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martedì 25 gennaio 2022

IL SAPORE DELLA CILIEGIA ( bacca di GELSO)

IL SAPORE DELLA CILIEGIA- FILM- Mubi

Il sapore della ciliegia ( = bacca di ginepro) (Ta'm-e gilās...) è un film del 1997 scritto, diretto, prodotto e montato da Abbas Kiarostami.
Lentissimi movimenti e le riprese; dell’auto che si aggira per cercare un complice per il proprio suicidio. Rilievi brulli giallo ocra. Mi ricordano l’Iran che ho conosciuto io cinquant’anni or sono. Dolcezza anche rude. Chi è allo stremo della propria esistenza e disperato ha diritto a togliersi la vita? E come provare a convincerlo a ripensarci, a guardare ancora i regali e le sorprese che il nuovo giorno può regalare? Lo trovo stupendo: nonostante la noia e la fatica delle immagini e dei sottotitoli mentre in "lingua farsi" l’audio originale.
Malinconico. Disperato… Ma che lascia un filo di speranza!
Da Wikipedia-“ Nella periferia di Teheran, un uomo di mezz'età, il signor Badī, vaga con la sua auto in cerca di una persona che esaudisca un suo desiderio: egli intende suicidarsi, ha già scavato la propria fossa all'ombra di un alberello in campagna e desidera che qualcuno venga il mattino seguente a ricoprire il proprio corpo, nel caso che il proposito venga attuato.
Mentre vaga tra cave e immigrati afghani, molti pensano abbia intenzioni poco rassicuranti, ma Badī riesce ad avvicinare tre sconosciuti a cui offre anche molto denaro. Il primo è un ragazzo curdo di leva che, spaventato dalla proposta, fugge. Il secondo, un seminarista afgano di una scuola coranica, rifiuta di collaborare poiché si tratta di un gesto sacrilego.
Soltanto l'ultimo accetta perché ha bisogno di soldi per le cure del figlioletto malato: è un anziano impiegato turco, tassidermista al museo di scienze naturali, il signor Bagheri. Durante il tragitto, Bagheri gli fa prendere una strada, volutamente più lunga, per avere il tempo di raccontare una storia: anch'egli, anni prima, aveva meditato di togliersi la vita, salvo poi ripensarci assaporando il sapore del frutto di un gelso (la "ciliegia" del titolo) e quindi la bellezza della vita…”
Angela Angelamantelli e Ermanna Scroppo
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