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sabato 19 settembre 2020

«PURCENELLA SAPETE CHI È?

 «PULCINELLA SAPETE CHI È?

PEREPÈ PEREPÈ PEREPÈ…»

Non avevo avuto assolutamente dubbi, quando, senza voler stare ad approfondire preventivamente mi sono subito prenotato insieme a te, cucciola, al Teatro Delle Selve, a San Maurizio d'Opaglio…
Dopo le delusioni ricevute a Milano, nei grandi teatri che se la tiravano, in questo piccolo teatrino di paese, vero fiore all'occhiello del Cusio, per merito di Anna e Franco, ho potuto ritrovare teatro vero ... (senza infingimenti, senza commenti stucchevoli nebulosi elogiativi sulla stampa nazionale come per i pretenziosi concorrenti milanesi ...)
Piccole chicche, perle, veri gioiellini…
Hai ragione, anch'io come te, sulle prime anch'io ero rimasto un po' basito, e non capivo dove andasse a parare… Anche se l'avevo intuito: e cioè che sarebbe stato un "rito", un evento nel vero senso della parola, una celebrazione giocosa, brillante, stupenda della napoletanità…
Pezzetti di filastrocche recitate e cantate, presumibilmente appartenenti al patrimonio napoletano; alternate da altre che l'autore, il protagonista unico ed esclusivo, il mago della pièce aveva confezionato…
Un Pulcinella, o meglio un PUR’CENE’ vestito di bianco, con le brache larghe, la maschera nera il berrettuccio di sghembo pure bianco… Che dietro un paravento si trasformava… E diventava un altro bruttacchione, forse il capitano… Con una maschera suina, dal naso provocatorio e scurrile a forma di fallo eretto…
Continue citazioni, dove campeggiava il volto azzurro del principe di Bisanzio Totò de Curtis, accanto a Ninetto Davoli… che ammirano stupiti le nuvole e le gustano come un fenomeno straordinario, mentre sono stati gettati con l'altra monnezza in una discarica…
Il grandioso Eduardo… Sofia Loren…
Non sono napoletano. Assistevo a un rito; come quando assistevo partecipando distaccato alle processioni del Cristo morto a Gubbio; o alle analoghe del sud della Spagna a Cordova… al festival del teatro di strada a Sant'Arcangelo di Romagna molti decenni fa...
Questa come quelle non erano la mia manifestazione, il mio evento, la mia cultura… Ma un'occasione di contatto, di conoscenza, di avvicinamento… Ti dicevo, che è come se io avessi potuto assistere a una cerimonia egizia, atzeca, o di un'altra cultura occulta a me estranea. Non mi ci identificavo: lui, tutti loro (perché non era solo ma impersonava moltissime parti) erano altro da me… Li ho gustati dal di fuori.
Mi è rimasto particolarmente impresso quel ritornello cadenzato:
«Purcenelle sapete chi è?
Perepè perepè perepè…»
Alla domanda pretesto, non c'era altra risposta: cos'è Pulcinella? E sé stesso, la pantomima della napoletanità, che non è da spiegare o da capire, ma è solo da gustare, e il mago senza chiederlo esplicitamente, lasciando in sospeso il suo " Perepè perepè perepè…", come nel miglior teatro di coinvolgimento di partecipazione e come teatro di strada, senza chiederlo a noi pubblico, sapeva che saremmo scattati , a ripetere, in coro: « PEREPÈ PEREPÈ PEREPÈ…"…
Lo spettacolo recitava e raccontava sé stesso…
Una carrellata nel genere del teatro popolare e di strada… Marionette, filastrocche, provocazioni, coinvolgimento…
Il pur piccolo e insieme grandioso teatro di San Maurizio d'Opaglio, soffriva: le regole sul distanziamento imposte dal covid 19 lasciavano buchi nella platea…
Io ero accanto a te... 
Senza neanche guardarci negli occhi, ci trasmettevamo col pensiero come sempre telepaticamente, che stavamo partecipando al rito, estranei e insieme coinvolti.
Grazie al TEATRO DELLE SELVE… Ai TEATRI ANDANTI… Che ci hanno promesso di riprendere le modalità del teatro di strada: i boschi, i sentieri, le strade…
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
(18 sett 2020 S.Maurizio d'Op.)

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