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giovedì 20 giugno 2019

PROVE DI MATURITÀ? MA MATURI CHI?
La quotidianità abituale in questa piattaforma talvolta ha un sapore e un aspetto molto stantio. Dopo avere epurato il genere di commenti tipo: "che bello il mio gattino… Auguri Teodolinda… Oggi sono felice/triste…", e piacevole ritrovare citazioni e rimandi a pagine in molto interessanti della carta stampata o del Web. Ho scoperto con piacere di recente la pagina "DOPPIO ZERO". E l'ho letta con gusto soprattutto in occasione della ricorrente annuale edizione delle prove scritte alla maturità… Rinvio alla lettura. Ma ne approfitto per allargare il discorso che spesso cerco di condurre sulla visione del mondo, la weltanschauung, tastando il polso dell'oggi contemporaneo.
Ieri mi riferivo alla splendida definizione di Camilleri sul "virus mutante" del nazifascismo travestito ogni volta con abiti nuovi… E la pervasività del male anche quando sta nascosto vergognoso nelle parti basse e meno nobili dell'umanità…
PROVE SCRITTE DI MATURITÀ. Parole grosse! Ma anche qui è dato rilevare il livello della temperatura e del livello di umanità corrente.
Ho dato una lettura molto veloce ai commenti sulle tracce. Il nocciolo forse è quello della profonda discrasia tra la realtà ufficiale e quella quotidiana vissuta. Il testo poetico di Ungaretti, abbastanza raro, poco noto, buttato lì brutalmente perché i giovani diciottenni argomentino… Per fortuna che non sono i politici (mi si perdoni mi si passi l'espressione per definire l'accozzaglia attuale, abbastanza simili a quelle precedenti!) a scegliere tematiche e argomenti. È un sottofondo umano professionale, quello dei funzionari ministeriali, che provano tirar fuori dal cappello del prestigiatore qualcosa di stupefacente, con il rischio di essere assolutamente fuori registro.
I giovani sono una categoria estremamente composita nel nostro paese e in tutto il mondo. C'è Greta, ci sono gli entusiasti stupendi che cercano di inventare e prefigurare il futuro, quelli che riempiono le piazze proponendo festosi radicali rinnovamenti… Ma ci sono anche gli idioti, idioti giovani s'intende, che pestano l'immigrato, la lesbica, la zecca rossa, che fanno i bulli con ogni diverso, che seguono "l'andazzo del COSÌ FAN TUTTI…"
I ministeriali che si stupiscono e sperano di stupire tirando fuori Ungaretti desueto, poco noto, completamente decontestualizzato, hanno in mente per caso di quale sia la realtà fuori di loro? Hanno per caso mai scambiato due parole con questo mondo giovanile deluso, senza speranza, che fugge all'estero a cercare soluzioni che il nostro misero paese non è in grado di offrire? Solipsismo!
E così, mentre su testate giornalistiche squallide, sostenute con finanziamenti statali, e lette soltanto dagli aficionados loro omologhi, sparano cavolate per i loro lettori ma che finiscono per influenzare la temperatura culturale generalizzata, ognuno va avanti per conto suo.
Essere giovani oggi… Essere cittadini dell'Italia o del mondo oggi… Continuare a sopravvivere tappandosi il naso… Mentre qualcuno, incurante della temperie dominante, continua ad andare avanti… Dove tutto va male, tutto va sempre peggio, e invece di risvegliarsi, la cosiddetta opinione pubblica diffusa, riceve ulteriori dosi di veleno con cui ammorbava l'anima e la visione della realtà!
E così, buttano lì questi versi criptici di Ungaretti: " ogni mio momento/ io l’ho vissuto/ un’altra volta/ in un’epoca fonda/ fuori di me."
Compito e funzione della cosiddetta "prova di maturità scritta", è quello di partire dalla realtà del mondo giovanile dei diciottenni maturandi, per provare a saggiarne la "maturità raggiunta"… Oppure quello di fare una boutade, per far vedere quanto si è bravi?
Un'altra occasione per mostrare come i binari tra mondo vero e mondo ufficiale e formale, si stiano sempre di più divaricando.
Auguro ai giovani di restare giovani per davvero! Di trovare dentro di sé input, energia, coraggio, riflettendo come gli alunni della professoressa siciliana sospesa dall'insegnamento, entusiasmo, inventiva, ipotesi di futuro… Anche se, me ne rendo conto, nel contesto italiota o mondiale, è un'impresa molto difficile… Mica possono per sempre svolgere il ruolo di giovani i maturi e attempati dinosauri come me o come l'amato Camilleri… Mentre andranno all'estero con uno zaino pieno di lauree inutilizzabili qui, con il progetto magari di tornare, superato l'Erasmus temporaneo, lasciò loro questo compito, 50 anni fa circa nel maggio francese giovani e meno giovani scandivano: «ce n’est qu’un debut, continuons le combat…» Purché l'inizio/debut inizi davvero…!
(immagini ovviamente prese dal Web…)

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