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lunedì 13 maggio 2019

UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ!

UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ!
E forse non vale neanche più la pena di fare dei commenti. Dopo il populismo qualunquista, si sono messi a razzolare, fingendo di essere i governanti, personaggi assurdi, talvolta profondamente ridicoli, che tra una cazzata e l'altra, bardati in modo carnevalesco, hanno finito quasi per creare sgomento.
Oggi alla Sapienza di Roma migliaia di persone prevalentemente studenti hanno regalato speranza.
Scortavano in massa la lezione magistrali di un uomo semplice e proprio per questo eccezionale stupendo: Mimmo Lucano
UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ!
Con abbozzi di norme liberticide, divieto alle navi, marina militarecompresa, di dare soccorso ai naufraghi, destituzione di organi dello Stato come sindaci inviati in esilio, abuso di potere, autorizzazione all'uso delle armi e ostentazione in proprio in foto manifesto, boutade sull'opportunità di riaprire postriboli e bordelli…
Offesa dalle donne ridotte a strumento di piacere(tranne si intende le mentecatte immature…), offesa agli uomini che considerano la sessualità una componente essenziale dell'amore vero ( tranne le bestie che già ora vanno a comprare il sesso nei paesi dell'est europeo e asiatico…) offesa al buon senso, all'etica… E spesso anche all'ortografia e alla grammatica.…
Ma, oggi alla Sapienza di Roma migliaia di persone prevalentemente studenti hanno regalato speranza… E anche ieri, e domani, è sempre più di frequente, nelle manifestazioni oceaniche dei 25 aprile e dei primi maggio…
Uno stupendo scrittore come Erri de Luca, ha appena definito al salone del libro di Torino il razzismo non un fenomeno politico ma un problema clinico!
Qualcun altro, senza peli sulla lingua, ha definito lo sceriffo bestia: "un cretino"!
In questo maggio piovoso mi auguro e auguro a tutti uno sciacquone energico che ributti nelle fogne e nelle cloache questi biechi, ignobili, squallidi topi di fogna, come si conviene per le pantegane! (E con loro staranno ben volentieri le loro e i loro accoliti privi di pensiero critico, seguaci sprovveduti di questa banda di pericolosi mentecatti!)
Nanni Omodeo Zorini
foto dal Web
verrai amore
vero
non sarà mai troppo tardi
lo sai
sarò nella strada
ad aspettarti come sempre
nella casa la penombra
satura di incensi odorosi
candelabri
fiammelle intense
amore
quando verrai
di nuovo
amore
nei prati tornano ancora lucciole
piccole lanterne sospese
e ondeggiano
col loro volo delicato e leggero
diafano
libellule colorano
di profumo azzurro l'aria
riverberi da ogni lato
regalano gli specchi
e il cimena dove rivederci
dentro
in moviola
all'infinito
il filmato
Nanni Omodeo Zorini
Foto web
(1945. si erano messi a cantare così...)
LE DONNE NON CI VOGLIONO PIÙ BENE
e uscivamo allora dai bordelli
cotti e zuppi di scadente grappa
dopo amplessi pagati poche lire
ma dentro dentro ci sorgeva un canto
per nulla maschio per nulla fiero
le donne non ci voglion più bene
perché portiamo la camicia nera
e furono le zecche rosse di allora
a donarci un lasciapassare buonista
trattandoci quasi come fossimo persone
con la loro repubblicana carta
pestavamo i tapini quando eravamo squadra
ma dentro dentro sapevamo
d'essere feccia di livello basso
mostrando quasi di esserne fieri
e cantavamo orgogliosi con altre falangi
viva la muerte e me ne frego
qualcuno ora ci chiama a raccolta
gozzovigliando e ridendo scemo
che tutti tanto lo sappiamo bene
non c'è riscatto per le animacce nostre
e oggi come ieri e sempre
le donne non ci vogliono più bene
perché portiamo la camicia nera
perciò chiediamo di nuovo a gran voce
nuovi postriboli per sentirci maschi
CADERE E NUOTARE DENTRO ALLE IMMAGINI.
Beh, sì… Non è che succeda poi sempre. Anzi è molto raro… Però qualche volta pare che accada anche questo.
