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sabato 2 giugno 2012

Tornava una domenica d'agosto
(o partiva, dipende da dove lo guardi)
sul vagone a microonde di seconda
zuppo di brodo caldo, tornava,
partendo col treno, per arrivare, forse,
aperte le porte che dopo avevano serrato
sospeso nell'umido e nel tempo,
fermo lo spazio relativo
(correvano pioppi e salici, ma
fuori)
in surplace
sul bordo d'un lago apiombo
pencolando come la padella
del pendolo, scivolava barcollando
giù  di nuovo da dove partito ( o
viceversa?)  masturbando l'orologio
ferroviario
 La zuppa di brodo caldo
nel vagone ferroviario tornava
a partire tornando
 inchiodate ai salici
pelli di talpa sacrificali
 Solo, sperava di arrivare,
prima o poi, in qualche luogo, dove
potere lavarsi le mani sudate, e
tergere, con panni freschi,
quella patina
morta.


(anni 80/90)

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