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domenica 18 ottobre 2020

IMBARCO 7/C


 IMBARCO SETTE/C

(spazioporto del tempo infinito)
e battono colpi serrati col mazzuolo di ferro brunito
a conficcare cuspidi ruggini di chiodi antichi
martellati a mano anch'essi in epoche lontane
per assi di legno tarlato massiccio
a sbarrare per sempre porte e finestre della mia dacia
il luogo dove avevo pensato e sognato solo per gioco
giocando a maestro e bambina a moscacieca
e danze improbabili e saltarelli e singulti
e spasimi allora apparsi esaltanti
all'imbarco 7/c in lista d'attesa a partire
attendendo di attendere e basta
per dove nessuno sapeva o sa
licenziata la tregua lubrica
le scaramucce e i giochi del far finta che
che tanto domani forse oppure no
ma lasciamo pure perdere le lusinghe
ingenue fasulle ingannate e ingannevoli
e neppure l'attesa é spasmodica o frenetica
dalla fila distanziato in mascherina antivirus
a ridere dentro delle bugie camuffate da vero
attendendo di attendere e basta
né controllare le assenze previste segnandole
sul taccuino dello schermo bianco
e neppure qualche vuoto risulta più vistoso
proprio all'imbarco 7/c dello spazioporto
che i vuoti sono vuoti e prima o poi tendono a colmarsi
al massimo si riempiono di aria fritta e di ricordi
e basta anche collocare un segnaposto
promemoria inutile e banale ad indicare il nulla
sulla linea del tempo del sogno e del desiderio
licenziata l'attesa cacciato il ricordo
il sogno sognato illusorio le lusinghe
le speranze di carta velina bagnata
i tremori gli orgasmi i lunghi respiri
trasgressivi e spossati perché non c'è mai il dopo
che già quell'occhio va puntando
verso nuovi oggetti maschili cui donarsi
da pigra schiava piccola piccola
ricalcando lo stesso cliché compulsivo
qualche altro cui raccontare di nuovo ancora
sei quello che cercavo solo tu animale malato
per quella malattia mai sazia
e ancora battono colpi serrati col ferro brunito
per cuspidi ruggini di chiodi antichi da conficcare
su assi di legno tarlato massiccio
martellati a mano già licenziato il gioco
e sgaiattoli sorniona gli occhi bassi
a regalare quel nulla
di aria fritta
a sconosciuti
compiacenti
di nascosto
colpevole
occhio sfuggente
simulando la realtà
che neppure conosci
intanto annunciano l'imbarco
alla porta 7/c dello spazioporto
e neppure mi volto a guardarti
so che non vedrei più nulla
non ci sei mai stata
ti ho solo inventata
raccontata
niente più
Nanni Omodeo Zorini qfwfq





















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