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venerdì 1 febbraio 2019

LE NOSTRE PRIORITÀ
LA VERA EMERGENZA
Ma sì!
In un momento amaro in cui bisognerebbe reinventare i criteri di convivenza, umanità e rispetto , potrebbe apparire pleonastico gratuito, inopportuno parlare di scrittura e di poesia!
Decine di migliaia di disperati lasciati morire in ogni dove mentre cercavano di approdare a qualche spiaggia o a qualche terra per sopravvivere.
Lager finanziati con fondi europei per feroci atti disumani. Mistificati come rimedi per il contenimento dei flussi migratori. Il peggio dell'umanità, in tutto il continente ma anche in tutto il pianeta, sghignazzando viene lasciato prendere la parola, l'iniziativa, l'azione!
Verrebbe forse da dire: l'emergenza è questa, fermiamo la cancrena dilagante e poi ne parliamo della poesia…
Ma forse entrambi i percorsi vanno fatti contemporaneamente.
Rieducare le nostre anime, il nostro sentire, il nostro sguardo verso i nostri simili, e verso tutti i viventi e il pianeta agonizzante. E contestualmente assumere e condurre l'istanza della rivolta, insorgendo, resistendo, rovesciandola cancellando la bestemmia umana dilagante!
Chi propugna, persegue, sostiene, in prima persona e delegando a paladini fantocci la disumanità, ha l'anima completamente vuota, sterile, castrata!
Insieme alla opposizione nostra, al dire no e a urlarlo, buttiamo fuori e proclamiamo valori, emozioni, sentimenti, sentiri e afflati come antivirus, rimedi vaccinali, antidoti contro il veleno dell'odio, della violenza, della morte spirituale.
Non suggerisco e non propongo pertanto di dedicarsi solo alla poesia, allo scrivere… ASSOLUTAMENTE NO! Propongo, suggerisco, invito a ripensare a quell'espressione di Vittorio rigoni: "RESTIAMO UMANI!"
E per chi fa troppa fatica a restare umano perché non lo è per niente, a provare A IMPARARE A DIVENTARLO!
Un'espressione ricca di significato che ripesco da molti decenni fa:
PRATICA DELL'OBIETTIVO
riconquistare umanità, praticandone l'uso, con discorsi, comportamenti, parole profondamente umane… Almeno finché siamo in tempo di farlo! Prima di sprofondare di nuovo come ottant'anni fa nella bruttura mostruosa che tinse di nero tutto il mondo!
(Intervento pubblicato oggi nella pagina del gruppo FB: "VENTO LARGO")
Buongiorno a tutti.
leggo solo ora quanto avete scritto due giorni fa come gruppo di redazione.
Mi scuso per non essere molto regolare nel leggere e pubblicare alcunché... Talvolta lo faccio per mio conto e non nel gruppo...
Vorrei cogliere l'occasione, se me lo permettete di un confronto dibattito discussione su che cosa può e deve essere per chi è in sintonia su questo la poesia...
E prendo l'abbrivio dal commento che mi sono permesso di porre all'ultima composizione di Giorgia Satta...
Mi capita Infatti spesso di trovare in vari contesti e anche su questa piattaforma di FB, scritture che a prima vista anno la forma e i modi di un testo poetico...
Ma che invece molto di frequente non lo sono...
Mi piacerebbe con voi e insieme a voi capire e imparare che cos'è quel valore aggiunto che fa sì che quelle strutture verbali, anche ricche di ritmo, assonanze e colori, davvero diventi in una poesia...
(Commento che mi sono permesso di apporre ai versi ultimi di Giorgia)
Intensa, allusiva, ricca di rimandi interni, ogni accenno o tratto rinvia a tutto un mondo, non sta a dire tutto, ma ne sfuma e ne inonda come sfondo pervasivo...
Eh sì, perché far poesia è fornire intuizioni veloci, massicce e contemporaneamente lievi... ma insieme garbate... E poi chi legge e gusta quei versi si costruisce da solo la propria versione...
Grazie Giorgia!
Siamo in un tempo in cui troppa gente si spaccia per autore di poesia.. magari anche usando termini o strutture di scrittura imparati altrove, ma senza riuscire a fare davvero questa cosa effimera indicibile, ineffabile, inraccontabile e insieme eccezionalmente vitale e benefica..."

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