SCRITTURE
il ragazzo che era stato
nascondeva i suoi grafemi
vergati con matite spuntate
o stilografiche rattoppate
che facevano nere le mani
in foglietti minuscoli e quadernini segreti
col batticuore a stento frenato
ma era un altro tempo quello
ora volano sulla bacheca dell'etere
e stanno lì ad aspettare che qualcuno li raccolga
gli dia vita e fiato facendoli esistere
zoppicando talvolta cercano
di raggiungere accorati
privilegiati destinatari di cuore
e rischiano brutto ogni volta
di non essere raccolti
come i suoni leggeri di ionesco
che volano alto di speranza
per non cadere nelle orecchie dei sordi
che sono vere tombe di sonorità
una brezza leggera talvolta
li sospinge verso mete inaudite
insperate per caso e avventura
così e tremano quali pavonie incerte
in equilibrio su se stessi
e su ali di colibrì fiduciosi
che forse è proprio questo
il destino dei messaggi
perdersi nella nebbia
oppure anche raggiungere la meta
o venire raccolti da chi
inconsapevole aspettava
parole in regalo ed emozioni
gratuite e inattese
e continua ostinato il ragazzo che è rimasto
a lanciare i suoi crittogrammi
come sos d'amore e di vita
fin che pulsa dentro la vita
finché il fiato fibrilla nel cuore
con la sua logorrea verbale
perché ha tante cose ancora da dire
o lo crede o lo pensa ma è lo stesso
e racconta verseggia balbetta
borbotta talvolta con voce roca
instancabile inconsulto frenetico
ascolta
e leggi
se vuoi
se ti va però
se ne vuoi trovare tempo
la canzone infinita del suo fiume
prima che arrivi lo scroscio finale
annunciato previsto cupo
e il contatto interrompa
con un tilt
il flusso
a cascata
e sia
stop
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