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martedì 20 febbraio 2018

GUARIGIONE TOTALE

GUARIGIONE TOTALE
La bambina dagli occhi di cielo, quando si sentiva sola e un po' triste, in passato, e si era spesso inventata dei sogni da raccontarsi. E qualche volta li aveva lasciati anche diventare veri.
Ora, quando cominciava di nuovo un viaggio fantastico o reale nel bosco, provava apprensione, fastidio, schifo e ribrezzo…
Paura, ma una paura brutta. Che ora non voleva più .
Temeva le ombre di un tempo le saltassero fuori a dominarla. Di quando era la bambina di un tempo lontano e anche vicino, e non aveva saputo resistere e ci era entrata dentro. Ora quel buio sordido e malato le faceva finalmente repulsione.
Finalmente aveva dato un volto definitivo all'unico uomo nero dal quale voleva essere presa posseduta abusata violentata in tutti modi. In lui trovava bellezza interiore fisica e spirituale insieme la brutalità di cui era ghiotta. Il sogno poteva finalmente considerarsi consolidato per sempre.
E mentre si avviava nel suo bosco mentale, aspettava solo la sua presenza. Schivò con ribrezzo immagini sordide che uscivano dal suo immaginario. E dai rami .
Sentiva un passo fermo che la stava seguendo avvicinandosi. E proprio quando temeva incontrare il buio malato, sentii una mano calda che da dietro le si poneva sul collo.
Giro solamente lo sguardo. Riconobbe il suo sogno autentico.
L'uomo alto la guardava con occhio sornione. Proteggendola. Lo guardò dal basso in alto con il suo eterno occhio di bambina, come faceva sempre. Finalmente aveva trovato il suo vero bruto, un brutto davvero bello. Dolce e insieme violento. Brutale e insieme paterno. Con quella mano sul collo capì che ora diventava assolutamente libera dai suoi fantasmi passati. Che aveva subito non osando dire di no. Bambina piccina. Donna matura. Bisognosa di cure. Ora avrebbe avuto tutto.
Cure. Violenza. Perversione. Trasgressione. Erotismo. Dominio.
Squallidi mostriciattoli fuggivano per sempre acquattandosi nel proprio fango sordido.
Finalmente aveva tutto in uno. Forte. Brutale. Lascivo. Possente. Assoluto e unico.
La bambina donna che si era per tanto tempo creduta perduta nel bosco, era tornata ad essere proprietà esclusiva del suo padrone unico. Al quale erada sempre destinata.
Sentì un fremito forte, più intenso delle altre volte che ingenuamente si era lasciata catturare, capii che finalmente era arrivata davvero a casa. E si sentì finalmente pulita, nuda completamente, e regalò una volta per tutte e per sempre il proprio sogno reale, fantastico, totale, al principe padrone della sua anima…
Aveva rimesso insieme la bambina abusata che aveva dentro, la donna matura e golosa, perché ora sapeva con certezza che il suo bisogno compulsivo solo così e solo da lui poteva essere saziato.
Simulacri oscuri finirono muti nella spazzatura.
Girò il volto, gli offerse la bocca al bacio penetrante, lubrico, profondo e assoluto.
Dall'alto lui la tenne accucciata tutta con le sue varie componenti femminili al suo corpo antico e sempre nuovo. Il bosco finiva per scomparire.
Era tornata per sempre nel letto che era suo e di lui. Tirò un grosso sospiro. Finalmente guarita nell'anima e nel corpo, si fece possedere tutta quanta dentro e fuori. Sentiva la carne di lui entrarle dentro. Le sue mani girarla da tutte le parti impastandola. Dominata, offertasi, divenne finalmente quello che sempre aveva desiderato. Il regalo d'amore, libera e insieme schiava, per l'uomo che sapeva farla godere, brutalizzarla, coccolarla e proteggerla, e soprattutto amarla.
Seppe che ormai non poteva più perder la strada. Lui era la sua strada. La sua meta. Con lui il viaggio diventava definitivo.
Guidando la sua piccola auto dorata ovale come un disco volante, si avviò rassegnata al lavoro noioso. Il suo corpo e la sua anima erano rinfrancati. Si sentiva più forte. Sicura. Non era più sola. Ora.
Aveva trovato il suo ovunque e dovunque. Affetto, trasgressione, dominio, possesso, di dedizione totale, e solo il suo principe barone sultano babbo maestro e curatore si sarebbe occupato per sempre di lei. Per piacere. E soprattutto per amore.

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