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domenica 12 giugno 2016

SPAVENTATI COME LADRI

Spaventati come ladri
dicevamo allora
ma come ladri buoni
innocenti
guardavamo le maioliche turchine 
di Isfahan nei tuoi occhi
che non sono mai mutati dolcezza
e viaggiando di là certo
avevamo sfiorato villaggi
curdi e armeni sopravvissuti alle stragi
con l'occhio assente del turista
posato su volti estranei diversi
la fame e la miseria per pudore
restavano zitti negli angoli
nei propri stracci
qualche poeta veniva fucilato così
ogni tanto ci pensava il Savak
ma era ancora una crudeltà alla buona
nei deserti di sale infiniti
tinti di ruggine e ocra
con riverberi luccicanti al sole
potevamo solo fantasticare
la maiolica azzurra dei tuoi occhi
ancora sconosciuti
ora in terre vicine a quei cieli
defenestrano dalle torri i diversi
i devianti deviati
e con scimitarre gialle tagliano il capo
ghignando
altri deserti contigui
lì corrono con i Land Rover americani
le bestie rabbiose che sognano
un Saladino demoniaco ancora più feroce
chi scampa da quei cimiteri può fuggire
a cercare altri inferni bagnati di mare
dove affogare davanti ai residui
di benessere borghese
egoista da noi europei
dove cova sotto la cenere
il revanscismo dei maimorti
e i topi di fogna si affacciano famelici e voraci
ma sì certo
spaventati come ladri
dicevamo
ma come ladri buoni
innocenti
ammiriamo le maioliche turchine
di Isfahan nei tuoi occhi
che non sono mai mutati dolcezza
e trema il cuore ancora
sempre
di stupore e desiderio
all'ombra di quel terrore lontano
vicinissimo

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