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lunedì 4 febbraio 2019

CETRIOLA

"Sogno o son desto?"
 Si  disse tra se stropicciandosi gli occhi.
E si compiacque, subito, contento ed entusiasta di concludere che desto, in quel momento, non lo era proprio per niente…
E così si rituffò subito nella dimensione onirica che gli piaceva…
Difficile, o quasi impossibile, definire e descrivere il luogo in cui si trovava.
Niente  di strano. In quasi tutte quelle dimensioni di sogno l'ambiente era così confuso, indeterminato e lui era lì in quel grigiore e si guardava in giro… ma era altro che lo attraeva e che dava connotati affascinanti alla situazione.
Stava girando, come spesso gli capitava, così sognando. Ma anche questa volta nella mano destra sentiva la piccola mano morbida e calda che conosceva bene.
La conosceva e intanto non la conosceva neanche un po'.
Mano di donna, mano di bambina, mano. Di ragazza
Fu  lo sguardo che lei gli mandava in di sotto in su a riempirgli l'anima e lui la riconobbe : era proprio lei!
Gli occhioni erano proprio quelli suoi, di bambina e anche dionna ragazza e lo guardavano con tenerezza, supplicandolo, pregandolo come se fosse davvero una bimbetta che desiderava e implorava di essere accompagnata sulle giostre.
Tenendola così per mano, si accorse che aveva mosso dei passi di qua e di là.
Fin quando lei ad un certo punto, tenendosi e aggrappandosi alla mano salda di lui spiccò un balzo. E lo avvinghiò con le sue gambette alla vita.
Nel  sogno oltre che donna era anche bambina, certo, per cui ci riuscì benissimo e lui riuscì facilmente a tenerla così avvinghiata è stretta muovendosi ancora…
Per aiutarla in quella posizione, allungò il braccio destro che aveva lasciato la manina femmina e le fece seggiolino per farla stare più comoda e per reggerla meglio.
La  mano di lui senti qualcosa di particolarmente morbido, sotto la gonnellina scozzese.
Non aveva indumenti intimi, la ragazza!
E gradiva la piacevolezza di quella mano ruvida e insieme morbida, che le reggeva il culetto e il pube.
Nei sogni, si sa , ci si muove senza sapere dove si è ,  dove si sta andando e perché si va.
E mentre lui si muoveva così, con l'impressione piacevole si accorse che la ragazza che era donna e che era anche nello sguardo bambina si teneva sempre più stretta a lui avvinghiata con le gambette bianche
Ma  anche nel sogno la carne e il suo corpo maschio adulto ebbe un moto e una reazione prevedibile
Sentì  ergersi sempre di più la sua virilità. Sfiorata  dalla gambetta destra della fanciulla. Se la sentiva carezzevole, la riconosceva.
La apprezzava la gustava anche così solo al tatto.
Dove andare mai? Sì domandò.
Anche in precedenti e simili avventure oniriche, quello è stato il suo dilemma e la sua domanda.
Dove  mai avrebbe potuto entrare per realizzare quella pulsione immensa che la ragazza con lo sguardo implorava golosa?
Un movimento impercettibile nel sonno stava quasi per farlo risvegliare.
Si aggrappò con tutte le sue forze al sogno per rientrarci e alla fine ci riuscì.
Stava  ora puntato sui piedi, con le gambe divaricate. E la gonnellina ballava ballava ballava su e giù come una piccola farfalla.
La sua virilità giovanile,  come quelle cose  che nei sogni a volte ritornano…
La  bambina era a cavallo della sua mascolinità. E galoppava contenta.
"Ma  Ciccio, ma tu sogni sempre queste cose, amore mio…"
"Macché, magari , gioia mia… Ma vedi ,  questi sono i sogni più belli e per questo te l'ho raccontato e te lo racconterò di nuovo fino a quando ne faremo insieme un gioco e una drammatizzazione. Il racconto di questo sogno è la medicina che ti regalo".
Lei  rise, immaginandosi a cavalcioni della sua carne rigida e robusta e si umettò di saliva, con la lingua, le labbra poi lo baciò… Sulla bocca…

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