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lunedì 14 settembre 2020

(Grazie Gigetta della tua domanda…)

 (Grazie Gigetta della tua domanda…)

Volevo dire che tutto va reinventato e ricreato daccapo.
Che tutti e ciascuno dobbiamo diventare i nuovi demiurghi.
Che gli oggetti ,le parole che li definiscono e il loro significati recitino il proprio nome e dicendolo reinventino il mondo…
L'attuale pandemia è la punta dell'iceberg. Vale per tutto:
• palestrati tatuati decerebrati
• amministratori collusi e corrotti
• analfabeti culturali e bestie umane
• killer del clima e del pianeta
• allevatori intensivi ormonali
• farmacopee assassine
• negatori di tutto
• omofobi transfobi maschilisti e femministi
• insomma un po' tutto se permetti
"EPPURE IO HO UN SOGNO/DESIDERIO": provare a reinventare tutto da capo…
Prima o poi, come la spagnola, la peste e tutte le sciagure potranno/dovranno esser messe in stand-by… Per una saggia pausa di riflessione: per ridisegnare e creare tutto quanto da capo… Ma lo ripeto, è un sogno. E tocca a tutti rimboccarsi le maniche e darsi da fare…
Condivido il mio sogno con tutti i sognatori con le palle, con tutti i resistenti e con tutte le persone di buona volontà e con la testa un po' posto…
"… Tarderà molto a nascere, se nasce…" una umanità "così pura e così ricca di allegria" e di speranza…?
INTANTO DIAMOCI DA FARE… Finché ancora un po' di tempo ci è rimasto…
TUTTI INSIEME DEMIURGHI PER UNA NUOVA CREAZIONE RADICALE DEFINITIVA
Con calma risoluta, determinazione, speranza e ottimismo… E non dirmi che la prendo troppo alta… O lo facciamo oppure siamo fottuti per sempre

«LA NUOVA RECITA

e si vide allora davvero
che andava reinventato tutto da capo
un'altra volta ancora da principio
dopo lo sconquasso endemico totale dilagante

e chi lo volle e lo sentì si improvvisò
demiurgo per far ordine nel caos recente
e principiò dal principio di nuovo ancora

e si fece il catalogo di quello che c'era intorno
e fu dato un nome un colore una forma
a ciascun oggetto presente vivente o meno

e furono le parole a recitare gli oggetti e le cose
e ciascuno biascicò il proprio nome balbettando
guardandosi nello specchio d'acqua e negli occhi degli altri

fino a fondersi sostanze presenze e suoni
nel girotondo confuso che voleva far ordine intorno
le cose generarono se stesse pronunciandosi

perché tutto potesse ricominciare daccapo
faticosa impresa la creazione continua
ora stanno ancora provando a recitare l'esistenza»

O thiassos= la recita

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