scegli argomenti:

martedì 20 febbraio 2018

MERCATINO ASSOPACE

Nel febbraio freddo, una terza domenica, come tante. Scatoloni e sacchi pieni di oggetti di altre vite. Con tracce mnestiche di sorrisi defunti. Nel quartiere dei casermoni alti di cemento. Dove avevano stipato ondate di migrazione interna.
Migliaia di anni infiniti a migrare. Dalle afriche a popolare il mondo. A conoscere. Scambiare. Contaminarsi arricchendosi e arricchendo. Fino all'epoca amara e malata che regala meduse di sacchetti di cellophane per pasti voraci e mortali. Cetacei e altri mammiferi marini spiaggiati gonfi di morte.
Golosità povera e misera di vecchie cose e oggetti di cucine dismesse. Abiti abbandonati di vita.
Nella domenica fredda, a febbraio.
A raggranellare qualche soldino per minuscole gocce di speranza. Nell'ignoranza della istituzione. Troppo distratta a tentare di vendere illusioni del bingo elettorale.
"vota Antonio vota Antonio vota Antonio". Ironizzava sarcastico il principe Totò.
Imbelli insipienti rivestiti a lusso. Per raccontare fandonie con ignoranza e malafede.
Giocando il gioco delle tre carte con un mazzo truccato e segnato.
"Sai , questa volta proprio, credo che non riuscirò a fare lo sforzo di andare a votare…"
E lo dice con un sorriso di scherno pieno di amarezza e di dolore.
L'unica e ultima arma per la recita della democrazia. Con la lama spuntata.
E ride amaro, nel dire che anche i nuovi Masanielli non han trovato di meglio sui loro sillabari, che provare a raccontare che c'era anche il fascismo buono.
A qualcuno questo servizio di tazzine spaiate potrebbe ancora andar bene…
E quelle serie di bicchieri mai usati.
Consola solo, un pochino, sapere dove andranno i magri soldini raccolti.
Tutti sorridiamo di speranza. Ma fa male alla bocca. E anche al cuore.
Eppure continuiamo volentieri a buttare col contagocce la miseria racimolata che è ricchezza.
Solidarietà di benevolenza buona. Che è l'unica ricchezza di cui disponiamo.
Oltre alla rabbia, certo.

Nessun commento: