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mercoledì 1 luglio 2020

SNELLIMENTO PROCEDURE E BUROCRAZIA?

SNELLIMENTO PROCEDURE E BUROCRAZIA?

Una situazione abbastanza simile anche se a ruoli rovesciati mi era successa molti anni fa. Ne ho forse già raccontato altrove. In parole povere con altri amici in auto eravamo dovuti scappare alla chetichella dalla Turchia che stava dichiarando guerra alla Grecia per Cipro. Ma non c'era ancora il sultano attuale e le cose rimasero in stand-by.
Fummo costretti a dirottare sulla Bulgaria: della quale non ce ne fregava un tubo se non che era piccolo Stato pseudo socialista che guardava ammirava ed emulava lo Stato guida Unione Sovietica. Dopo molte peripezie ci dirigemmo sulla piccola capitale Sofia che vantava il palazzo del governo che era una copia Gardland del Cremlino.
Tutti parlavano solamente il bulgaro, magari in russo, e pochissimi il tedesco… Impossibile pertanto comunicare comprendendo esattamente.
Ci imbattemmo in un signore gentilissimo che con la sua sola intelligenza ed empatia capì esattamente la nostra situazione… E parlando nel suo idioma, a gesti garbati e chiarissimi, ci fece capire che ci avrebbe accompagnato lui di persona all'ufficio competente per avere sul passaporto il visto che noi non avevamo. L'auto era per quattro posti ma osammo viaggiare con un passeggero in più.
Volti truci di "compagni poliziotti" che oltre alla divisa ostentavano un borsello di cuoio, dal quale non spuntava nient'altro se non un lungo manganello…
Il nostro neo amico ci fece capire, sempre, a gesti che i poliziotti nel suo paese non avevano grandi doti intellettuali. E ci convinse a usare modi sottomessi e pieni di reverenza.
Ricordo che sullo zerbino prima di entrare, l'amico si soffermò qualche istante a pulire più volte la suola delle scarpe. Poi si rivolse con dolcezza al piantone di guardia… Costui rispose sgarbatamente… Ma alla fine venimmo introdotti. Ottenemmo nel giro di qualche ora l’apposizione del timbro per soggiornare qualche giorno nello stato.
L'amico ci spiegò che lui era libero a zonzo a piedi a quell'ora del primo pomeriggio, perché era un ingegnere che faceva l'orario unico dalle prime ore dell'alba fino al primo dopopranzo.
Stamane ho accompagnato un amico immigrato per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno.
Mi rivolsi alla questura principale vicino ai giardini e al parco bambini. Fin quando capii il mio errore e raggiunsi l'ufficio competente vicino alla polizia stradale.
C'erano in tutto poco più di una decina di persone. Di varie provenienze del mondo.
Quando fu il turno del mio giovane amico africano, ci ponemmo in coda allo sportello dotato di plexiglas che c'era stato designato. Io non avevo nessun compito specifico da svolgere se non quello di accompagnare (o piuttosto direi di essere accompagnato…) per la procedura.
I funzionari in divisa furono molto gentili. Umani. Indossavano come noi la mascherina anti covid. Seguirono la prassi prevista. In modo meticoloso ma pieni di comprensione e gentilezza. Niente a che vedere con la polizia del paese pseudo socialista d'oltre cortina.
Fu piuttosto la procedura a lasciarmi sgomento.
L'amico africano fu invitato ad esibire il passaporto e moltissimi altri documenti che lui aveva accuratamente predisposto e preparato. Mi stupirono non poco, appena fuori del divisorio plexiglas dello sportello, dei piccoli marchingegni luminosi, sui quali il richiedente permesso dovette ripetutamente apporre le proprie dita per far scannerare l'impronta digitale. Dito indice… Dito pollice… Mano destra… Mano sinistra…
Al confronto per me straniero in Bulgaria l'accesso al visto di transito per il passaporto fu oggetto quasi di questua, umiliante… Qui invece, da noi, era una routine complicatissima ma molto civile.
Proprio in questi giorni, per l'ennesima volta il governo di turno, dichiara di avere all'ordine del giorno lo "sveltimento" delle procedure… Ci aveva provato, almeno a parole e a slogan, quell'altro leghista al quale è stato abbinato il nome della di lui proposta poi attuata, di sistema elettorale… Il famoso squallido "PORCELLUM"… Che lui stesso aveva definito in quel modo forse perché richiamava la sua espressione ghignante…
Naturalmente nonostante la sceneggiata dello show allora esibito dall'autore del porcellum, la burocrazia non fu per nulla snellita…!
Molti anni fa ricordo che una volta in una riunione tra noi colleghi dirigenti scolastici, l'allora provveditore agli studi, precisò l'esatto significato del termine linguistico "burocrazia". Da buerau, francese, che senza avere in sé e per sé connotati negativi, stava solo a significare e indicare le procedure degli uffici; appunto i bureaux…
Nel mio lavoro ero ben conscio dell'esigenza di stabilire e definire le procedure per il funzionamento degli atti e degli uffici amministrativi. Che avevo in tutti i modi cercato di rendere più funzionali efficienti e praticabili da chiunque.
Col termine attuale burocrazia si indicano invece le inutili procedure complicatissime e assurde che potrebbero assolutamente essere snellite e semplificate. Tempo fa, la splendida Milena Gabanelli, in un servizio illuminante, fece raccontare a noi che la seguivamo come avveniva in una certa località della Germania la procedura per richiedere una licenza edilizia. Il progetto veniva inviato con la posta normale con un francobollo di affrancatura consueto. E l'interessato ci raccontò che dopo una settimana, sempre per posta, ricevette la licenza edilizia… Per caso il richiedente era un italiano ed era molto competente in materia; fece restare noi insieme a Milena Gabanelli con un palmo di naso e tanto d'occhi.
La maggior parte dei procedimenti obbliga a passaggi tortuosi, complicatissimi, e non sempre con esito soddisfacente.
Ho ammirato stamattina gli agenti di polizia: seguivano le regole che gli erano state imposte, e insieme aiutavano con consigli garbati e gentili, il richiedente a destreggiarsi nella difficoltà procedurale burocratica.
A Sofia ricordo che dovemmo attendere qualche ora. Ricevemmo grugniti rabbiosi e assistemmo al tempo sciupato degli impiegati addetti, che si attardarono a perder tempo inutilmente.
Forse anche da loro le procedure erano complicate… Ma più che altro sembrava che non mirassero a raggiungere lo scopo: fornire il permesso di soggiorno a chi lo richiedeva.
Da noi, il legislatore ha imposto procedure contorte, complicate, ripetitive e apparentemente assurde… Con aggravio per il proprio personale e per chi richiede qualcosa di molto normale e legittimo.
Chissà se gli attuali legislatori riusciranno a dotarsi della sufficiente empatia, buon senso pratico, per elaborare davvero lo snellimento burocratico. Che comporterebbe ovviamente: ottenimento dei risultati in tempi e con modalità praticabili.

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