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giovedì 7 marzo 2019

MA TU DIMMELO, PERÒ
e tu allora
narratore del mondo
delle cose che ci furono
di quelle che ci sono
che ci saranno o che sogniamo insieme
raccontami la mia allegria
i miei sussulti
le ferite che lasciano cicatrici amare
tu narratore del mondo
autore della mia allegria
loquace di parole
contami quando
se lo sai
ma so che lo sai
dimmi il giorno e l'ora e il minuto
in cui smetteranno le piaghe di essere
così dolenti che le lacrime inzuppano
il tuo fazzoletto amare
se lo sai dimmelo lo puoi
lo so lo sai
decidi il momento in cui
la storia avrà l'epilogo che meritiamo
in cui uscire da questi inferni dolorosi
e dal limbo dell'angoscia
dell'ansia e
della paura
dimmelo
sì lo stai pensando
lo vedo nei tuoi occhi scuri
se vuoi però come sorpresa
quando arriverai
di nuovo mangiare alla tavola comune
che abbiamo
i gamberoni e i funghi porcini
bevendo l'acqua col suo gusto di cloro alle narici
ma solo un poco però
me lo racconterai
te lo vedo negli occhi di continuo
che il tempo è qui pronto
il tempo della stagione dei fiori
che preparano i frutti carnosi
il tempo del risveglio
e mi dirai
mio rabbi
prendi il tuo giaciglio
caricatelo sulle spalle
ti sono rimessi i tuoi peccati
rimesse le tue colpe commesse
e solo pensate
la tua fede ti ha salvato
così dirai
mio maestro mio rabbi
mio profeta
disperato allegro cantastorie di sogni
me lo dirai e aprirai dalla confezione
con i nastri colorati d'arancio
il dono e il cuore comincerà
a battere come quando mi fai vibrare tutta
nei sensi e nell'anima e nella mente e nel cuore
il tuo regalo
lo so
che lo sai
per davvero
(certo che lo so Artemisia, presto!)

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