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lunedì 31 ottobre 2016

RIMANGONO IN PIEDI SOLO LE FACCIATE


RIMANGONO IN PIEDI SOLO LE FACCIATE
Assume un valore simbolico, di metafora.
Nel nostro paese, sotto la dorsale appenninica, la faglia dell'immenso dinosauro terrestre scivola, si muove… E fa tremare tutto e spazza via ogni cosa… Edifici meravigliosi e secolari, frutto del lavoro umano, dell'arte e delle idee, si sbriciolano in polvere…
Non ci sono mostri diabolici o dei salvifici cui attribuire il disastro o da implorare per evitarlo. Mi si stringe il cuore per la nostalgia e la saudade di non rivedere più integri come erano quei luoghi stupendi. E ho il batticuore con loro per quelle persone che han dormito in macchina, andranno nelle tende, aspetteranno casette fasulle inaugurate da qualche salvatore della patria improvvisato. Ho pensato a quando smarrisco qualcosa, e all'ansia che mi preme e mi rode a lungo con la fantasia improbabile di riuscire a trovarla. Molti loro oggetti e beni essenziali non li ritroveranno mai più. Rimangono così deturpati della loro intimità, dei loro spazi, dei loro ricordi da conservare soltanto nella memoria. I sindaci incazzati nei vari frammenti mediatici che ho ascoltato hanno risposto secchi alla domanda talvolta pettegola degli intervistatori: ma noi non andremo in nessuna costa, in nessun albergo, solo qualche giorno strettamente necessario per i malati e gli anziani! Il nostro posto è qui, qui c'è la nostra storia, le nostre attività, le nostre radici... lo ricostruiremo daccapo…!
Una massa ingente di pompieri e di protettori civili si precipita come sempre, a fianco dei sindaci. La democrazia concreta è fatta di fatti concreti. Persone vere e attive. Insieme ai volontari.
Un'altra ferita immensa dilania l'anima di questo nostro mondo già pugnalato in tanti modi. La crisi economica, le armi vendute per distruggere altri paesi di altri luoghi e altra gente ignara, donne e bambini vecchi disgraziati; disoccupati ed esodati, squadracce criminali travestite da fanatici religiosi, addestrati dal nostro mondo occidentale perverso e autolesionista, il Mediterraneo pieno di cadaveri annegati, bambine date in spose a orchi brutali, altri bambini e bambine abusati e brutalizzati da lupi-pastori di anime, donne vendute come schiave da marciapiede, corpi barattati per estrarne gli organi col bisturi chirurgico… da vendere per i trapianti!
Mentre in casa nostra uno scaltro cinico burattinaio manipola le schiere dei suoi, per togliere a tutti la democrazia parlamentare, brutalizzando la nostra carta d'identità costituzionale.
E la metafora rimane lì in piedi, con il solo frontale di basiliche stupende, cercando di salvare soltanto la facciata di quel che viene continuamente distrutto. La faglia inconsciamente alleata con gli addestratori dei fanatici kamikaze barbuti, con il piccolo scaltro manipolatore di consensi (mai guadagnati col voto), con le banche che dilapidano fortune succhiando il sangue ai disperati…
Una ennesima sventura, naturale questa volta, insieme alle altre intenzionali e sciagurate.
Ma rimangono in piedi le facciate… A far mostra che dietro c'era solo polvere… Un abbraccio pieno di dolore a chi ha subito questa ulteriore sventura tellurica, uno sguardo di speranza per i fermenti di risveglio morale, etico, sociale… Un grazie ai giovani, ai volontari, ai sindaci, ai pompieri, alla Protezione civile che riscatta qualche squallida figura del recente passato.
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq

foto di Giovanni Omodeo Zorini.

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