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mercoledì 2 maggio 2018

E parrebbe allora...

e parrebbe allora
il vaticinio degli aruspici
che hanno guardato
il volo degli uccelli
annunciare nelle tempeste
e nel putiferio dello sconquasso
generale attimi di celeste
deliziosa serenità gaudiosa
 parrebbe forse

ma non è certo

senza vittime sacrificali
se non quelle già scontate
e destinate dalla sorte
neppure possibile guardare
bruciando le loro interiora
cosa sia stato destinato
dagli dei scuri
e voglio credere al volo degli aironi
e delle cornacchie e delle cicogne
che annunciano

forse può darsi

il tuo sorriso extrasistole
gioioso
e neppure io domando
nè lo aspetto
nè oso

navigo così a vista
la cabrio argentata
che mi sta portando da te
salute salvezza
e batticuore calmo
sono sufficienti al mio cuore antico

le tue labbra
bon bon saporiti e morbidi
alla frutta per il mio pasto frugale
di satiro

mi basta l'armonia presente
e pacata di questo giorno

perché questo comunque è certo

tra poco ti incontro tanto
il mandolino garbato
delle tue parole tintinnanti
come acqua che sgorga
e che danno pace al mio cuore
intonato e in rima
con la parola
che io ti pronuncio
e che da te
ascolto

amore

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