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sabato 14 agosto 2021

SIGNOR DOTTORE…

 SIGNOR DOTTORE…

Lode, encomio, ammirazione smisurata per chi ha osato imbattersi in imprese apparentemente impossibili… E ci ha marciato davvero…!
Un po’ alla buona, così, senza dover a tutti i costi fare della esegetica: cito i primi che mi vengono in mente… L’avvocato di nuova Delhi con gli occhialini minuti che camminava scalzo col bastone, avvolto da un lenzuolo bianco trascinando folle immense per il risveglio dell’India… Il figlio del falegname di Nazaret che elogiava blasfemo le samaritane che offrivano l’acqua ai “terrori del suo tempo”. La giovane norvegese autistica ad alto rendimento, asperger, instancabile a ricordare agli sprovveduti umanoidi che il pianeta Terra era agonizzante…
Perché mi trovo davvero in buona compagnia con costoro e con tutti i folli sognatori che hanno osato concepire è un po’ alla volta inventare un loro mondo fantastico e migliore.
Fare il medico…
Ingenuamente, da bambino orfanello istituzionalizzato, sotto la testa rapata avevo fantasticato di diventare medico. Un po’ per la curiosità anche per il corpo femminile proibito; un po’ per la passione di smontare e ricostruire pezzetti di realtà vivente e non vivente; un po’ così, perché mi andava… Rimase, e approfondìi, la passione per tutto il mondo scientifico che il mio percorso magistrale mi aveva offerto. Keplero, Galeno, i selezionatori di cadaveri per studiare il funzionamento della macchina umana… Regalai e offersi ai miei alunni le conoscenze che avevo messo insieme. Ne scrissi dispense. Ma sempre con l’occhio giovane puntato verso le figure di medici: Ermanno Lazzarino, il medico dei poveri a Novara; Piero Fornara, il pediatra; Marcella Balconi, la dottoressa donna partigiana che aveva inventato nel Nord Europa la psicologia infantile. Così, da citare alla rinfusa.
E lontano dal mio mondo presente quotidiano, quel chirurgo del milanese, con il suo sogno che poteva apparire improbabile il possibile: e la sua creatura immensa di Emergency… Che si era riciclato le competenze per salvare, aggiustare e ricostruire i corpi di donne e bambini e umili disperati, nelle parti più sperdute di questo pianeta percorso e devastato da bombe dell’industria italiana ed europea.
Verrebbe facile, rivolgersi col pensiero e con la mente a Gino Strada apostrofandolo con il tu. Ma preferisco evidenziare la distanza immensa tra il nostro quotidiano blanblanare e quella impresa assurda ma alla fin fine concreta e tangibile: preferisco rivolgermi al dottor Strada dandogli del lei!
Come succede in questi casi, prima o poi arriveranno anche gli idioti pennivendoli giornalipedi alla Gustavo Selva, alla Vittorio Feltri o roba del genere, per non parlare dei cretinotti saccenti e supponenti pseudo politici, a dire che in fin dei conti, anche loro (e chi cazzo sono loro…?) non possono che riconoscere che il chirurgo di Emergency… e giù tanti blablabla.
Eppure, nel pianeta agonizzante tra gli incendi e le bombe antiuomo, servono, sono essenziali, ne occorrerebbero ancora di donne e uomini stupendi, coraggiosi, spericolati per reinventare, magari ridicolizzati dal becerume dilagante, come il dottor Luigi Strada.
Ricordo che una volta, mentre in una emittente qualcuno gli faceva domande imbarazzanti intervistando, rispose, con lo sguardo fisso, risoluto, incazzato edeterminato: «ma cosa vuole che le dica io? Perché lo domanda a me? Io faccio il medico, il chirurgo, rimetto insieme corpi massacrati… E non chiedo preventivamente se stanno di qua o dall’altra parte… Io faccio il medico: curo le persone malate e basta…!»
Grazie, caro dottor Strada… Mi permetta, per stima, ammirazione e rispetto, di darle del lei… È una delle poche persone che se lo merita davvero!
(Ma sì, lo sappiamo bene, tutti quanti prima o poi non essendo eterni, saremo scalzati e messi fuori gioco dalla nera sorella incappucciata con la falce… Però, invece di fasulle esequie e sbrodolamenti falsi e ipocriti, quando se ne vanno anime eccelse che hanno osato e creato cose stupende, restiamo assorti, esterefatti, immobili e muti… Un altro “giusto” e uomo vero, ha terminato il suo cammino… Tanto di cappello! Buon ripo
so amico, compagno, dottore… Che qualcuno magari la/ti imiti…)
Nanni Omodeo Zorini
Rita Venzi, Margherita Gionni e altri 2
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