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domenica 21 agosto 2022

 IL COMASCO

Ebbene si: costui è comasco… “Incredibili dictu”
Possiamo anche tollerare che il “comasco “ Alessandro Sallusti venga definito giornalista. In un’epoca in cui la premessa fondamentale è essere italiani essere madre essere cattolica, diciamolo pure: costui è COMASCO. Il che è tutto detto: come se avesse significato essere nato qui o là o in un altro posto del nostro paese o di qualche altro paese del mondo. Può avere invece più significato per comprendere il personaggio vedere dove affonda le sue radici: il padre aveva presieduto il tribunale speciale che aveva condannato a morte un partigiano. Ma, con le spalle ben coperte dal suo ambito diploma di scuola media superiore di “perito industriale tessile”, con il livore, acredine e settarismo, viene subito arruolato al giornale di Montanelli, poi insieme a Feltri…
Possiamo anche capire che un sindacalista laureato in sociologia, che senza un padre squadrista, ha invece dei genitori originari della Costa d’Avorio, venga stimato e apprezzato al punto da essere inserito nelle liste elettorali del 25 settembre. E possiamo anche capire, e insieme apprezzare, che il suo nome sia accanto a quello di Ilaria Cucchi che si è coraggiosamente da donna e da sorella battuta strenuamente per portare alla sbarra i massacratori del fratello carcerato. Purtroppo, ahimè × lui, tossicodipendente!
Neppure si vuole qui infierire sulla formazione culturale del “comasco” perito tessile Sallusti. Se è il massimo della sua formazione professionale, meglio che niente. Da ragazzo conoscevo diversi periti tessili e periti maglieri. La differenza fondamentale tra me e loro: avevo letto Dante, Platone, Rousseau e aspiravo a diventare maestro elementare! I miei compagni mi incuriosivano e mi hanno insegnato molte cose sulle tecnologie che loro conoscevano: a tal punto che in modo rudimentale, usando un coltellino e dei pezzetti di legno di cassette, mi ero costruito un microscopico telaio con il quale è riuscito a produrre dei pezzetti di tessuto; talaltra volta dei pezzetti di lavoro a maglia. Se al perito tessile comasco può interessare, mi sono poi laureato, e sono diventato per quasi trent’anni dirigente scolastico. Ho coordinato il movimento di cooperazione educativa novarese e l’associazione nazionale dirigenti scolastici della provincia mia. Se lo ritiene, ma non me ne frega proprio un tubo, il tessile Sallusti può anche definirmi il novarese… Si, sono nato qui, qui risiedo abito e vivo… A differenza di lui mio padre non è mai stato un gerarca fascista, non ha mai presieduto un tribunale speciale della Repubblica di Salò, era cattolico proveniente dalle fila della Fuci, era antifascista anche se era proibito esserlo e manifestarlo; oggettivamente era anche anticomunista e scomparve in modo strano dopo avere diretto e presieduto l’ufficio tecnico di Novara come ingegnere capo del Comune. Scomparve, anche il novarese, se vogliamo essere più precisi addirittura “carpignanese”. La sua laurea da ingegnere aveva tre specializzazioni: edile, navale, aeronautica…
Se lei che dirige o ha diretto tante testate si può accontentare del suo diploma di perito tessile, questo carpignanese non si accontentava… E comunque non si interessava a inserirsi nelle liste elettorali.
Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro sono nostri concittadini italiani degni e meritevoli. Per par condicio non invito a votarli ma ci penserà per conto proprio ogni persona che ha la testa a posto. Non critico e non giudico lo pseudo giornalista accanito per via del proprio retroterra ideale ideologico e politico: si giudicano da soli… Può apprezzarli chi vuole… Soprattutto se ha pelo sullo stomaco.
Nanni Omodeo Zorini
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