scegli argomenti:

domenica 6 settembre 2020

...PRIMA PAGINA…?

 ...PRIMA PAGINA…?

Buongiorno, diciamo che sono Carletta, e come ho spiegato alla regia, sono costretta a usare uno pseudonimo. Per motivi di riservatezza anche la località è fittizia. Perciò facciamo finta che io stia chiamando da Rogoredo.
Non so se questo è il modo abituale e più ricorrente di rivolgersi a questa testata radiofonica per buttar fuori pezzetti di anima.
Non sto parlando infatti della tematica più saliente della "prima pagina giornalistica". Ma a volte, il desiderio di comunicare fino in fondo prevale su tutto…
Mi perdoni. E mi perdonino tutti belli che mi ascoltano…
Qui, in questa situazione nella quale nessuno sa chi io sia e non mi riconosce, posso finalmente parlare a ruota libera.
Cara gentile signora giornalista, sarebbe bello, né sarà convinta anche lei, poter essere sempre e soltanto quell'unica persona che siamo. Ma chi ci può conoscere veramente in fondo? Forse neanche noi stesse… Senz'altro non ci conoscono bene i congiunti che ci stanno vicino continuamente. A volte, ma soltanto alcune, una amica del cuore… Alla quale ci confidiamo fino in fondo. E lei fa, o almeno dice, lo stesso con noi…
Come mi vede chi mi vede dal di fuori? Credo ne abbia un'immagine equilibrata, positiva sostanzialmente. Ma dentro dentro, io, la mia amica del cuore, e forse anche lei stessa signora giornalista, abbiamo almeno un'altra persona… O addirittura più di una…
Lei, dottoressa cara, ha mai raccontato a suo marito o al suo compagno i suoi pensieri più segreti e reconditi? Di quella volta, o di tutte quelle volte in cui ha avuto pensieri lascivi, trasgressivi, lubrichi e scurrili verso qualcuno?
O di quando, ha intrapreso relazioni segrete, profonde e intime?
Ecco…
La mia vera amica del cuore “è un uomo”… Al quale ho dedicato tutta me stessa, la mia anima, il mio piacere, le mie fantasie e con lui le ho realizzate…
L'ho fatto da quando ho capito che era proprio lui l'unica persona che io cercavo da una vita. E che pure lui mi rivelava tutto fino all'ultima briciola.
Me ne vergogno quasi, ma purtroppo, qualche volta, anche a lui ho raccontato piccole menzogne. Ho omesso piccoli particolari, apparentemente insignificanti, ma di cui avevo timore a rivelarglieli. Cosa avrebbe pensato quando gli raccontavo che non potevo vederlo quel giorno a cui lui teneva tantissimo, perché non me la sentivo.
Perché non mi sentivo completamente convinta.
Perché avevo titubanze.
Ma ormai ci ero abbastanza addestrata. Le raccontavo in casa ogni volta.
L'abitudine non mi mancava. "Sai, devo andare qua e là… a fare questo è quest'altro…" Chi mi ascoltava non aveva motivo o interesse per dubitare.
Per cui, tappandomi il naso, avevo cominciato, e ogni tanto lo facevo, a raccontarlo anche all'unica persona fidata e amata davvero. Qualche volta, nel profondo, mi ero sentita colpevole in casa a raccontare bugie e palle. Qualche volta, anche “col mio vero lui”, mi sentivo colpevole, e mi disprezzavo… Ma le mie "me stessa" si erano sempre più abituate alla duplice verità.
Conoscevo fino in fondo i segreti più riposti del mio amico/amore.
Cercavo, nel limite del possibile, e dei miei pudori ancestrali, di rivelare anche a lui i miei pensieri più riposti.
Anzi spesso lo facevo.
Ma qualche volta, non avevo il coraggio fin in fondo…
Come avrebbe giudicato le motivazioni delle scelte che io stavo facendo, rinunciando al piacere immenso di lasciarmi andare totalmente a lui, adducendo impegni, desideri, le idee peregrine che aveva in testa?
Qui è il nodo: "come mi avrebbe giudicato".
Avevo e ho da sempre l'ossessione di essere giudicata.
So di non essere libera.
Preconcetti, consuetudini, esperienze consolidate mi condizionano.
"Troppe volte sono stata giudicata" in modo non eccellente o addirittura negativo.
Non ho un mio giudice interiore che mi aiuti a scegliere e a decidere.
Dottoressa, perdoni questa Carletta, che le parla da una Rogoredo fittizia; e mi perdonino anche gli ascoltatori.
Anche loro qualche volta hanno avuto il pudore eccessivo, lo scrupolo, l'ossessione del giudizio che li ha spinti a raccontare una piccola o grande bugia anche alle persone fidatissime?
Io si.
E mi brucia la cosa.
Mi brucia e mi rimorde avere rinunciato al paradiso segreto riservato solo a me e a lui.
E tutto questo soltanto per…
Non ha importanza quale alternativa io avessi in mente…
Il pretesto.
L'occasione…
Pensi lei pure, se vuole, che speravo di incontrare il tal dei tali che mi affascina tantissimo… Con il quale tradivo l'uomo ideale trasgressivo, protagonista in primis del mio tradimento fondamentale coniugale…
Oppure, pensi alla mia titubanza pusillanime, di avere nascosto e celato, un impegno banale, assolutamente irrilevante, temendo di ferire il mio vero oggetto amoroso.
(Pensi pure chiunque mi ascolta o mi legge alle cose più spinte, più turpi o più banali o addirittura al niente di niente… Però a volte, per quanto vergognandoci, riusciamo ad essere insinceri… Per pigrizia?
Per un ulteriore tradimento?
Per vigliaccheria? Per nessun motivo?
Boh …! A volte a qualcuno succede…)
Non so se questo è il modo abituale e più ricorrente di rivolgersi a questa testata radiofonica per buttar fuori pezzetti di anima.
Non sto parlando infatti della tematica più saliente della "prima pagina giornalistica". Ma a volte, il desiderio di comunicare fino in fondo prevale su tutto…
Mi perdoni.
Perdoni anche Carletta…
Perdoni tutte le persone che come me abitualmente riescono a essere anche insincere.
E mi perdonino le ascoltatrici e gli ascoltatori.
Spero che altri si riconoscano nella Carletta.
E chissà se prima o poi riusciremo ad avere rapporti di comunicazione autentica, senza spade di Damocle che ci pendono sulla testa col timore di essere giudicati, e potremo parlarci a cuore aperto, senza averne danno e senza procurarne nessuno.
Ho lanciato un sasso.
Nello stagno delle parole, della comunicazione e degli sguardi.
Spero non vada perduto.
E che non cada inutilmente nel fango del fondale.
N.B. non sono una ascoltatrice abituale di questa emittente e di questa pagina.
Qualche volta lo faccio.
Mi ci sono trovata a mio agio.
Magari lo farò ancora…
Buona giornata di nuovo.

Nessun commento: