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martedì 18 giugno 2019

STORIA DEL SOLE CHE SI ERA INNAMORATO DELLA LUNA
Miliardi e miliardi di anni fa, nel tappeto blu scuro che chiamavano cielo e universo, c'era un globo infuocato di elio e idrogeno. In sostanza era una stella come tante altre. E neanche delle più grandi. E dato che se ne stava lì da solo, lo chiamavano il solo, anzi preferirono chiamarlo SOLE.
Non aveva mai molto da fare, se non continuare a ardere, e ardere, e ardere ancora…
Era la sua attività prediletta. Perché lontano migliaia di chilometri, su dei pezzi tondi di materiali di diverse forme e fatture, che di professione facevano i pianeti, c'era chi aveva bisogno dei suoi raggi caldi per scaldarsi.
Uno di questi pianeti, GEA, comunemente chiamato la terra, il pianeta azzurro e verde, c'era molta vita. Fino a quando, alcuni dei viventi, che si credevano i padroni di casa, fecero i prepotenti e cominciarono a rovinare tutto. Tagliarono il verde degli alberi. Inventarono delle plastiche che finirono per invadere l'azzurro dei mari. L'immensa varietà dei viventi, vegetali o animali, andava sempre più riducendosi di numero. Molte specie erano scomparse. Non erano fondamentalmente cattivi questi umani: erano soprattutto coglioni! Si erano inventati una fantasia che chiamavano la religione. Secondo la quale un essere sovrumano, una specie di dio, li aveva inventati e creati.
Una vera e propria favola e barzelletta…
Ma tant'è… Era servita per migliaia di anni per fare in modo che la gente si odiasse e si facesse le guerre e si uccidesse con la scusa che avevano delle religioni e credevano in divinità diverse gli uni dagli altri…
In attesa che il signor SOLE avesse consumato tutte le sue scorte di idrogeno e di elio, dicono che passava di lì in quel sistema solare un immenso asteroide che sembrava destinato a cadere sulla terra GEA…
Ma di cose brutte ne capitavano già tante…
Il signor SOLE, va detto, si era perdutamente innamorato di una massa bianca che pareva di formaggio di capra, deliziosa e squisita, che faceva da specchio ai raggi del sole, e li rilanciava sulla terra per rendere meno buia la notte… Dicevano che era un satellite, e la chiamavano LUNA, Selene…
Bianca come il latte, usciva solo di notte perché temeva di prendere un'insolazione con i raggi infuocati del suo innamorato focoso SOLE.
Si vedevano perciò molto raramente. Di sfuggita. E lui, in attesa di consumare le sue scorte di combustibile rovente, si stava struggendo di desiderio e di tenerezza, perché sapeva che con i suoi raggi rendeva ancora più bianca la luce notturna della sua bambina innamorata Selene…
E voleva vederla, vederla di nuovo, coccolarla, farla uscire dalla penombra notturna nella quale la candida fanciulla se ne stava… Forse triste… Forse malinconica…
Fin quando un giorno… Ma questo lo racconteremo un'altra volta… È facile da immaginare: ci limiteremo a fornire soltanto qualche indizio.
Il velluto blu scuro della notte stava preparandosi con infiniti brillantini di diamanti di stelle… Il re, SOLE, con uno stuolo di pianeti, di comete, e di luminarie intense e profumate, stava accingendosi di nuovo ad andare a trovare la sua candida, morbida, burrosa, deliziosa e delicata innamorata LUNA…
Le avrebbe raccontato tante cose da ridere e l'avrebbe fatta splendere più gioiosa che mai…
Ma di questo se ne parlerà prossimamente

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