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sabato 3 ottobre 2020

MA COME MAI QUELLA NUOVA MARACHELLA?

 04 maggio 2015

MA COME MAI QUELLA NUOVA MARACHELLA?
Aveva praticamente saltato anche la colazione.
In bagno si era solo spruzzata tre gocce d'acqua sul volto.
Ma adesso come avrebbe fatto? Perso il pullman? Febbre?
Ma si, il temporale…
Da un po' di giorni il tempo non era più quella di una volta.
Anche se questa frase fatta non voleva dire assolutamente niente.
Era abituale che verso la fine dell'estate ci fossero scrosci di acquazzoni, temporali, le strade venissero allagate di pioggia.
Quella notte non aveva dormito bene.
Come spesso le capitava da un po' di tempo.
Ma come cavarsela? Racimolò le sue cose sparse qua e là.
E intanto rimuginava una soluzione…
Forse il maestro non l'avrebbe sgridata, almeno quella volta…
Era molto comprensivo e tollerante e benevolo con lei. Lei dal canto suo riusciva ad accattivarselo con i suoi sguardi intenzionali.
Si sarebbe beccata una nota?
E poi chi gliel'avrebbe firmata a casa? Era ancora incerta tra la febbre, l'avere dormito male, e l'acquazzone…
Da un lato non voleva scontentare troppo il suo maestro che l'adorava.
E si sentiva un pochino in colpa. Ma ci era abituata. Già vedeva quegli occhi scuri incupirsi, pronti al rimprovero.
Cosa le avrebbe detto?
«… Ancora? Cosa ti è successo questa volta…?»
E sarebbe rimasto in silenzio a fissarla.
Lei avrebbe sibilato le "s" nella risposta, ma anche questo lo faceva spesso…
Non poteva essere un'attenuante…
Si affrettò giù per le scale, e mentre guardava dove metteva i piedi teneva lo sguardo basso, già pronto per quando si sarebbe trovata davanti a lui…
In fin dei conti era abituata a sentirsi in colpa.
Chissà perché…
Le era già capitato tante volte.
Ma riusciva a digerire e a deglutire anche quel boccone amaro.
La prossima volta, diceva tra sé e sé, andrà senz'altro meglio…
Oggi non era una lezione come le altre volte.
Lui l'aveva avvertita, da troppo tempo lei mancava alle interrogazioni. Fece tutto il tratto di strada, pensando a questo.
Poi alla fine…
Se lo trovò davanti… Altissimo. Immenso.
Col volto sempre gentile ma rabbuiato.
E le “s” ripresero a frusciare e a sibilare.
Non seppe neanche lei quello che riuscì a dire. Le risposte che ne ebbe.
Mentre stava assorta e silenziosa, solo ogni tanto buttava in alto il proprio sguardo a scrutare… Certamente lui le stava leggendo dentro.
Dentro la mente. Dentro i pensieri.
Dentro tutto il suo corpo di ragazza. Nulla a lui sfuggiva.
Si ripromise maggiore diligenza…
Ma se lo disse dentro di sé.
In silenzio.

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