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sabato 19 settembre 2020

LARI E PENATI

 LARI E PENATI

state lì rannicchiati
nel freddo morto e stanco
rassegnati nell'infinito stupore
neppure vi sa consolare
il volo planato di bianchi aironi
a cercare il pasto
delle ultime rane di risaia

e vi porgo la bianca rosa
regalo del mio autunno

idrovolante di carta
origami impossibile
aliante di terra
sorvolo la vostra diafana
dimensione aliena
e parlo a labbra mute
con verbo digitale

da questa nostra terra feroce e malata
nuove orde di migranti pallidi
ora stanno venendo lì
mutilati della vita e dello sguardo
varcando le soglie di Kobane
presidiate da fiere donne in armi
partigiane del presidio
contro l'orrore buio

accogliete il loro spavento
carezzate la loro orfana disperazione
suggerite pacate ninnenanne di oblio

rimango un istante ancora
nel volo fermo
sulla soglia delle colonne d'Ercole
sospeso in sur place
ritardando all'infinito
anche il mio tuffo
e reggo la rosa bianca con due mani
titillandola con amore
a confermare la mia primavera autunnale
nel rinvio sine die
per il gelo dell'inverno

e bacio le vostre immagini diafane
Lari e Penati della mia religione emotiva
e vi porto nel sacello della memoria
recando offerte rituali
con pensieri mesti e devoti

Nanni Omodeo Zorini Qfwfq



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