Dipende dalla situazione.
Un po' come finire dentro a un sogno. A un ricordo. A un'altra dimensione. Occorre farci bene attenzione. Però, forse è necessario spiegarti bene di cosa si tratta.
Era successo proprio quel giorno. Per l'esattezza il 12 maggio 2019. Era di domenica.
Aveva promesso, il mattino, al telefono, di regalarle un altro racconto.
Era un gioco che lui amava spesso fare. Ne erano saltati fuori sinora infiniti e svariati.
Niente di speciale. Così… Si metteva a dettare e seguire il ghiribizzo che gli veniva in quel momento.
Ma per non divagare troppo, quella domenica di maggio aveva appena sfogliato nel Web immagini e fotografie che l'avevano incuriosito e attratto. Anche questo lo faceva spesso, lui.
Insomma, per cercare di farla breve, delle infinite immagini che aveva sfogliato, alcune lo avevano particolarmente attratto e affascinato.
Una in particolare aveva una ragazza evanescente trasparente davanti a una finestra. Più che una figura reale era un pensiero, un ricordo…
Un'altra, vedeva un profilo femminile controluce davanti a una porta spalancata. L'ombra di lei si proiettava sul pavimento chiaro verso l'osservatore.
In un'altra ancora un locale vuoto con sulla destra una veranda che proiettava luci e ombre sulla parete di fronte e sul pavimento. E poi altre ancora…
Non lo fece a dir la verità in modo intenzionale. Però si accorse che mentre guardava la prima foto, involontariamente, ma senza disagio, finì per scivolarci dentro.
Si ritrovò nello stesso punto in cui il profilo evanescente, pensato o sognato, appariva.
Con mani incerte provò a tastare lo spazio. Anche il proprio corpo, tutto quanto, era diventato diafano. Trasparente. Impalpabile.
La figura femminile si limitava a osservarlo con stupore.
Neppure i suoni avevano consistenza in quella dimensione. E di parlare non ci provò neppure. Rimase li qualche istante incerto. Fino a quando fu l'immagine di lei che sempre aleggiando sospesa nel vuoto, si mosse.
Percorse un lungo corridoio in ombra. E si fermò davanti al vano luminoso di una porta spalancata. All'improvviso stranamente la sua figura assunse consistenza. Fino al punto di proiettare un'ombra che lunga si protendeva sul pavimento verso di lui.
Poi la figura di lei si affacciò verso l'esterno.
Un pallone rosso era sospeso nel cielo. E da esso pendeva ballonzolando un ombrello scuro spalancato. E lei ci stava adagiata come nella chiglia di una barca.
Una corda a forma di scala a pioli scendeva dall'ombrello barca e lui portando la valigetta che aveva con sé vi si arrampicò…
Come succede sempre nei sogni dal parapioggia galleggiante nel vuoto discese un'altalena retta da catene di anelli neri. E a quel punto lei si mise a dondolare guardandosi intorno.
La sequenza successiva fece entrare sia lui che lei in un'ampia veranda. Sul lato destro una griglia avviluppata di viticci, lasciava passare raggi di luce che inondavano il pavimento vuoto, e parte della parete di fronte e di lato.
Lei si distese ricevendo un fiume di luce. Con il capo rivolto verso di lui che la osservava estasiato.
Solo più tardi quando tutto ormai era già avvenuto, lui la vide sdraiata in posizione opposta, con le braccia e il volto protesi verso una finestra.
Certamente, molto era avvenuto in quel lungo istante infinito.
A lui restava il piacevole profumo del corpo di lei sotto il naso e sui baffi.
A lei restava lo sguardo estasiato per il lungo prolungato tempo di ebbrezza fascinosa.
Contrariamente al solito, lui non aveva profferito neppure una parola. Non era stato necessario. Non era stato possibile. Non era stato e basta. Mentre lui cercava di afferrare il ricordo degli istanti e delle sequenze amorose, che sfuggivano anch'essi evanescenti in rapidi veloci flash, si accorse che lei stava ora raccolta in ginocchio in una grossa tinozza di stagno, come quelle in cui si faceva il bagno una volta da bambini.
