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domenica 16 gennaio 2022




 SEPARAZIONI, ADDII, ASSENZE…

Ritornano, talvolta, immagini di beni perduti negli anni passati. Piccoli oggetti pregiati solo per il bambino che eravamo allora.
Ma insieme ci stanno anche persone e altri viventi che occupavano uno spazio e un valore assoluto.
Il mio babbo, la nonna e la zia, e altri congiunti forse meno straordinari…
Ma le loro immagini, comunque, mi/ci avevano seguito, dolorose, dolenti, e sofferte per me.
Il rituale vigente imponeva da parte mia un gesto affettuoso… Avevo abbracciato e baciato le fronti fredde, sui catafalchi dove giacevano.
E con spavento le loro immagini mi avevano inseguito nei cortili freddi e bui dell’Istituto, nei corridoi e sulle scale in penombra.
Fino a venire a visitare i miei sogni: dove cercavo, a stento e con spavento, di evitare le loro ombre diafane e mute.
Ed era l’immagine, il ricordo a essere disturbante.
Imparai poi ad elaborare perdite di persone, di oggetti e di luoghi. Quando mia madre se ne andò, potei così conservare caldo tenero e affettuoso, il suo profilo che già mi ero addestrato a prevedere lontano e svanito.
Molte piccole cose di un tempo giacciono addormentate nel cassetto, alla rinfusa, ma senza terrore né sgomento… Stanno lì a dormire e basta.
Altri luoghi e purtroppo anche persone e immagini, le ho intenzionalmente abbandonate e buttate via.
Soprattutto inutili e inadeguate persone. Talvolta addirittura indegne e immeritevoli.
Tra le foto e i pensieri rimasti, alcune già erano morte e defunte molto prima del lutto intenzionalmente voluto da me.
Meglio, forse, certo, fare una cernita prima dei simulacri da conservare vivi, e di quelli invece da rimuovere e cancellare in modo risoluto e definitivo.
E tra tutti i beni perduti, per scelta o per destino occorsomi, ricordo ancora, vivi, per sempre naturalmente, occhi amorosi a quattro zampe, o i loro nasi neri e bagnati che venivano a guardarmi leggendomi dentro l’anima.
Li ricordo perché sono presenti. Perché assolutamente non voglio perderli e dimenticarli.
E ce n’è uno, recente, che mi galleggia nell’anima e nel pensiero.
Alcune separazioni mi hanno fatto bene.
Alcuni addii pure.
Alcune assenze, invece, rimangono ad aleggiare. E a loro mando una coccola interminabile…
Nanni Omodeo Zorini
Ermanna Scroppo
Era questo il cagnolino di Marta?
Adesivo Hacker Girl Love, girl holding heart
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  • 9 h
  • Nanni Omodeo Zorini
    siiii! Come spesso capita nelle relazioni tra esseri umani e animali 😊 dotati di un’anima diversa da noi) si instaurano feeling, rapporti e legami difficilmente confrontabili con quelli tra persone. A volte mi lasciavo sfuggire il termine, con la prediletta di Buster: che tra tutte le “persone” questa era davvero eccezionale. Rintuzzato subito dalla precisazione: che addirittura non era neppure una persona, a denotare la differenza, eccezionalità, straordinarietà di quello che un cane amato rappresenta rispetto a noi. La diversità profonda. Privo di un linguaggio formale strutturato in grammatica. Con approcci di pensiero, di rappresentazione del mondo totalmente diversi. E probabilmente (però dovremmo farcelo spiegare da loro…!) così diversi da risultare addirittura superiori. Sensibilità, empatia, amore e fedeltà straordinarie, soprattutto se favorite e corrisposte dall’umana/o prediletto e di riferimento. Ho provato, qualche volta, solo per puro gioco mentale, a immaginare di guardare la realtà, tutti noi e me stesso con i suoi occhi… Dall’interno della sua esistenza. Non mi azzardo e neppure mi azzardo ad accennare a quanto ho appreso dai cultori in materia.
    Mi limito soltanto, con pudore, riguardo, delicatezza e garbo, a elogiare, invidiare, desiderare di emulare il modo di porsi di questi splendidi rappresentanti dei viventi!
    E non me ne frega niente che il risultato che abbiamo davanti sia il frutto di una millenaria evoluzione.
    Mi manca, ne sono privo, orfano per così dire, un’esperienza di rapporto diretto tra me e un amico cane amante… Ho fiutato, intuito, ipotizzato tutto questo mondo ricchissimo attraverso animucce con l’aspetto di cane, che mi hanno degnato, sfiorato, quando incontravo i loro umani di riferimento.
    Per gioco e vezzo ho accettato e gradito molto essere per questo personaggio favoloso: “lo zio Nanni”. E ora, ne sento la lontananza, l’assenza, il vuoto… E gli regalo parole, pensieri, tenerezze affettuose. Le regalo alla sua immagine, ai suoi occhioni fissi, talvolta un po’ malinconici, profondamente intelligenti.
    Beati coloro che possono vivere direttamente l’esperienza di imparare da queste esistenze splendide. Vivendoci sempre a fianco. Condividendo con empatia sentimenti ed emozioni.
Angela Angelamantelli, Marta Omodeo Zorini e altri 10
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