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giovedì 5 maggio 2022

 https://it.wikipedia.org/wiki/Sto_pensando_di_finirla_qui

STO PENSANDO DI FINIRLA QUI. Charlie Kaufman-
Anche qui, come talvolta è già capitato, sotto l’apparenza, la maschera e l’abbigliamento di un film così-così, magari un po’ noioso e prolisso, si nasconde e faticosamente si rivela un esperimento e un gioiello di narrativa cinematografica.
Nella prima mezz’ora infatti il film appare secondo il primo aspetto sopraindicato. E il titolo risulta ingannevole: parrebbe che sia la fanciulla ad avere pensato di finirla; la vita? La relazione?
Il noioso viaggio tra la neve viene intervallato, incomprensibilmente, nel racconto con quello dell’uomo anziano che pulisce le scuole: un bidello. L’esperimento, il gioco di prestigio di Charlie Kaufman, consiste proprio in questo: la storia non segue un percorso cronologico; il vero protagonista è il bidello, e tutto il resto del film, compresi i due giovani nel loro viaggio automobilistico sotto la neve, è al più un ricordo, o addirittura una fantasia per qualcosa del passato che non è mai avvenuto. Come direbbe Pessoa: una saudade…
Come altri che ho già segnalato, anche questo film risulta faticoso, magari ostico, e non configurato secondi cliché abituali di chi narra cinema: una sequenza temporale cronologica; o al massimo e al più qualche flash back o flashforward; ripescaggio di sequenze all’indietro nel passato, o anticipazioni di qualcosa che dovrà avvenire. Qui il gioco è tutto rovesciato, buttato all’aria. La storia sembra raccontare la vicenda dei due giovani, soffermandosi su particolari, sfumature, piccoli incidenti di percorso dialogale, quasi a dargli apparenza e consistenza di realtà… E invece si tratta di un immenso flusso di coscienza del bidello, che è il giovane delle altre scene, ormai invecchiato, autentico protagonista, spesso quasi fuori campo, con ricordi, fantasie mai realizzate nella realtà, ed è lui che pensa davvero che sia meglio finirla lì, la vita, il ricordo, la nostalgia/saudade…
Nanni Omodeo Zorini
Ermanna Scroppo

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