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domenica 14 settembre 2014

Mi sono regalato
una passeggiata di parole
perché ero ancora, sempre
lì ad aspettare il tuo ritorno
e volevo sgranchirmi l’anima
e la bocca
e il corpo tutto
la strada camminava piano, con me
e il respiro non era affannoso
i passi non erano più laceri
e stanchi
Vedevo passare gli attimi
col contagocce della medicina d’erbe
e l’aria s’era fatta calma e curiosa
contavo le ore al campanile d’Ornavasso
e le mezz’ore
e i quarti
senza fretta
sonori e dolci
come un’infuso di malva e menta
come una medicina d’ombra
come un soffio di vento nuovo
Carezzavo la tua immagine
che mi riempie l’anima
il tuo nudo morbido e bagnato
i tuoi sorrisi di cioccolato al latte
il tuo respiro profumato di rosmarino
il tuo sguardo proteso e tersolLe tue parole vellutate come albicocche
le tue cosce lisce come peschenoci
E la strada mi veniva dietro
complice e sorniona
semplice come bere il latte
tiepida come la tua pelle
remissiva come una capra
sicura come la speranza
risoluta come la determinazione
E le parole giocavano a nascondino con le foglie
i sassi luccicavano lisci
i tuoi pensieri colmavano l’aria
e veniva
pian piano
la sera

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