega che la resina è quella che tiene attaccato tutto quanto.
Maria accetterà di dirigere il coro. E la “resina” comincia ad attirare e a tenere insieme i pezzetti e i frammenti di quell’universo, microscopico e meraviglioso.
Ho guardato il film e l’ho seguito con un occhio solo: ma per fortuna ho ascoltato le musiche meravigliose sia del violoncello, sia dei cori. Che presumo utilizzassero anche antichissimi canti in lingua cimbra.
Fuori degli stereotipi. Va diritto al cuore. Attraverso i sensi. È un piacere seguirlo. Perché ci sentiamo anche noi attratti da quella resina che tiene insieme i pezzetti della realtà esterna e anche di quella interna a noi.
Nanni Omodeo Zorini
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mercoledì 28 luglio 2021

SOSTIENE...

 SOSTIENE…

(ma no, non si tratta di Pereira…)
SOSTIENE SEMPRE QUEL TALE… QUELLO LÀ DELLA RISONANZA MAGNETICA, del micro ictus al nervo ottico… Sostiene, e afferma, che finalmente l’esame della risonanza gli è stato prenotato e calendarizzato. Circa due settimane dopo di quando sarebbe stato necessario, va bene… Ma l’interessamento dell’ufficio relazioni esterne, URP, ha sveltito e snellito un pochino la lentezza.
Sostiene che domani, se non ci sono altri inghippi o rotture di meccanismi, l’accertamento gli verrà erogato.
Ma già, poi dovrà averne l’esito, prenotare una visita neurologica, farsi dare indicazioni terapeutiche, probabilmente anche rivolgersi di nuovo all’oculista ottico…
(Alla prima visita di due settimane fa fu quasi rimproverato: gli dissero che avrebbe dovuto farsi vivo prima… Che era tardi… Figuriamoci ora quanto è tardi…)
Ha un’età avanzata, quel tale, che lo ripeto non è assolutamente Pereira; dall’occhio danneggiato dal nervo non guarda più da diverso tempo. Spera, scongiura, auspica che la situazione gli venga di nuovo rimessa a posto… Non per altro, gli è sempre piaciuto guardare il mondo per descriverlo. Raccontarlo. Vedere insomma…!
E così, se tutto va bene (che cioè significherebbe "MALE" purtroppo) quasi un mese dopo dell’evento traumatico, qualcuno gli dirà la sua sorte.
In questo contesto, mentre molta gente ha problemi di salute ancora più gravi del nostro tale, delle masse di imbecilli, manipolate strumentalmente, contestano i provvedimenti sanitari. Le vaccinazioni. E ancor di più la certificazione delle vaccinazioni effettuate.
Molti decenni fa insipienti imbecilli della stessa genìa sostenevano che il cambiamento climatico fosse una ubbìa, una fantasiosa inutile preoccupazione da radical chic…
La Sardegna brucia… L’Asia è devastata da bombe. Se la gente di lì cerca di scappare, i soliti imbecilli urlano “allarme allarme…”. Paventando l’invasione di orde barbariche di migranti. E intanto, l’ex sceriffo leghista, batte la mano sulla spalla al suo amico assessore col porto d’armi, dicendogli che ha fatto bene a sparare addosso al malcapitato. Come pure, osa affermare, questa mezza figura, hanno fatto bene nel carcere di Santa Maria Capua Vetere i secondini feroci arrivati in rinforzo, a massacrare i detenuti che chiedevano magari di essere vaccinati.
Comunque, lo sostiene quel tale (che per quanto io ne abbia simpatia non è Pereira), con più di un mese di ritardo qualcuno gli dirà se deve diventare definitivamente come Martin Feldmann o come l’amica della Anna Marchesini, quella tale che sosteneva “… che siccome che sono cecata…”
E si consola, sempre quel tale, leggendo con un occhio solo nel web che Aci e motorizzazione civile ricordano che anche autisti “monooculari”, alla mal parata, possono guidare.
(Lui comunque preferirebbe, come è ovvio e naturale, anche in ritardo, recuperare perfettamente l’uso e l’utilizzo del suo occhio “destro”…
Per quanto lui sia sempre stato un “uomo di sinistra”…)
Nanni Omodeo Zorini
Angela Angelamantelli, Guido Peagno e altri 22
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Cinzia Fontana e Maria Teresa Grano
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