Un raggio tenue dalla finestra giungeva fino alla brocca che lei reggeva con le mani, e dalla quale versava sul proprio corpo sensualmente nudo, scrosci d'acqua gocciolante. Prendendosi un piacevole bagno doccia rinfrescante.
Tutto era durato un'eternità e contemporaneamente pochi secondi.
Con un piccolo scatto lui si irrigidì. Riuscì ad uscire, per quanto dolorosamente dalle immagini che aveva ammirato. Nelle quali era entrato a giocare con la figura di lei la sua avventura sognante.
Sì. Lo ammetto. Raramente succede. Ma quando capita di guardare molto intensamente delle immagini, può accadere il miracolo. Di entrarci dentro. Di vivere intensamente momenti eterni eppure fuggevoli.
Ma poi, purtroppo, occorre tirarcisi fuori.
Forse anche perché le immagini e le fotografie più belle sono quelle indelebili che abbiamo dentro la nostra mente, il nostro ricordo, la nostra anima.
Presumo che nessuno creda, in buona fede, che quanto ho appena raccontato sia realmente accaduto il 12 maggio dell'anno corrente. Di domenica.
Io ci credo…
E questo mi basta.
Nanni Omodeo Zorini
Foto web Instagram


11 h
CANNABIS LIGHT E BORDELLI
A volte si rischia di essere un po' semplicisti., un nuovo grembiulino per attirare l'attenzione, lo sceriffo bestia ha recentemente fatto delle affermazioni. A proposito della vendita prevista da una norma di legge fatta da un Parlamento, per la Cannabis Light, per uso terapeutico a bassissimo livello di tossicità, ha detto che è molto meglio riaprire i bordelli e i postriboli…
Potrebbe questa apparire soltanto una affermazione scema che fa scalpore e attira gli sguardi dei suoi fans. Senza negare la scemenza, appare abbastanza evidente la visione del mondo che ha il tipo. Parlando della sessualità a pagamento usa l'espressione: "fare l'amore…"
Come l’abboffarsi e lo strafogarsi di cibo e di alcolici, così pure intende le relazioni e i rapporti amorosi prestazioni puramente bestiali e animalesche.
Diversi commenti qui hanno già evidenziato la sua totale immaturità emotiva oltre che intellettuale, mentale e culturale. Ma mi permetto di rilevare che rispetto a questo fantoccio leader, deve preoccupare molto il consenso di tale visione da parte dei suoi numerosi seguaci.
Da un lato i maschi immaturi che cercano uno sfogo belluino essendo incapaci di altro. Fino ad arrivare a dire quando c'è dissenso: "ti stupro" riferito a donne.
Ancora di più ritengo debba preoccupare che apprezzino tale visione postribolare delle donne! c
Costoro ritengono quindi se stesse solo degli oggetti da usare per il piacere del maschio prepotente…E che delle loro simili, (liberamente o costrette), debbano essere collocate in LUPANARI per dei self-service di sessualità a pagamento...!
assoluta disistima per se stessa? Compiacimento masochistico ad essere usate e considerate come puttane…
Ripeto che è un'occasione per fare del blablabla intorno a sé da parte di questo bellimbusto.
Ma queste affermazioni personali, hanno davvero consenso nei beceri che lo ammirano?
Davvero uomini e donne considerano il "fare sesso" come sinonimo del "fare l'amore"? E di conseguenza ritengono salutare il ripristino di rapporti a pagamento? E il riconoscimento ufficiale del fenomeno ora sotterraneo della prostituzione, come nei tempi bui del ventennio nero? E la creazione di postriboli e bordelli?
Spero proprio di no! E che si tratti soltanto di una boutade e di un parere personale per quanto apprezzato da suoi simili.
Per questo ritengo SEMPLICISTICO limitarsi a considerare bieca, squallida e disumana l'affermazione e la visione espressa.
Riflettiamoci un po' bene!
Nanni Omodeo Zorini
(per pudore limito immagini o fotografia: quella dello sceriffo bestia è già presente dovunque… Quella del fenomeno che lui propone fa vergognare solo a pensarci! già abbastanza significative le tariffe esposte!)