e parrebbe allora
il vaticinio degli aruspici
che hanno guardato
il volo degli uccelli
annunciare nelle tempeste
e nel putiferio dello sconquasso
generale attimi di celeste
deliziosa serenità gaudiosa
parrebbe forse
ma non è certo
senza vittime sacrificali
se non quelle già scontate
e destinate dalla sorte
neppure possibile guardare
bruciando le loro interiora
cosa sia stato destinato
dagli dei scuri
e voglio credere al volo degli aironi
e delle cornacchie e delle cicogne
che annunciano
forse può darsi
il tuo sorriso extrasistole
gioioso
e neppure io domando
nè lo aspetto
nè oso
navigo così a vista
la cabrio argentata
che mi sta portando da te
salute salvezza
e batticuore calmo
sono sufficienti al mio cuore antico
le tue labbra
bon bon saporiti e morbidi
alla frutta per il mio pasto frugale
di satiro
mi basta l'armonia presente
e pacata di questo giorno
perché questo comunque è certo
tra poco ti incontro tanto
il mandolino garbato
delle tue parole tintinnanti
come acqua che sgorga
e che danno pace al mio cuore
intonato e in rima
con la parola
che io ti pronuncio
e che da te
ascolto
amore
Nessun commento:
Posta un commento