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domenica 29 marzo 2020

«LUDENDO DOCERE»

«LUDENDO DOCERE»
(insegnare intrattenendo e divertendo)
Da un certo punto di vista è quello che ha cercato di fare finora , a modo suo come ci è riuscita, la fantascienza insieme alla fantapolitica.
Chi scrive, racconta, narra, si diverte a farlo. E insieme intrattiene, passione diverte i suoi lettori uditori.
George Orwell, Jack London, Aldous Huxley, Philip K. Dick…
La narrazione è coinvolgente e trascinante. E insieme viene illustrata una tematica di grande spessore e interesse.
Vengono creati e raccontati mondi, comunità umane, società che ricordano in molti aspetti quella contemporanea è vissuta. E insieme viene focalizzata una tematica e un aspetto macroscopico: per renderlo più evidente, eclatante, visibilissimo.
Il cinema non è stato da meno.
Mi sono trovato stamane di fronte un testo interessante molto provocatorio.
Ce lo propone proprio qui su FB uno psichiatra basagliano. Piero Cipriano.
Di cui allego il link.
https://www.liberopensiero.eu/…/psichiatra-piero-cipriano…/…
la provocazione è senz'altro sempre molto utile. In ogni caso; e soprattutto quando ci stimola, ci aiuta, e infine ci costringe a riflettere.
Quando si rischia di "buttar via anche il bambino insieme all'acqua sporca" ...
Emergenza, emergenza, emergenza... mascherine, segregazione... per evitare (opportunamente) il contagio le forze dell'ordine gestiscono la situazione con la sola logica che conoscono: "vietare"... la fretta, l'urgenza, il panico impongono una soluzione/risposta... dimenticando altri essenziali componenti del "materiale umano" da salvare: gli impediscono di contagiarsi/contagiare... alla psicosi dell'untore si sostituisce/aggiunge quella manicomiale: per impedirti di far del male a te stesso e agli altri, diventi un recluso in camicia di forza...
Passata prima o poi la pandemia resteremo ancora umani? Le mascherine sul volto e sull'informazioe ce le terremo...? Sempre più robot individualisti da fantapolitica distopica...
Immuni al coronavirus ma sempre più imbavagliati, seriali, omologati, manopolabili...?
Interessante provocazione questa...!
Potremmo anche cercare mentre evitiamo il contagio di progettare e studiare che cosa fare da grandi!
Suggerisco, a chi vuole seguire questo ragionamento, di provare a ragionare in termini distopici.
Un secolo fa tra i 50 e i 100 milioni di esseri umani nel mondo furono falcidiati da una pandemia analoga a quella dei Covid-19 attuale, la cosiddetta "spagnola".
Orribile sventura. Questi episodi non sono nuovi insieme alle pesti dei secoli precedenti.
Mentre reagiamo collettivamente per evitare il più possibile il diffondersi della pandemia, possiamo e dobbiamo forse utilizzare il pensiero ipotetico e la fantasia, per provare ad immaginare "il dopo".
Ci prova, sempre in questa piattaforma , Makkox: "Dopo"-
https://www.la7.it/…/il-cartoon-del-genio-makkox-dopo-28-03…
D'altra parte è gratis, ed è previsto nelle regole del gioco terribile che stiamo vivendo.
Possiamo comunicare solo a distanza, sovraccaricando il Web oltremisura, e siamo per necessità rintanati ciascuno con se stesso. Perciò non costa niente provare!
La fantasia e l'immaginazione, quelle stesse che hanno permesso agli autori distopici di prefigurare un "dopo", possono anche aiutare ciascuno di noi a formulare delle ipotesi che delle previsioni.
Innegabili, e facilmente prevedibili i luttuosi sviluppi: decessi, lutti, catastrofe dell'economia, sconvolgimento del vivere abituale associato.… Ma, e poi?
Oltre che una auspicabile e doveroso ripotenziamento del sistema sanitario, della formazione anche a distanza, come pure del telelavoro, a che cosa stiamo andando incontro in questo «dopo»?
Nanni Omodeo Zorini
[Mi permetto di citare: «Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del «gioco» (nel senso dell'«interesse») eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara. (Piero Angela)»]

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