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domenica 23 giugno 2019

DOVUNQUE
Dopo alcuni giri in orbita di assestamento, aveva iniziato le procedure per il trasferimento al suolo. Definendo suolo quella crosta luminescente di colore verdastro e azzurrognolo, che dall'alto in sospensione mostrava la curvatura tipica di un pianeta o pianetoide. Provava in quel momento prolungato strane sensazioni ed emozioni. Soprattutto grande estraneità a quel contesto nel quale stava calandosi. Dubbioso incerto e smarrito rispetto all'accoglienza che avrebbe potuto avere, da quel mondo che poteva benissimo essere un pianeta vivente e pensante, e insieme il dubbio di come eventuali altri esseri viventi avrebbero potuto vedere lui.
Sentiva, percepiva, immaginava, tradotti nell'idioma che lui conosceva i pensieri del pianeta e di quei viventi.
«Ma che modo è mai questo di apparire all'improvviso, scendendo dall'alto come una tempesta magnetica, quasi a simulare una superiorità proprio perché provenendo dall'alto, o come i popoli rozzi millenni fa ingenuamente credevano essere le divinità.
Ma che cerca mai qui costui? E cosa ci vuole portare? Le micro plastiche con le quali ha soffocato sorelle e fratelli viventi dove lui e la sua stirpe hanno operato miseramente conducendo le proprie esistenze? Religioni? Ma siamo matti! Scoprire e individuare differenze tra i viventi per metterli in gerarchia dicendo che alcuni sono buoni e altri sono sbagliati e da eliminare?
Con quel suo aspetto mostruoso più che buffo… Reggendosi in basso su due lunghi tentacoli poggiati al suolo e avanzando in equilibrio! Con altri due tentacoli in alto uno di qua e uno di là… Ma sarà un essere pensante… Oppure sarà una entità artificiale?
E comunque sia cosa contiene quella parte rotonda che tiene in alto? Altre piccole entità mostruose oppure elementi di pensiero ed emozioni?
È un essere tutto a due…
Due tentacoli per camminare.
Due tentacoli per afferrare e portare oggetti…
E nella parte tonda dove forse pensa, due piccole macchie lucide che si muovono di qua e di là quasi a guardare e a vedere…
E mette poi vibrazioni elettromagnetiche di tipo sonoro, dalla fessura orizzontale che tiene basso… Quasi a voler sembrare che sappia comunicare…
Non se ne vede mai abbastanza…!»
Il trasferimento stava avvenendo. Lo sconcerto, le emozioni, il dolore, la nostalgia erano in brodo fuso in cui galleggiava.
Nostalgia del volto che unico in tutta la sua esistenza aveva davvero conosciuto e amato.
Nostalgia del profumo del suo fiato.
Nostalgia dei momenti meravigliosi vissuti con lei.
Nostalgia anche di ciò che non avevano mai vissuto insieme se non nella fantasia. Saudade quindi…
Nostalgia anche delle emozioni piacevoli, malinconiche, dolorose proprie di lei…
L'avrebbe mai più rivista? Come mai ora si trovava in quel punto imprecisato, a miliardi di anni luce dall'habitat dei suoi ricordi, e per fare che cosa poi?
Ricordava soltanto di essersi messo come un tempo da giovane faceva di frequente, a manipolare strumenti, attrezzi, materiali, viti, bulloni, cacciaviti e quant'altro per migliorare la situazione del piccolo bagagliaio del suo led a due ruote molto simile a uno scooter terrestre…
Si era poi distratto un po'. Quando gli era pervenuto il messaggio accorato, mesto, quasi rassegnato: «ora faccio questo e quest'altro, non farò quest'altro ancora, e poi…»
Si era distratto un momento a pensare.
A riflettere.
A meditare…
Sulle parole di magia lontana che gli erano pervenute con trasmissione del pensiero, mentre andava a visitare periodicamente il luogo dei ricordi…
Parlava con voce di soprano.
«Per uscire dal tunnel dovrà guardare verso la luce… La luce e libertà, benessere interiore, equilibrio personale, e si conquista diventando liberi di se stessi… Per uscire dalla prigione dell'esistenza, prima di rompere le sbarre, di spalancare porte e finestre, va costruita la libertà interiore…
Solo dopo, potrà iniziare il percorso del benessere fisico.
Questa è la grazia, questo è il dono, questa è la magia, questo è il miracolo…
Qui da noi malessere e benessere fisico sono scomparsi.
E nel tempo infinito senza ore né giorni, abbiamo elaborato la libertà interiore.
Regalo a te e alla tua diletta questa formula magica di liberazione.
La fiammella che hai fatto ardere or ora, come tante altre volte fai, davanti alle ceneri e i residui delle nostre esistenze terrene, è un messaggio di luce.
Di ardore.
È fuoco amoroso.
Riceviamo amore.
Doniamo amore.
Dona dunque amore alla tua amata.
Nonostante l'inferno diffuso…
Torna ancora alle nostre presenze diafane. Dovunque tu sia. Dovunque saremo con te…»
Dicevano più o meno così le parole del messaggio mentale. Diceva più o meno così la voce di soprano.
E lui di colpo, senza capire bene perché e come fosse venuto, si stava trovando ora a miliardi di anni luce, a esplorare sconosciuto e inconoscibile, un mondo sconosciuto e inconoscibile quanto lui…
Lentamente, sentì la propria persona fisica e totale, posarsi col batticuore su quella nuova dimensione.
Sul suolo di quella crosta luminescente di colore verdastro e azzurrognolo.
Che dall'alto in sospensione mostrava la curvatura tipica di un pianeta o pianetoide. Provava , Che ti ama.
Di continuo, ancora, in quel momento prolungato strane sensazioni ed emozioni.
Soprattutto grande estraneità a quel contesto nel quale stava calandosi.
Dubbioso incerto e smarrito rispetto all'accoglienza che avrebbe potuto avere, da quel mondo che poteva benissimo essere un pianeta vivente e pensante, e insieme il dubbio di come eventuali altri esseri viventi avrebbero potuto vederlo.
Con tutti i suoi dubbi e incertezze.
Lasciò che il tempo continuasse il suo percorso…

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